Ieri al Diego Armando Maradona c'è stata l'ultima di Lorenzo Insigne. Buon giocatore, non certo un campione, devo ammettere di non averlo mai amato davvero. Altro è l'amore provato per Hamsik, Lavezzi, Cavani, Albiol...
Ieri, dunque, nessuna particolare emozione. Anche perché chi ha la memoria corta e si è scorticato le mani per applaudirlo ieri pomeriggio all'ex San Paolo, dovrebbe ricordarsi di qualche spettacolo indecente a cui ha partecipato da grande protagonista: ammutinamento con Ancelotti e Napoli-Verona 20/21 per cominciare; credo che un vero capitano, uno per cui sarebbe davvero valso spellarsi le mani per gli applausi di congedo, avrebbe appeso i compagni agli armadietti di fronte a simili scempiaggini. Lui invece ne è stato complice e forse addirittura capobanda. No, non dimentico. E quindi non me n'è mai fregato assolutamente niente del suo addio e della sua nuova avventura in un campionato al livello della nostra Serie C. Contento lui...
"Eh Guido, ma i soldi..."
Sì, certo. Vuoi mettere guadagnare qualche milioncino in più dopo tutti quelli che ha (giustamente) guadagnato negli anni passati? Non sia mai che andasse in rovina e non riuscisse più a campare i figli, i figli dei figli e quelli dei figli dei figli...
Vabbè.