martedì 21 maggio 2013

L'Ultimo Casalromano (?)

Nella mia carriera da "Nomade" posso finalmente aggiungere anche un "Casalromano". Questo piccolo paese del Mantovano è sicuramente sconosciuto a molti. Non a chi, però, segue con un certo interesse il gruppo musicale più longevo d’Italia (e non solo), sulla scena ormai da 50 anni. E per scena, intendo quella vera, quella fatta di dischi di inediti che esordiscono tra le prime tre posizioni della classifica dei più venduti, quella fatta di concerti con folle sempre grandissime e partecipanti, e di iniziative benefiche straordinarie. Il gruppo in questione ovviamente è quello dei Nomadi, una band che nei 50 anni della sua storia ha saputo rinnovarsi e reinventarsi con il paradosso di restare sempre se stessa. 
Dicevo di Casalromano, un piccolo centro che da decenni è uno dei punti fermi della storia dei Nomadi, ospitando il grande evento del Raduno dei Fans Club (tantissimi in Italia). Probabilmente, come ha annunciato anche lo stesso Beppe Carletti, quello di quest’anno è stato l’ultimo Casalromano (soliti problemi "amministrativi"...). Ma stiamo parlando di Nomadi... quindi di una storia senza fine e, di conseguenza, la prospettiva di una fine del mitico “Casalromano” non riesco proprio a prenderla in considerazione. Se proprio dovesse accadere, poi, citando Beppe... vorrà dire che il Raduno si sposterà di qualche chilometro.

L’atmosfera di Casalromano è quella classica di un concerto dei Nomadi, con l’aggiunta dell’evento che permette di ritrovare a quel determinato concerto gente da tutta Italia. Il piccolo centro di Casalromano per un giorno diventa un grande centro, di musica, di festa, di solidarietà. È stato bello sentire le parole di Beppe dal vivo, durante la presentazione del suo libro, parlare di quel particolare posto legato alla storia del gruppo (insieme al Sindaco), di Dante (scomparso in un incidente stradale 21 anni fa, proprio in questo periodo, giovanissimo), dei 50 anni, di Cesenatico (dove si terranno 3 concerti per festeggiare l’evento) e del nuovo disco. È stato bello respirare quell'aria, passare per una via intitolata a Dante Pergreffi, salutare altri fans e ascoltare della buona musica, quella dei Nomadi, dei Manoloca di Massimo Vecchi (il bassista del gruppo) e quella, sorprendente, dei fantastici Celtica Pipes Rock, che tra Cornamuse, Schitarrate estremamente Rock, Gonnelline Scozzesi e Fuoco, hanno letteralmente incendiato il Palatenda, conquistando tutti e preparando come meglio non si poteva il concerto di Beppe e compagni. Infine, dopo il concerto e nonostante la pioggia, la chiusura è stata nuovamente con i fuochi; quelli d’artificio.
Un grazie ai miei compagni di viaggio di quest’ennesima avventura nomade, Angela, Plinio e Farfy, che hanno reso tutto più divertente (il Capellone Vorticante durante i Celtica è stata una chicca!). 
Il Viaggio Continua...

3 commenti:

  1. Ma grazie a te che mi hai permesso di conoscere e amare i nomadi :-) Il concerto e.l'atmosfera di questo raduno mi ha veramente emozionato

    RispondiElimina
  2. Grande Guì, descrizione fantastica!!
    Non dimentichiamoci il negozio di pane (anche se avresti preferito nn ricordare per qualche motivo... :-P) dove abbiamo preso la buonissima focaccia ai cereali e le fiammette (o fiammelle?) bianche! E se non erro voi avete provato anche il pane all'uvetta ed i muffin al cioccolato, che vi sono piaciuti tanto!
    Grazie di tutto a tutti voi e sempre Nomadi! :-D

    RispondiElimina
  3. Infatti citando qualcuno delle nostre parti, riguardo il panificio con quella bandiera lì... "Non t'u fa sentì rice!" :D

    RispondiElimina