mercoledì 27 novembre 2013

Silvio Berlusconi: Finale di Stagione

Nel panorama politico italiano accade oggi qualcosa di normale: Berlusconi è finalmente fuori dal Parlamento. Quello che in altri Paesi sarebbe successo già da anni, forse decenni, in Italia è accaduto soltanto oggi, attraverso il voto (del Senato stesso) che ha sancito la decadenza del pregiudicato Senatore Berlusconi. Normale amministrazione, quindi, il normale incedere della sana vita politica di un Paese democratico, allora. E invece no. Per i compagni di Partito di Berlusconi e per i milioni di italiani che lo hanno votato (lo sapevate che per alcuni questa cosa avrebbe dovuto farlo assolvere? Roba da pazzi...) oggi è un giorno di lutto. Sì, abbiamo capito bene: per qualcuno (diciamo qualcuno per non mortificare ancora di più il povero Popolo Italiano) se un Senatore decade dalla propria carica in seguito a una sentenza di condanna (per un reato molto grave) passata in giudicato è... un golpe, un colpo di Stato, una vergogna, insomma, un giorno di lutto
Questa è gente pericolosa, a cui andrebbe tolto il diritto di voto al pari dei più pericolosi criminali. Probabilmente non hanno neanche la capacità né - figuriamoci - un minimo di onestà intellettuale per capire la gravità delle loro parole e la palese mancanza di senso a tutto ciò che farneticano al riguardo. Persone che gridano felici "Silvio! Silvio! Silvio!" (avrebbe detto qualcuno: perdonali, perché non sanno quel che dicono), che parlano di golpe, di morte della Democrazia, di accanimento verso un poveruomo, anzi, verso un paladino della Libertà (sì, perdonali anche perché non sanno nemmeno cosa vuol dire questa semplice, semplicissima ma tanto importante parola), meritano commiserazione, certo. Ma in un Paese come questo non possiamo limitarci sempre a commiserare personaggi del genere, perché, alla fine, ecco che ci ritroviamo un Berlusconi al potere per un ventennio (brutto periodo... sempre). 
Intanto la nuova Forza Italia conferma tutto ciò che era nel passato: la pagliacciata degli abiti neri delle signore del partito, le deliranti farneticazioni del loro leader decaduto e caduto (vista la statura, non si sarà nemmeno poi fatto tanto male), che - e mi fa quasi tenerezza - sembra per davvero credere a tutto ciò che dice. Visto il periodo mi viene da chiedermi: le persone che lo seguono credono ancora a Babbo Natale? Probabilmente sì, barbuto, rosso e dunque Comunista.
Il buon Silvio ci lascia alla fine con una promessa: "Non mi ritiro in Convento!". Infatti Silvio, dovresti ritirarti in un altro edificio, di solito più grande, con sbarre alle finestre e persone in divisa che ti assistono e portano ogni tanto a farti prendere un po' d'aria. 
No, Silvio, non sto parlando di un Convento più grande con suore sexy con autoreggenti sotto la tunica.
Termino con una nota amara: Berlusconi è fuori dal Parlamento, e almeno per questo possiamo gioire; ma ahimè in questo Paese è e sarà ancora dentro le vicende politiche, e probabilmente ancora in grado, vista l'evanescente parte che dovrebbe fronteggiarlo, di fare il bello e il cattivo tempo.
Un po' come nelle Serie TV, è soltanto un finale di stagione, dunque.

lunedì 25 novembre 2013

Homeland (Stagione 2)

