martedì 30 aprile 2013

Un Buco Nero

Gli insulti razzisti alla neo Ministra Cécile Kyenge non mi fanno rabbia, ma soltanto profonda tristezza. Credo che a questa gente ci sia bisogno di spiegare che leggere (lo riporta “la Repubblica” di oggi) nel 2013 frasi come “Zulù”, “Bonga Bonga” o “Ci mancava la negra” nei confronti di un Ministro Italiano di colore, non offende di certo il Ministro o chi, al contrario di loro, vive una sana vita da essere intelligente ed evoluto, ma offende soltanto loro stessi e la loro scarsa, scarsissima cultura, intelligenza e amor proprio. Insomma, sentir parlare un tipo come Borghezio di “Ministro Bonga Bonga” o “Scelta del cazzo” non ci sorprende né preoccupa; è un po’ come se da un maiale non ci si aspettasse un grugnito e una bella rotolata nel fango. Ciò che preoccupa, invece, è il proliferare di tutti i siti fascisti e affini che sono pieni di nuovi soldati neri che non si fanno il minimo problema – beati loro – a sventolare ai quattro venti tutta la loro ignoranza condita da odio insensato (probabilmente dovuto a complessi di lucida inferiorità; farsi curare no?). Vedere ancora oggi un odio e un’intolleranza così dilagante è desolante. Qualcuno arriva addirittura ad affermare che a questo punto “è meglio emigrare!”. Su questo sono d'accordissimo con loro. Vi prego, fatelo...
Il Professor Melis (un blog tutto da leggere...) intanto, afferma che “l’italiano che ha sposato la negra deve essere un disperato”; il concetto di disperazione, a quanto pare, è assolutamente soggettivo, perché dopo un’affermazione del genere a me viene da associarlo immediatamente proprio al “Professore”. Punti di vista. Come quello in cui sempre il Melis si chiede: “Vi fareste operare da questa oculista di colore?”. La domanda lecita è un’altra: “Quale grado di rispettabilità può avere oggi uno che... si fa una domanda del genere?”. Qui non ci sono molti dubbi nella secca risposta, a parte quelli dei personaggi che la pensano come il Professore, che di dubbi e confusione nelle loro testoline penso ne abbiano in abbondanza. 
Il titolo dell’articolo su “la Repubblica” è “Insulti razzisti sui siti della galassia nazi”. Ecco, di nero, in questo tipo di galassie, servirebbe soltanto una cosa: un bel buco.

lunedì 29 aprile 2013

La Voce (Sbagliata) del Popolo

In un Paese socialmente malato accadono fatti come quello di ieri. La disperazione, l’esasperazione, la mancanza di fondamentali diritti come quello di un lavoro e di una vita che sia vita quotidiana e non quotidiana sopravvivenza, portano a situazioni al limite che, si spera, possano rivelarsi alla fine soltanto fatti isolati e innocui, seppur eclatanti. Luigi Preiti puntava ai politici, puntava a colpire un sistema politico sempre più lontano dal cittadino comune e sordo ai suoi continui richiami e alle sue continue richieste d’aiuto. La violenza non risolve nulla, serve soltanto a inasprire i problemi e a imbastardire ancora di più questa nostra Italia sempre più sull'orlo del precipizio. Il povero Brigadiere (quello più grave) coinvolto nel folle gesto dell’attentatore è egli stesso uno del Popolo, uno che, con quel Potere attaccato e oggetto dell’attentato, non c’entra nulla. Ma il Potere non può e non deve essere attaccato a colpi di pistola o con gesti di violenza. Il Potere sordo va risvegliato dal lungo sonno in cui ha trascinato l’Italia intera con gesti sì forti ma pacifici (e dunque ancor più difficili da ignorare). Questo nuovo Governo del Presidente non mi entusiasma (seppur al suo interno vi siano apprezzabili novità), ma la speranza è quella che, finalmente, qualcuno da lassù inizi ad ascoltare.

