lunedì 30 marzo 2020

Color Out of Space (2019)

Tratto da uno dei miei racconti preferiti di H.P. Lovecraft, "Il Colore venuto dallo Spazio", il film omonimo (non tradotto nel titolo, visto che difficilmente lo vedremo a breve nelle Sale Italiane), "Color Out of Space" di Richard Stanley, mi ha sorpreso davvero parecchio. Positivamente.
Innanzitutto la storia: in una isolata fattoria del New England troviamo la famiglia Gardner (Nicolas Cage nel ruolo del "padre"), trasferitasi in quel posto per sfuggire alla vita frenetica della città (poveri ingenui...). Ma una sera un meteorite cade nei pressi della loro casa, e da quella pietra venuta dallo Spazio Profondo, ecco che partono una serie di fenomeni che ben presto faranno piombare la famiglia in un vero e proprio incubo dai colori... caldi e impossibili
Seppur la storia si discosta in alcuni passaggi dal racconto originale, non mi è affatto dispiaciuta questa nuova trasposizione cinematografica, visto che - e chi conosce Lovecraft lo sa bene - adattare un racconto dello Scrittore Statunitense a un'opera visiva è quasi del tutto impossibile. Le atmosfere paradossalmente cupe date dagli effetti luminosi della "cosa", comunque, sono qui ricreate molto bene, e i nuovi elementi (sempre rispetto al racconto), come ciò che accade a mamma e figlio (Cronenberg... sei tu?!), non sono da bocciare; anzi. 
In un panorama cinematografico, quello Horror, ricco di cose decisamente scadenti, questo Colore venuto dallo Spazio a mio parere è una vera e propria boccata d'ossigeno. E il fatto che un buon film sia stato tratto da un'opera di uno dei miei Scrittori preferiti mi fa estremamente piacere.
(VOTO 7,5 - Attenti a ciò che può cadere dal cielo)

domenica 29 marzo 2020

L'Uomo e l'Isola (Episodio #000)

Era da tempo che avevo voglia di scrivere una storia che riguardasse un'Isola, che riguardasse questa Isola. Sì, una storia a episodi da pubblicare sul mio Blog, libera, fruibile da tutti. Ma più ci pensavo, più cercavo di strutturare, creare, immaginare, più mi risultava difficile adattare quella storia a un racconto a puntate. E allora che fare? 
La risposta, forse, era più semplice del previsto: iniziare. Sì, iniziare un racconto a puntate, senza pretendere di avere già un'idea chiara di come farla andare a finire. Perché, come spesso mi accade, le storie vanno avanti da sole, e il finale arriva quando deve arrivare. 
E allora partiamo. L'Episodio #001 arriverà a breve, e si continuerà, senza scadenze, senza appuntamenti fissi, senza una vera destinazione. Sperando di tirarne fuori qualcosa di buono. Io, poco ma sicuro, ci proverò. Perché scrivere è la cosa che mi diverte di più in assoluto. E spero di far divertire anche voi.
Buona esplorazione. 

sabato 28 marzo 2020

The Host (2006)

Dopo aver apprezzato, e molto, "Snowpiercer" e "Parasite", di Joon-Ho Bong avevo in lista "The Host", particolare Monster-Movie del regista sudcoreano fresco Premio Oscar. Ed è stato davvero un caso che mi sia ritrovato a guardarlo proprio in questo periodo, visto che non avevo idea ci fosse, all'interno della storia, anche un richiamo fortissimo a una sorta di virus e al suo conseguente contenimento; e alcune scene, viste oggi, devo ammettere che mi hanno fatto una certa impressione...
Ma torniamo al film vero e proprio: in un obitorio un medico/scienziato americano ordina al suo assistente coreano di sbarazzarsi, buttandolo nello scarico del lavandino, del contenuto di oltre 200 bottiglie di formaldeide, perché ormai ritenute inutilizzabili. L'assistente, seppur con molta riluttanza, e provando anche a opporsi a quell'ordine evidentemente sbagliato, obbedisce, e così nel fiume Han vanno a finire centinaia di litri di formaldeide. E il risultato di quello sciagurato comportamento si vedrà anni dopo, con l'apparizione dal fiume di una mostruosa creatura anfibia, che seminerà panico, morte e infezione in tutta la zona. 
Dunque: mi aspettavo molto di più. Chiara la denuncia ecologica del film, così come credo sia chiara quella a una certa sottomissione nei confronti della nazione più potente del mondo (tutto nei primi minuti), ma la storia non mi ha entusiasmato, né impressionato, sia a livello visivo che strutturale. 
Per tutti quelli che non hanno visto il film, e che hanno intenzione di vederlo, il post si chiude qui, con l'anticipazione che il film per me, da semplice spettatore, raggiunge la sufficienza, anche per via dell'accettazione della sua natura (le prove degli attori in particolare) da "Monster-Movie" alla orientale. 
Per tutti glie altri...

(SPOILER)

giovedì 26 marzo 2020

Il Buco (2019)

Se ne parlava un gran bene di questo nuovo film approdato sulla piattaforma Netflix, e dopo aver visto "Il Buco", non so davvero se unirmi al coro degli entusiasti o a quelli dei delusi. In casi come questo, quindi, forse la verità sta esattamente in mezzo. E allora io mi colloco proprio tra le due correnti di pensiero.
Il film ha una struttura all'apparenza molto semplice: ci troviamo in un edificio multipiano, che si rivela essere una sorta di prigione verticale. Ogni piano, o livello, è una stanza con due prigionieri/compagni, che a scadenza mensile si ritroveranno spostati (sempre insieme) in un altro livello/piano (più in alto o più in basso). La particolarità di queste stanza/celle, è quella di avere al centro di esse una grande apertura rettangolare, una sorta di "buco". Così, con un livello sopra l'altro, si viene a creare una fossa profondissima, che fa sì che ogni ospite di una singola stanza possa guardare (e comunicare) con quelli delle stanze sopra e sotto. Ma non è finita: ogni giorno una piattaforma/tavola a levitazione magnetica, imbandita di ogni leccornia, scivolerà dall'alto (Piano 0) al basso, soffermandosi su ogni piano per pochi minuti. Con l'ordine assoluto di non poter tenere nulla di quel cibo in stanza, e di avere soltanto la possibilità di cibarsene in quel breve lasso di tempo, è facile arrivare a una prima conclusione: i piani alti mangeranno molto; quelli medi qualcosa; quelli in fondo... nulla. Ma quanto è profonda la Fossa? Di quanti piani è composto l'Edificio/Prigione? Ad aiutarci a capire meglio c'è il protagonista del film, Goreng, che ritrovatosi come compagno di stanza un vecchio volpone, capirà presto che l'idea di arrivare in quel posto di sua spontanea volontà... non è stata poi una gran trovata.

mercoledì 25 marzo 2020

Antiporno (2016)

Qualche sera fa avevo voglia di un film non troppo lungo, e che fosse "particolare". Ho una mia Cartella di film rinominata "FILM PARTICOLARI", da cui spesso mi è capitato anche di pescare qualcosa che poi particolare non si è rivelato. Del resto ci ficco dentro tutto ciò che mi capita a tiro di leggere tra recensioni e commenti su siti e pagine social di Cinema, che mi incuriosisca e mi faccia pensare di essere di fronte, appunto, a qualcosa fuori dall'ordinario. In questa Cartella, in bell'evidenza lì, in cima, per via dell'iniziale, c'era anche "Antiporno". Titolo che potrebbe sembrare tutto un programma, e che forse lo è.
La pellicola di Sion Sono, regista (e non solo) giapponese, è un'opera decisamente fuori dal comune. La storia ci racconta della vita della giovane artista Kyoko, tra atti di sopruso nei confronti della sua assistente e una serie di livelli narrativi in cui lo spettatore si troverà spesso... spiazzato. Chi è davvero Kyoko? Chi è davvero la sua assistente? E qual è in definitiva il messaggio di questo film visionario e saturo di colori? Di certo si evidenzia chiaramente il ruolo della donna sottomessa, della famiglia nei confronti della sessualità, e della sessualità (e del porno) in generale, argomento molto controverso quando si parla di Giappone. Un film, dunque, che nonostante a livello narrativo potrebbe apparire per niente semplice da decifrare, mi sento di consigliare a tutti quelli che hanno voglia di vedere qualcosa di diverso. E di davvero interessante a livello di impatto visivo. 
(VOTO: 7,5 - Essere una Donna in Giappone)

martedì 24 marzo 2020

The Outsider (Serie TV)

Avendone letto il Libro da cui è tratta non molto tempo fa, e quindi avendo un ricordo abbastanza buono della Storia e dei Personaggi, ho approfittato del weekend forzato a casa per fare una full immertion anche in questa Serie TV. Un weekend lungo, sia chiaro, comprensivo di venerdì e lunedì (ma che weekend è, allora?!). 
Innanzitutto posso affermare che "The Outsider" è una delle Serie Televisive meglio riuscite tra quelle tratte dalle opere di Stephen King. Certo, visti i precedenti, anche recenti (se sfogliando il catalogo Netflix vedete scorrere qualcosa con scritto "The Dome", fatelo per voi... ignoratelo e passate avanti), non che ci volesse poi tanto, ma questa Serie della HBO non è affatto male. 
La Storia ci racconta dell'indagine sul brutale omicidio del giovanissimo Frankie Peterson. Indagine che sembra inizialmente semplice, di una chiarezza disarmante. Tutto, ovvero prove schiaccianti come impronte, testimonianze, videoriprese e persino DNA, porta al Professore e Allenatore di Baseball Terry Maitland, che viene arrestato proprio durante una partita di Baseball, davanti agli occhi di una città intera. Ma è stato davvero Terry ad ammazzare Frankie? Ovviamente le cose, all'apparenza così chiare, sono decisamente più scure del previsto.

lunedì 23 marzo 2020

Vedere La Discesa

Mi diletto a Scrivere. Ho una buona fantasia, spesso macabra, a volte divertente, altre volte ancora macabra e divertente allo stesso tempo. Ma, scrivendo Storie, creando Personaggi, Luoghi, Situazioni, a volte Mondi e Universi interi, mi ha sempre affascinato l'idea di poter esprimere in Immagini ciò che viene fuori dalla mia mente creativa. O meglio, più che esprimere, poter almeno vedere ciò che creo, perché, se da una parte non so se Scrivere mi riesca davvero bene, so di certo che disegnare non mi riesce affatto. Per niente. E allora, se un giorno dovessi arrivare a sfornare il romanzo della mia vita, o meglio, quello dell'Editore che eventualmente lo ritenesse tale, ecco che mi piacerebbe essere affiancato da un Illustratore capace di mostrarmi e mostrare agli altri ciò che ho creato. E al riguardo, tra tutto ciò che ho scritto, mi piacerebbe davvero un giorno vedere le avventure di "Pablo in Fabula" illustrate, che come ogni Storia Fantastica si presterebbe molto bene all'Illustrazione.
Tra i tanti Racconti che ho scritto e pubblicato, invece, "La Discesa" non è certo una delle Storie più semplici da rappresentare attraverso un Disegno; chi avrà la voglia e la pazienza di leggerlo, se ne renderà sicuramente conto. Ma Anna Legge, chiamata a illustrare i 10 Racconti presenti nell'Antologia "5 Minuti al Buio", ci riesce alla grande. Ed ecco allora che pubblico, con orgoglio, la foto dell'Illustrazione che ha dedicato al mio Racconto. E che tutto quel Buio intorno non vi sussurri mai una sola parola...

venerdì 20 marzo 2020

Beastars (Stagione 1)

Tra i nuovi prodotti Netflix, merita sicuramente una certa attenzione "Beastars", la Serie Anime ambientata in un mondo popolato da animali antropomorfi, in cui vi è una naturale divisione tra carnivori ed erbivori. La storia vede come protagonista il giovane Lupo Legoshi, liceale, ovviamente carnivoro, che si troverà ad affrontare importanti problematiche legate proprio alla sua natura: predatore e adolescente. Ecco quindi che la Serie ci mostra la difficile (anche se può non sembrare) convivenza tra le due razze, soprattutto alla luce dell'evento che apre la storia, ovvero l'uccisione di un giovane alpaca (anch'egli facente parte del gruppo di teatro del liceo di cui fa parte Legoshi), divorato da un misterioso carnivoro. Il giovane Lupo, quindi, dovrà fare i conti con un conflitto interiore che se da una parte lo spingerà a bramare carne fresa, dall'altra gliela farà desiderare in un'altra maniera; ben più adolescenziale. La sua vita, infatti, verrà completamente stravolta dall'incontro (e che incontro) con la giovane coniglietta Haru. Lupo e coniglio. Come potrà mai andare a finire? Non ci resta che andare avanti, veloce, perché gli episodi scorrono benissimo, tra una risata e un atto violento, anche grazie a una tecnica di Animazione che all'apparenza potrebbe sembrare molto semplice, ma che regala momenti davvero interessanti. 
Insomma, tirando le somme, "Beastars" è una delle Serie TV più belle tra quelle che ho visto nell'ultimo periodo. E non vedo l'ora che arrivi la Seconda Stagione. 
(VOTO: 8,5 - Prede o Predatori?)

mercoledì 18 marzo 2020

Le Canzoni della Sera (Volume 14)

Ci avviniamo ormai verso il traguardo dell'anno intero di "Canzoni della Sera". Con il 14° Volume, infatti, siamo a quota 350. E allora tuffiamoci in questo nuovo mare di Musica...
Partiamo come di solito con la Musica di casa nostra, a cominciare dai Ministri, gruppo che amo moltissimo, con la loro intensa "Gli Alberi". In giorni di Coronavirus, si prova a sdrammatizzare con "Dagli all'Untore" di Caparezza, e con la delicatissima "Il Mago e la Strega" delle Teste Sciroppate, un pezzo che mi ricorda un'estate di tanti, tanti anni fa, quando i ragazzini della mia età erano intenti a scoprire (come me) gli 883... e io, che oltre a canticchiare come tutti "Solita notte da Lupi nel Bronx", mi divertivo ad ascoltare ridacchiando questo pezzo... particolare. E tornando a questi giorni particolari, a questi giorni strani, non potevano non venirmi in mente gli "Strani Giorni" del Maestro Franco Battiato. E la parte tricolore di questo nuovo Volume si chiude con un omaggio a Elisabetta Imelio, che purtroppo ci ha lasciato troppo, troppo presto. A lei dedico questo Post, che contiene "Parlami per Sempre" dei suoi Sick Tamburo, un gruppo che a mio parere avrebbe meritato più visibilità e fortuna. Ecco... vi chiedo di andarvi ad ascoltare qualcosa dei Sick Tamburo e dei Prozac+, altra creatura, più conosciuta, di Elisabetta. Ci mancherai...
Passando alla Musica di oltreconfine, un'altra canzone che mi ricorda i bei tempi è "Narcotic" dei Liquido, e la cover di "Big in Japan" dei Guano Apes; che pezzo! Troviamo poi grandi classici come "Owner of a Lonely Heart" degli Yes, "Bohemian Rhapsody" dei Queen, "The Locomotion" di Little Eva e "Like a Rolling Stone" di Bob Dylan. Altro classico è "Everybody Needs Somebody to Love", per un altro omaggio, quello a John Belushi con i suoi Blues Brothers, nel giorno dell'anniversario della sua tragica morte.
Qualche parola in più, invece, per di "In a Gadda da Vida" degli Iron Butterfly: il titolo della canzone, che nella versione estesa dura la bellezza di 17 minuti, è la storpiatura della frase "In the Garden of Eden". Ma perché? Al riguardo esistono più versioni: quella in cui si racconta che il batterista, Ron Bushy, ascoltando il pezzo in cuffia non comprese bene il titolo che Doug Igle, il cantante, gli aveva dettato. Un'altra versione vuole che Doug, ubriaco o drogato – o forse entrambe le cose, non si sa mai – biascicò il titolo a Ron, che lo trascrisse ovviamente... male. L'ultima versione, quella che si racconta più spesso, e quella che io stesso conoscevo già prima di andarmi a cercare la spiegazione, ci dice invece che durante le prove di registrazione della canzone, il cantante Doug Ingle, ubriaco (mi pare ovvio), farfugliò le parole iniziali della canzone, dando così origine al
(MITO)
titolo definitivo. Non so voi... ma riguardo questo pezzo di soltanto due cose mi sento di essere sicuro: che il riff di questa canzone è semplicemente eterno; e che a Doug piaceva bere.
Per quanto riguarda il resto della lista, come sempre, vi invito a cercare e... ascoltare.
Buone bevute. A tempo di Musica.

#326 Staind - Outside (20-feb-20)
#327 Liquido - Narcotic (21-feb-20)
#328 Ministri - Gli Alberi (22-feb-20)
#329 Guano Apes - Big In Japan (23-feb-20)
#330 Roger Waters - Smell the Roses (24-feb-20)
#331 Caparezza - Dagli all'Untore (25-feb-20)
#332 Pixies - On Graveyard Hill (26-feb-20)
#333 Yes - Owner of a Lonely Heart (27-feb-20)
#334 The Darkness - Friday Night (28-feb-20)
#335 Stevie Nicks - Edge of Seventeen (29-feb-20)
#336 Sick Tamburo - Parlami per sempre (01-mar-20)
#337 Living Colour - Cult Of Personality (02-mar-20)
#338 Apocalyptica - Path (03-mar-20)
#339 Machine Gun Kelly - Why Are You Here (04-mar-20)
#340 The Blues Brothers - Everybody Needs Somebody to Love (05-mar-20)
#341 Teste Sciroppate - Il Mago e la Strega (06-mar-20)
#342 Iron Butterfly - In A Gadda Da Vida (07-mar-20)
#343 Queen - Bohemian Rhapsody (08-mar-20)
#344 Van Halen - You Really Got Me (09-mar-20)
#345 Stereophonics - Bust This Town (10-mar-20)
#346 Franco Battiato - Strani Giorni (11-mar-20)
#347 Lit - Miserable (12-mar-20)
#348 Jet - Are You Gonna Be My Girl (13-mar-20)
#349 Little Eva - The Locomotion (14-mar-20)
#350 Bob Dylan - Like a Rolling Stone (15-mar-20)

martedì 17 marzo 2020

533

Per puro caso mi sono accorto che il post che stavo per pubblicare (adesso slittato) sarebbe stato il Numero 533. E allora la mia mente è corsa indietro nel tempo, quando da ragazzino quel "533" per me era importante. Sì, perché da ragazzino, senza smartphone, cellulari, senza Internet, ogni mattina attendevo con impazienza di vedere i risultati dello share, dei programmi più visti della serata precedente. Che gran passatempi che avevo, eh? Eppure la cosa mi faceva impazzire. E allora ecco che mettevo il Televideo RAI, e schiacciavo quei tre semplici tasti sperando che i dati fossero già stati caricati: 5-3-3. E via, a guardare se "Striscia la Notizia" aveva o meno fatto ancora il pienone di ascolti, o se la partita in prima serata del mio Napoli avesse avuto più spettatori di quella del Milan la sera precedente ancora. O, ancora, se la mia fiction preferita aveva riscosso successo, così da poter magari essere rinnovata per un altro anno. E poi i programmi del Preserale, quelli di Prima Serata, i vari Quiz e Documentari. Che lotta, ragazzi...
Con l'arrivo di Internet, degli smartphone, e di tutta l'Informazione che oggi ci viene letteralmente sbattuta in faccia, quella pagina ammetto di non controllarla più come un tempo. Ma da vecchio, irriducibile fan del Televideo (nessun ragazzo di oggi potrà mai capire l'importanza che questo mezzo aveva anni fa... mai), ancora oggi, a volte, dopo il mio giro consueto (101, 103, 140, 150, 160, 201, 229, 260), il mio pollice ridigita la formuletta magica: 5-3-3. Ed è come tornare nel passato...
E a proposito... l'ho fatto anche adesso, ma digitando tasti su una tastiera e non su un telecomando,  e collegandomi al sito Internet di Televideo e non accendendo la TV...