Con in corso la Terza Stagione, qualche parola volevo spenderla anche per la Seconda. Era difficile confermare quanto di buono era già stato fatto nella Prima, ma "Homeland" nella Seconda ci riesce, e alla grande. Per certi versi la trovo anche più bella della Prima, con intrecci e dinamiche che sembrano pian piano scivolare verso un ottimo lieto fine che, come scopriremo, non ci sarà. Carrie è un personaggio forte, che spicca su tutti. I suoi problemi “umani” in questa Stagione si mostreranno ancora di più, e la relazione con Brody assumerà contorni forti, in un’altalena di emozioni. L’episodio finale è ovviamente un grande, grandissimo anello di congiunzione con ciò che vedremo nella Terza Stagione. La situazione che inizialmente sembra essersi appianata precipita di colpo, rimescolando tutte le carte in gioco e scoprendone alcune che, adesso, assumono significati diversi e forti, che cambiano totalmente la visione d’insieme che si era creata in un’America che fa ancora i conti con l’11 settembre. Alla fine, come immagine di questa altrettanto bella Stagione di "Homeland", voglio ricordare l’espressione di Saul nell'ultima scena, e leggervi... qualsiasi cosa. 
(VOTO: 8 – Macerie d’America)

domenica 24 novembre 2013

Decadence

Assisto sempre più allibito all'incredibile coraggio con cui Berlusconi e i resti del suo Partito difendono misfatti giudicati e puniti. Siamo di fronte a gente che accusa di golpe e incostituzionalità chi, senza ombra di torto, chiede una sola cosa: che la legge venga rispettata. Berlusconi e Forza Italia contro la decadenza da Senatore del Cavaliere. La cosa che mi fa rabbia è che in qualsiasi altro Paese civilizzato sulla faccia della Terra non avremmo mai assistito a questo squallido teatrino criminale, laddove il condannato - se proprio non avesse avuto la buona idea di dimettersi da tutto - sarebbe stato allontanato dalle sue cariche in prima battuta dalle Istituzioni che, giustamente, non dovrebbero annoverare tra le proprie fila dei delinquenti, e in seconda dal Popolo che, altrettanto giustamente, non dovrebbe e non vorrebbe essere rappresentato da criminali. Ma in questo Paese - quello sì in decadenza... e sì, da tutto - mancano entrambi i cani da guardia: Istituzioni e Popolo. 
Profonda tristezza e profonda vergogna. Quelle ahimè, in Italia, non decadono mai.

mercoledì 20 novembre 2013

"L'Ultimo Tramonto" - NASF 9

Per il quinto anno consecutivo ho l’onore di far parte di questo bellissimo progetto. In 5 antologie NASF su 9, quindi, c’è un mio racconto. Il tema di quest’anno, bello e interessante come gli altri, era “Albe e Tramonti”. Io, da folle amante dei Tramonti, ho optato ovviamente per questi, con un racconto che ne descrive uno freddo, particolare e spettacolare. In “L’Ultimo Tramonto” due persone di un mondo lontano si trovano di fronte a una sorta di “doppio tramonto”. Una spettacolare eclissi bassa sull'orizzonte di una sera che annuncia una lunga, lunghissima notte.
La Fantascienza (genere che amo tantissimo) è più che viva. Lo dimostrano anche i racconti (e la straordinaria passione) di queste antologie che, negli anni, sono riuscite a creare un’opera davvero straordinaria, con delle vere e proprie perle di Sci-Fi. 
Continuate così!

martedì 19 novembre 2013

La Sposa Turca (2004)

Ci sono storie d’amore e storie d’amore. Quella di questo film è particolare, non scontata, una storia d’amore che non sembra amore. Due anime irrequiete ad Amburgo che s’incontrano, si scontrano, si perdono e si rincontrano. Cahit (immigrato turco) e Sibel (figlia di immigrati turchi) alla fine si sposano. È un matrimonio per certi versi di convenienza, inizialmente per la sola Sibel, ma fondamentalmente anche per Cahit. Col tempo quel matrimonio di facciata diventa legame, un legame allo stesso tempo forte e non vincolante. O almeno sembra così. L’amore fa miracoli; alcuni eventi, però, sono capaci di cancellare i miracoli, e di far tornare tutti coi piedi per terra (e a Istanbul). Intervallato dalle esibizioni di musicisti turchi che alla fine dell’ultimo brano si esibiranno in un inchino, non posso che ricambiare elogiando questo film dal primo all’ultimo fotogramma, grazie alla densità di emozioni che ci regala e alla prova straordinaria della bella Sibel Kekilli, prima attrice hard, poi attrice (brava) e basta, poi ancora Shae, la concubina di Tyrion ne "Il Trono di Spade". Originale anche la presenza di alcuni particolari reali, come il nome della protagonista e la città natale (Mersin) di Cahit, ovvero quella reale dell'attore. Assolutamente da vedere.
(VOTO: 7,5 – Matrimonio alla Turca) 