lunedì 22 aprile 2013

La Faccia della Politica

La foto sotto il post è emblematica. Dopo l'elezione (di nuovo!) di Napolitano al Colle, a festeggiare più di tutti è ancora una volta, ovviamente, Silvio Berlusconi. Il leader del PdL nuovamente vincente. Il PD nuovamente desolante. Inspiegabile la rinuncia a votare Rodotà Presidente della Repubblica, un personaggio di Sinistra forte e rispettabile, scomodo proprio a quel Berlusconi che - ormai l’abbiamo capito tutti - all'evanescente Centrosinistra targato PD fa comodo, anzi, direi di più, gli fa quasi da alleato, da amicone, da barzellettiere e padrone di casa. D'Alema prima, Bersani poi, sono riusciti a confezionare un Centrosinistra accomodante nei confronti di un Berlusconi che, dal canto suo, accomodante non lo è mai stato, sputando di tutto sul Centrosinistra e sul PD, arrivando persino, pensate un po’, a etichettare il Partito Democratico come un Partito Comunista; roba da Fantapolitica, anzi peggio, da Fantascienza pura.
E allora guardiamoci il faccione sorridente di Berlusconi e la disperazione (rassegnata e voluta) di Bersani. È questa l’Italia Politica, e sono queste le due facce di tutto ciò che, a pensarci bene, di faccia ce ne propone sempre e soltanto una. Sì, proprio quella.

Doodle: Giornata della Terra 2013

Nella "Giornata della Terra" la grande "G" ci regala un Doodle interattivo bellissimo. Un paesaggio montuoso, con fiori, alberi, lago e fiumi, che ricordano chiaramente la scritta "Google", e che si anima non appena si clicca sul Sole (fonte vitale di tutto). Nel mini-ecosistema, il Sole attraversa il cielo e va a tramontare, lasciando poi il posto alla Luna, che a sua volta attraverserà il cielo stellato tra nuvole e lucciole. Cliccando sulle grotte, appariranno due orsi, e dal buco per terra uscirà un tasso. Cliccando le nuvole ecco la pioggia, che diventerà neve nella stagione invernale che arriverà e gelerà il paesaggio, imbiancato dalla neve e poi, nel suo ciclo sole-luna, tornerà nuovamente alla primavera, all’estate e poi all’autunno. 
Buona Terra a tutti:


sabato 20 aprile 2013

Politically Zombie

Sono felice (diciamo...) di poter ribadire ancora una volta di non aver votato per il PD. Perché? Perché sono di Sinistra. Il Partito di Bersani non mi rappresenta, non rappresenta la mia idea e, credo, quella di tutte le persone che si ritengono per davvero di Sinistra. Non posso dire di aver votato serenamente per SEL, vista l'alleanza con il PD, ma sono realista, e diversamente non credo si potesse fare.
Fin dalla nascita del Partito Democratico, proprio durante il primo discorso di Veltroni, affermai mestamente che quel partito nascente rappresentava la morte della Sinistra italiana. A distanza di qualche anno (anche se non serviva arrivare ai giorni nostri) la mia ipotesi si rivela azzeccata; e c'è poco da essere felici, ovviamente. 
Il PD in questi giorni ha avuto la (in)capacità di non portare al Colle una persona rispettabile e, direi, molto vicina al Centrosinistra come Stefano Rodotà. Ancora una volta il Partito di Bersani ha cercato di accontentare un Centrodestra che, a parti invertite, non avrebbe usato di certo la stessa molle e smidollata disponibilità. Prima la scelta di Marini, poi quella sciagurata di Prodi, infine, proprio in queste ore, la convergenza su un Napolitano Bis, il primo Presidente della Repubblica ad accettare un secondo mandato. Il Centrodestra tira un sospiro di sollievo, ma non solo; se prima, con la possibile elezione di Marini, Berlusconi & Co. avrebbero potuto dire di aver avuto un accordo col PD, adesso, dopo il  maldestro tentativo di ieri di portare Prodi al Quirinale, si ritrova ad avere un Presidente della Repubblica sì gradito, ma allo stesso tempo la possibilità di poter affermare che il Centrosinistra non ha mantenuto accordi e parola, di aver provato a fare tutto da solo (però con Prodi... Rodotà no, eh?). In più, si ritrova anche con un Centrosinistra distrutto, con un PD morto (si passa a Renzi? Sì, ok... infatti ho detto morto) e un Movimento 5 Stelle probabilmente fuori, visto l'asse Napolitano-Governissimo (magari con Amato Presidente del Consiglio). Insomma, il PD è riuscito a confezionare una strepitosa Campagna Elettorale per il PdL alle prossime elezioni. Bersani e compagni (sì vabbè... compagni!) avrebbero fatto prima ad aggiungere una bella "L" al loro simbolo, e si faceva prima.
Ricapitolando: caro Bersani dimissionario, perché il PD non ha votato, come richiesto anche da SEL, per Rodotà? No, non venitemi a dire "...perché non è gradito a tutti i Partiti...", perché, oltre al fatto che non mi sembra che il nome di Prodi sia gradito a tutti i Partiti (forse pure di meno), un PD che si fa questi scrupoli di fronte a un Centrodestra del genere, merita davvero di sparire da ogni angolo dell'Universo. Per una volta mi accodo alle richieste di Grillo: andate a casa, chiudetevi a chiave e non uscite mai più.
Ah, poi Rodotà era pure un po' troppo anziano: 80 anni sono un po' troppi, giusto. Ecco perché il nome nuovo del PD è quello dell'87enne Napolitano. Si vede che, tra le tante deficienze dell'ex Partito di Bersani, c'è pure quella matematica.
Bene, prepariamoci quindi a vivere ancora una volta in una delle fasi più buie della storia del nostro Paese. Ci voleva. 
Non sono mai stato un sostenitore di Grillo, ma stavolta mi pare che il comico genovese aveva fatto una proposta seria e responsabile con Rodotà Presidente, con in più un'apertura a un possibile Governo dopo l'elezione di Rodotà al Colle. Insomma... cosa si voleva di più stavolta? Proposta seria, forte e di Sinistra, e apertura al Governo. Davvero un suicidio incomprensibile, quasi surreale...
Per finire, mi fa rabbia constatare che, probabilmente, dopo tutte le speranze affidate a Grillo per un nuovo corso politico, tra qualche giorno ci ritroveremo così: Napolitano Presidente della Repubblica e Governissimo (con Amato?!) di larghe intese, con un PD capeggiato da Renzi (se Bersani rappresenta la morte della vecchia Sinistra, Renzi rappresenta quella della nuova). Ehm... esagero se dico che siamo messi peggio di prima?
Sì, stavolta sono d'accordo con Grillo: siamo davvero alla morte dei Partiti. Il problema è che questa politica non si ferma nemmeno davanti alla morte, e a una Politica Morente ne seguirà senza dubbio una Morta Vivente; Politically Zombie.

venerdì 19 aprile 2013

Serie Interrotte

Amo i libri, anche a livello materiale. Tratto sempre bene i libri che leggo, sto attento alla copertina, mi piace il profumo unico delle pagine, cerco sempre un bel segnalibro. Quando ci sono libri di saghe, poi, mi piace tenerli in libreria uno accanto all'altro, dal primo all'ultimo, così che siano belli da vedere nella loro progressione. Ma spesso la speranza di un’accuratezza nell'artwork dei volumi è pura utopia. Le Case Editrici di solito pensano a stampare il libro senza perdere tempo in inutili (e semplicissimi) dettagli, magari sfruttando l’onda del successo del precedente volume, e il risultato spesso è alquanto deludente. Guardando nella mia libreria mi sono saltati subito all'occhio due esempi chiari:
Nel primo, i tre volumi del Fantasy di Licia Troisi, "Cronache del Mondo Emerso", "Le Guerre del Mondo Emerso", e "Leggende del Mondo Emerso", messi uno accanto all'altro sembrano creare un bell'effetto. Peccato ci si perda in piccoli particolari, che alla fine stonano. Tutti e tre i volumi, infatti, differiscono in qualcosa:
I primi due portano il nome dell'autrice sopra il particolare della copertina; il primo ha il sottotitolo "La Trilogia Completa" semplice, mentre il secondo e il terzo lo riportano "immerso" nell'effetto oro; infine, una farfalla stilizzata è presente soltanto nel terzo volume, sopra il dettaglio della copertina laddove nei primi due c'era il nome della Troisi. Complimenti alla Mondadori... devono essersi impegnati parecchio per trovare questa straordinaria combinazione di dettagli sballati. Eppure bastava davvero pochissimo... semplicemente dare uno sguardo al volume precedente e copiarne la disposizione di titoli e autrice. O no?
Il secondo caso è quello di “1Q84”. Qui, oltre a ritrovarci “Libro 1 e 2” in un volume, e “Libro 3” in un altro, quando li mettiamo uno accanto all'altro nella nostra bella libreria troviamo un errore grossolano e davvero brutto da vedere: la didascalia che ci annuncia che tipo di “Libro” stiamo per prendere è presente soltanto nel secondo volume, il “Libro 3”... mentre nel primo volume manca del tutto. 
A non sapere che Libro 1 e 2 sono uniti, ci si troverebbe di fronte a un "Libro 3" e a uno soltanto dei primi due volumi, 1 o 2... a sorpresa. Davvero incomprensibile.
Insomma, particolari. Ma ampiamente curabili e produttivi. 
Un caso opposto, invece, riguarda la saga “Il Gioco Proibito”; non mi è piaciuta per niente, ma quando i tre volumi vengono piazzati in libreria uno accanto all'altro l’effetto è carino. Ci vuole poi così tanto?
Per volumi che vengono pubblicati nel giro di pochi anni questo problema, se si lavorasse bene e con amore del proprio mestiere (e un mestiere che riguarda i libri si deve amare per forza), non dovrebbe assolutamente esistere. Comprensibili e diversi, invece, sono i casi di volumi che escono a distanza di molti anni l'uno dall'altro, e subito mi viene in mente la bellissima saga de “La Torre Nera” di Stephen King, che dal primo al settimo vede un intervallo di ventidue anni, per poi ritrovarsi otto anni dopo con un ottavo volume. Ecco, qui il problema della differenza nell'artwork è comprensibile, e spesso è ovviata dalla ristampa dei volumi. Al riguardo mi auguro che, quando uscirà la versione tascabile dell’ottavo capitolo della Torre, “La Leggenda del Vento”, ci si rifaccia all'artwork dei sette precedenti usciti in una nuova edizione l'anno scorso. Alla Sperling, quando verrà il momento, un consiglio per i curatori del volume: andatevi a vedere uno a caso dei precedenti sette volumi e copiatene caratteri e grandezza. Tutto molto semplice.

giovedì 18 aprile 2013

Il Risveglio del Tuono (2005)