lunedì 16 marzo 2020

Scary Stories To Tell in the Dark (2019)

Se vi piacciono gli Horror, ma allo stesso tempo volete guardare qualcosa di non troppo impegnativo, allora "Scary Stories To Tell in the Dark" potrebbe fare al caso vostro. 
Non ci troviamo certo di fronte a un capolavoro, ma l'adattamento cinematografico di André Øvredal dell'omonima serie di Libri per ragazzi si lascia vedere tranquillamente. 
La storia, comunque semplice e non certo originale, ci parla di un gruppo di adolescenti che nella notte di Halloween del 1968, nella cittadina di Mill Valley, si introduce in una vecchia casa abbandonata. E in questa casa, oggetto di storie ed eventi drammatici, i ragazzi trovano un Libro molto particolare, che cambierà radicalmente le loro vite...
Il film, prodotto, tra gli altri, da Guillermo del Toro, diverte, con una buona regia e una bella fotografia, e se non possiamo parlare di un vero e proprio Horror, di quelli che inquietano, spaventano, e fanno girare la testa dall'altra parte, allo stesso tempo mi sento di promuoverlo, vista la carenza negli ultimi tempi di prodotti davvero all'altezza nel settore. E poi, a dire il vero, visto il periodo che ci troviamo ad affrontare, un bel Teen-Horror, leggero e fatto bene, ci sta proprio tutto.
(VOTO: 6,5 - Attenti agli Spaventapasseri) 

domenica 15 marzo 2020

The New Pope

Visto il periodo, che fa sì che ci si ritrovi a casa per molto, molto del nostro tempo libero, vi consiglio, se non l'avete già fatto, di fare una bella full immersion con "The New Pope", la Serie TV Sky di  Paolo Sorrentino. La Serie, seguito di "The Young Pope", sembra partire più sottotono rispetto a quest'ultima, ma col passare degli episodi si raggiunge un crescendo straordinario che la rende decisamente all'altezza del primo capitolo. L'arrivo, dopo un paio di episodi, di John Malkovich, già basta per alzare l'asticella. Asticella che schizza alle stelle, poi, grazie al solito Jude Law (strepitoso), a una regia pazzesca (ma con Sorrentino niente di nuovo), a una colonna sonora in linea con tutto il resto, a cominciare dalle sigle di apertura e, a volte, con quelle di chiusura. Grande la prova, come al solito, di Silvio Orlando, e particolari e molto, molto divertenti le scene di apertura con Marilyn Manson e Sharon Stone.
La visione di questa splendida Serie TV è ovviamente consigliata a un pubblico che abbia già visto "The Young Pope", perché si riparte proprio dal finale di quella Serie, e i richiami a quella storia sono ovviamente tanti. 
Dunque... Papa Belardo è veramente una sorta di Santo in Terra come qualcuno crede? E Papa Brannox sarà all'altezza del predecessore? E la Chiesa, poi, come si porrà di fronte a certi problemi che Sorrentino qui non ha paura di mettere in mostra, anzi, li accentua, evidenzia, quasi calcando la mano.
Uno dei prodotti migliori di questa prima parte del 2020, che non potete assolutamente perdervi. E se non avete ancora visto il primo capitolo... beh, come detto, di tempo in questo periodo ce n'è. E non ve ne pentirete. 
Amen.
(VOTO: 10 - In coma un Papa se ne fa un altro)

giovedì 12 marzo 2020

"La Discesa" in 5 Minuti al Buio

Il mio racconto, "La Discesa", è tra le 10 inquietanti storie all'interno dell'Antologia "5 Minuti al Buio". La Raccolta nasce grazie all'iniziativa del Gruppo Facebook "STEPHEN KING - Italia", che un anno fa lanciava un Concorso per Racconti che fossero ispirati alla citazione di Stephen King “Ma nessuno sa quanto durano cinque minuti nel buio; si potrebbe dire che, nel buio, cinque minuti non esistono”. E con grande orgoglio, il mio racconto è risultato tra i 10 selezionati. Ad arricchire ancora di più quest'antologia, le splendide illustrazioni di Anna Legge, una dei membri del Gruppo Kinghiano. Un'illustrazione per ogni racconto, così come potete ammirare in anteprima nell'immagine sotto il post. E prossimamente conto di postare, nello specifico, quella dedicata al mio racconto.
Ma veniamo proprio a "La Discesa", un racconto che si riflette con forza nella citazione di King. Due giovani ragazzi che, come facevamo noi ai tempi in cui mi definivo per davvero un giovane ragazzo, provano a sfidare paure, leggende, dicerie e superstizioni che impregnano da sempre i piccoli centri lontani dalle più reali città. Una voglia di sfidare la paura, quella dei due giovani, che li vedrà addentrarsi in un casolare della bassa modenese e vivere un'esperienza molto particolare. E se da una parte vi invito calorosamente ad addentrarvi con loro in quella discesa verso quei gradini sudici e scivolosi, dall'altra mi verrebbe voglia di urlarvi di starne lontani. Starà soltanto a voi, sull'uscio della porta, una volta aperta quella porta, decidere se continuare o lasciar perdere. E qualunque sarà la vostra decisione... beh, io vi ho avvertiti. 
La Raccolta, edita da La Ruota Edizioni, comprende i seguenti Autori e Racconti:

- Laura Bertani - Ancora 5 minuti
- Demis Zampelli - Lo spettacolo di Mister Pain
- Giorgio Papa - Willi
- Eugenio Pochini - Finché morte non vi separi
- Roberto Rossi - Cinque minuti
- Guido Pacitto - La discesa
- Lorenzo Gallo - Luce verde
- Gabriele Carlà - 4.57
- Giulia Batistoni - Il piccolo Jack
- Giuseppe Zanini - Tu ci vedi?

E potete acquistarla qui:
- Sul sito della casa editrice La Ruota Edizioni:
- Su Amazon:
- Su IBS:

Ultima cosa, ma di certo non per importanza, è che parte del ricavato (la parte che solitamente spetterebbe agli autori) verrà devoluta alla Croce Rossa Italiana. Grazie quindi in anticipo a tutti quelli che acquisteranno questo splendido volume, che costa quanto una pizza e una coca (in certi casi anche di meno). E se dopo aver letto il mio racconto avrete voglia di passare di qua per farmi sapere cosa ne pensate... sarò qui ad aspettarvi. Sull'uscio di quella porta.

mercoledì 11 marzo 2020

La Luna se ne frega

Una piccola riflessione, o forse pensiero, o forse ancora divagazione esistenziale, sull'emergenza "Coronavirus" che stiamo vivendo in questi giorni in Italia: ieri, dando uno sguardo fuori dalla finestra del soggiorno di casa mia, ecco lei, la Luna, grande, luminosa, appena passata la Fase Piena. E allora ecco che ancora una volta, osservando quella meravigliosa palla luminosa nel cielo di una sera di marzo, una sera di paure, speranze, privazioni, mi sono ritrovato a riflettere su quanto sia insignificante al suo cospetto, e al cospetto di tutto ciò che ci circonda e ospita, la nostra vita; a come sia insignificante la nostra sorte. Passano gli anni, i secoli, i millenni. Passano i Dinosauri, le Grandi Scoperte, le Grandi Conquiste. Passano le Guerre, le Rivoluzioni, le Malattie. Passerà anche il Coronavirus e, soprattutto, passerà l'Umanità. Ma la Luna, almeno per molti, molti millenni dopo quell'ennesimo (e ultimo per noi) capitolo chiuso sul Pianeta a cui gira attorno, se ne starà ancora lì, silenziosa e impassibile. E se a qualcuno una riflessione del genere potrebbe sembrare triste, forse pessimistica, a me invece fa provare un gran senso di pace, perché guardando la Luna, pensando alla Luna, tutto appare ridimensionato. 
E allora grazie, Luna, grazie di essere sempre lì, intorno a noi, a mostrarci ogni giorno le tue tante facce, e a farci capire che, in fondo, siamo davvero piccole cose. Grazie. 
Anche se te ne freghi. Come sempre.

martedì 10 marzo 2020

Lost in Space (Stagioni 1 e 2)

Con "Lost in Space" siamo di fronte a una Serie TV di pura Fantascienza. Remake dell'omonima Serie degli anni '60, questo nuovo prodotto Netflix non mi aveva convinto in pieno con la Stagione 1. Nella Seconda, invece, devo ammettere che le cose sono diventate più interessanti, forse aiutate anche da un impatto visivo molto più affascinante. 
La storia ci narra delle avventure della famiglia Robinson, in un futuro in cui gli esseri umani sono costretti a lasciare il Piante Terra per formare nuove Colonie. E proprio la navicella che trasporta i Robinson, durante uno di questi viaggi, si danneggerà per poi precipitare su un Pianeta sconosciuto. La Prima Stagione ci mostra dunque come i componenti della famiglia cercano di sopravvivere in questa nuova, avversa situazione, arrivando persino in contatto con una strana e misteriosa forma di Vita Extraterrestre.
Nella Seconda Stagione le cose non si discostano poi tanto dagli obiettivi di famiglia della Prima, ma ci troviamo di fronte, come accennavo, a un impatto visivo decisamente più forte. Le immagini degli ambienti in cui si ritrovano famiglia e altri personaggi (sacrificati nella Prima Stagione) riescono a rapirci e conquistarci. 
Per quanto riguarda la storia... direi niente di particolarmente originale, ma le vicende si lasciano guardare, e la curiosità nei riguardi delle forme di vita aliene con cui sono venuti a contatto, e verso la sorte dei personaggi alla fine della Seconda Stagione, riescono a farci sperare in una Terza.
(VOTO: 7 - Nomadi dello Spazio)

martedì 3 marzo 2020

Knights of the Zodiac: Saint Seiya (Parte II)

Dopo Final Space, restiamo nel Mondo dei "Cartoons", e parliamo della Seconda Parte del riadattamento Netflix degli storici "Cavalieri dello Zodiaco", ovvero "Knights of the Zodiac: Saint Seiya".  
Superato lo shock della "Parte I", ho affrontato questa Seconda Parte in maniera più rilassata. La storia, che affrontava il Capitolo dei Cavalieri d'Argento, è sempre più compressa, poco accurata, e in un attimo ci ritroviamo alla Freccia scagliata da Betelgeuse; sempre che sia davvero la sua, visti gli adattamenti spesso imbarazzanti, come quelli di Tisifone, dei Cavalieri Neri e, questo sì che è uno shock che non supererò mai, quello di Andromeda
Cos'altro aggiungere? Poco o niente. La freddezza di questo adattamento è pari ai colpi scagliati da Hyoga e Camus messi insieme, e la tecnica d'Animazione, che non ho mai amato, a mio parere non lo aiuta per niente.

lunedì 2 marzo 2020

Final Space (Stagioni 1 e 2)

Vi consiglio vivamente "Final Space", Serie TV Animata Fantascientifica. Nonostante non parta proprio col botto, dopo qualche episodio le avventure del giovane Gary non potranno non conquistarvi. Ma chi è Gary?
Gary Goodspeed è un biondo astronauta condannato a 5 anni di prigionia sulla Galaxy One, per un reato commesso per colpa di un amore a prima vista nei riguardi della bella Quinn, una Guardia dell'Infinito. La Nave Prigione sulla quale Gary è costretto a passare i 5 anni, è gestita da un'intelligenza artificiale chiamata HUE. Sulla Nave, per salvaguardare la sua sanità mentale, è presente (oltre a delle guardie robotiche) anche un compagno robotico anti-impazzimento, KVN, rinominato dallo stesso Gary "Kevin". Ma la vita monotona della Nave Prigione verrà spezzata da una serie di eventi che porteranno il nostro quasi-eroe, nel corso delle 2 Stagione presenti su Netflix, a confrontarsi con amici e nemici davvero particolari e... titanici! 
Riuscirà, dunque, insieme alla sua ciurmaglia spaziale, a salvare la Terra e l'Universo intero dalle terribili Creature che stanno per saltar fuori... dallo Spazio Finale?
Non vi resta che armarvi di Telescopio, e dare un'occhiata...
(VOTO: 7 - Verso lo Spazio Finale... e oltre!)