Nomadi 50 (Parte I)

Per festeggiare il cinquantennale di un gruppo come i Nomadi ci voleva qualcosa di eccezionale, un’opera straordinaria per poter in qualche modo raccontare i 50 anni del gruppo più longevo d’Italia, il secondo al mondo, alle spalle soltanto dei Rolling Stones. Si sta parlando di miti, dunque, e l’opera in uscita in queste settimane (siamo alla terza uscita) nelle edicole prova a farlo. Per il quarantennale si scelse di pubblicare una raccolta di brani reinterpretati dai Nomadi del 2003, “Nomadi 40”, che riscosse un gran successo e arrivò al secondo posto in classifica, stabilizzandosi per settimane nella Top 5 e poi 10. Per i cinquant'anni si è scelto di andare oltre: non una raccolta, ma qualcosa di molto più grande. 13 tra CD e DVD, con Live (i primi 5 riguardano proprio la tre giorni del Cinquantenario a Cesenatico lo scorso giugno), inediti e video. Nelle prime cinque uscite potremo quindi ascoltare molte delle canzoni dei Nomadi interpretate dal vivo dalla nuova voce, Cristiano Turato. Sinceramente Cristiano si è così ben inserito nella Grande Famiglia Nomade che fatico ormai a definirlo “la nuova voce”. 

domenica 10 novembre 2013

Paese del Sole a Catinelle

Finalmente torno ad aggiornare il blog, dopo un periodo molto impegnativo, con un trasloco sottovalutato che mi ha fatto dannare. Come mi ha fatto dannare il Cinema, ultimamente. Un film che volevo vedere me lo sono ritrovato dopo appena una settimana di programmazione relegato a notte fonda, con un solo spettacolo il sabato sera alle 00.50. Ma come mai? Film troppo complicato, troppo autoriale, troppo d'élite? Macché... semplicemente perché lo spettatore cinematografico italiano si è risvegliato dal torpore annuale grazie al solito Zalone, capace di monopolizzare Cinema Multisala interi, arrivando anche alla media di uno spettacolo ogni 15-20 minuti. Che mito lo spettatore cinematografico italiano. Un tempo si svegliava soltanto con il Cinepanettone, oggi con Zalone. A quanto pare è importante, per l'italiano, che il tormentone cinematografico finisca con "one". Ho visto vari trailer di "Sole a catinelle"; qualche battuta divertente, qualche altra banale. Basta così poco agli italiani per invadere i cinema della Penisola? Sì. Mettiamoci l'anima in pace. Altro che scendere in piazza per protestare contro il Governo, contro la disoccupazione, contro il carovita. L'italiano si mobilita in massa soltanto per film demenziali e per mettersi in fila agli store nel giorno dell'uscita dell'ultimo iPhone. 
Bel Paese.
Ultimo dato per riflettere sul sistema cinema italiano in genere. Ok, il film di Zalone può anche essere divertente, posso anche accettarlo. Ma possibile monopolizzare le sale in questa maniera? Ecco la situazione di oggi (prima di giovedì era peggio) nel più grande cinema di Modena. Sì, in effetti c'è l'imbarazzo della scelta. A che ora andiamo a vedere Zalone?

venerdì 8 novembre 2013

Doodle: Hermann Rorschach

Il Doodle interattivo di oggi è dedicato al 129° anniversario della nascita dello psichiatra Hermann Rorschach e al suo celebre test con le macchie d'inchiostro. Il simpatico giochino addirittura ci propone di condividere (ormai è una condivisione continua) ciò che vediamo. Tra le macchie che vedremo apparire ne troveremo di complesse ed enigmatiche, e di semplici e simpatiche: