La piccola Sally si trova di fronte a due convivenze drammatiche:
quella con la nuova compagna del padre (Katie Holmes), ovviamente problematica e all'apparenza insostenibile, e quella con degli strani e piccolo esserini, liberati incautamente proprio da lei. “Non avere paura del buio” ha il pregio di presentarci gli esseri malvagi in carne e ossa (ossicine), e non nella solita essenza spirituale. Ma ciò non basta. Il film, infatti, sembra partire bene, con una scena disturbante che ci fa capire più o meno di cosa sono ghiotti gli esserini. Il problema è il resto: gli esserini non riescono a mantenere il film su livelli di orrore accettabile, e ben presto il tutto si trasforma in una storia fantasiosa a tinte semi-scure, che non ci regala nessun colpo di scena e non ci spiega granché dei nanetti della fornace. È questo il grande punto debole del film: si trascina verso la fine senza sussulti, e si chiude con un finale abbastanza banale e inconcludente.
Se cercate un horror che vi faccia saltare dalla sedia, quindi, passate oltre.
(VOTO: 5 - Anche a luci spente)
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