domenica 10 luglio 2016

Scarti Umani

“Scimmia”. 
Ad oggi esiste ancora gentaglia che pensa di offendere una persona di colore chiamandola Scimmia, incredibilmente incosciente del fatto che, nel momento esatto in cui pronuncia quella parola, offende se stesso qualificandosi all’istante come scarto dell’intera umanità. Sì, eccolo che in quel momento, nel momento esatto in cui esclama quello "Scimmia", eccola che grida al mondo intero: “Io sono uno scarto umano”.
Ma questi scarti umani sono pericolosi. Questi scarti umani sono violenti e picchiano. E uccidono. Questi scarti umani pensano, sfruttando al minimo le loro già limitate capacità cognitive (c’è sempre più una correlazione diretta e inquietante tra inferiorità cognitive e appartenenza a gruppi di estrema destra), di affermare così la loro appartenenza a un popolo superiore, discriminandone uno inferiore. E mi fanno pena, un’enorme pena questi scarti umani, perché credo sia evidente che, se proprio dovesse esserci un fattore discriminante in situazioni del genere, questo riguarderebbe soltanto la differenza tra esseri umani e, appunto, loro stessi, gli scarti, le bestie. No, non chiamateli animali, perché se è vero che è ormai retorica affermare che "gli animali sono meglio", è pur sempre una lampante, evidente e ormai banale verità.
Tu, scarto dell’umanità, non stai rappresentando un popolo superiore, non stai rappresentando gli italiani, non stai rappresentando nemmeno l’ultimo degli esseri umani. Tu non stai rappresentando nulla, anzi, tu stai rappresentando il nulla, il nulla cosmico in cui dovresti essere rinchiuso e mai più fatto uscire. Tu, scarto dell’umanità, dovresti essere disconosciuto come cittadino, come italiano, come tutto. Tu non sei italiano, sei soltanto una bestia col dono della parola (e che parola) che merita soltanto di essere limitato nelle sue capacità, ovvero quella di 
(credere di) 
offendere, picchiare, odiare, uccidere. L’Italia, l’Europa, il Mondo Intero non hanno bisogno di scarti umani del genere. E allora che Giustizia sia fatta e che tu sia riconosciuto com'è giusto che sia: scarto. L'umanità intera ti sputa via, di vomita.
Un ultimo appunto: anche in questo caso qualcuno dovrebbe avere il coraggio di dire frasi più o meno del tipo “Queste cose andate a farle a casa vostra”. Ovviamente quel qualcuno non si esporrà, stavolta. E mi espongo io, ancora: sì, queste cose gentaglia del genere dovrebbe andare a farle a casa sua; ovvero una cella, buia, isolata. Eccolo, l’unico posto che meriterebbe di essere chiamato casa, per uno scarto umano anche stavolta partorito
(vomitato) 
mostruosamente dalla solita, vigliacca e sempre più ottusa pancia dell'estrema destra.

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