Il film, tratto dal racconto breve di Fantascienza di Ray Bradbury "Rumore di Tuono", ha come argomento il Tempo e i Viaggi nel Tempo. Considerando che è del 2005, il regista ci fa fare per davvero un vero e proprio viaggio nel tempo nella visione del film, visto che grazie agli effetti speciali (e non solo) sembra un film girato probabilmente negli anni ’80. No, per chi non ne è al corrente, “Il Risveglio del Tuono” non potrà mai essere considerato un film del 2005. Vada per i tagli al budget (comunque molto alto) e per i problemi di Produzione, ma presentare un film così come "Colossal fantascientifico dell'anno (2005)"... non si può.
Passando alla storia, le cose più belle arrivano ovviamente dai riferimenti al racconto di Bradbury: nel 2055, scoperto il modo per tornare indietro nel tempo, ecco che arriva subito il business, con l’organizzazione di costosissimi safari nella Preistoria a caccia di Dinosauri. I viaggi nel Tempo sono sicuri e ben organizzati, ma è importante, ovviamente, non contaminare il passato, non apportare alcun cambiamento perché, come ci racconta Bradbury, anche il più piccolo cambiamento potrebbe portare a grandi cambiamenti nel corso dei milioni di anni a venire, e farci tornare in un “Presente” differente da quello da cui eravamo arrivati (il Dinosauro cacciato dal gruppo-safari era infatti destinato comunque a morire di lì a pochissimo). E così succede che nel nuovo Safari Preistorico arriva lo zampino di uno dei turisti, e al ritorno nel Presente, tutto cambia. Fin qui ci siamo, e il racconto originale viene più o meno rispetto. Poi si passa all'intervento vero e proprio del regista e dello sceneggiatore, e mettendo da parte i pessimi effetti speciali, ci si ritrova a guardare un film pieno zeppo di scene surreali e buchi di sceneggiatura (perché il vulcano che erutta?!) enormi come il povero Dinosauro impallinato. Le Onde Temporali, poi, risultano imbarazzanti e del tutto buttate lì, ricche di incongruenze e problematici risvolti nel corso della storia (che ovviamente non arriveranno perché semplicemente non affrontati). Per non parlare di un finale assolutamente ridicolo, che lascia lo spettatore disorientato (diciamo così). 
Ray Bradbury, da grande scrittore qual era, nel suo breve racconto ha piazzato l’idea e i fatti, lasciando al lettore tutte le possibili conclusioni di quella storia affascinante. Il film, invece, prova a dare risposte e conclusioni, con un risultato a dir poco pessimo. 
Infine, una domanda d'obbligo: che ci fa Ben Kingsley in tutto ciò?
(VOTO: 4,5 - L'Imbarazzo del Tuono)

lunedì 15 aprile 2013

Vera Pelle Umana

Difficile sensibilizzare gente che fa delle pellicce "vere" uno stile di vita, gente che non si preoccupa minimamente della sofferenza patita da poveri e splendidi animali, e soltanto perché la loro pelliccia o pelle venga utilizzata per abiti di dubbio gusto. Il video di PETA (People for the Ethical Treatment of Animals), dunque, non credo farà breccia nei freddi cuori di questa gente tanto bisognosa di calore animale, così come non hanno fatto e faranno mai breccia altre campagne di sensibilizzazione al riguardo (se non ti basta soltanto il sapere che ciò che indossi arriva da un piccolo animale scuoiato atrocemente e senza alcuna pietà, non credo possa servire altro per sensibilizzarti...), ma voglio pubblicarlo lo stesso per ribadire ancora una volta tutto il mio schifo verso questo assurdo mondo che ai nostri giorni non dovrebbe più esistere. Sì, mi fate schifo... voi che commettete simili scempi e voi, soprattutto, che richiedete e indossate fieri tutta questa atrocità e sofferenza.

Doodle: Eulero

È un Doodle animato e matematico quello di oggi, dedicato al 306° anniversario della nascita del matematico e fisico svizzero Leonhard Euler, meglio noto in Italia come Eulero
Nel Doodle troviamo la parola "Google" scritta a matita su un fogliettino di carta, accompagnata da varie formule matematiche:

giovedì 11 aprile 2013

Lo Strano Caso di "Mad World"

"Mad World" è una canzone dei Tears for Fears, conosciuta soprattutto per la cover di Gary Jules, a sua volta resa celebre anche dal film “Donnie Darko”, facendo parte della colonna sonora. Girando sul web, però, mi sono accorto che la versione di Gary Jules viene spesso e volentieri attribuita ai R.E.M.. Ok, capisco che la voce potrebbe ricordare quella di Michael Stipe, ma in un’epoca in cui la quantità di informazioni è enorme e sempre a disposizione, mi sorprende vedere ancora pubblicare questa canzone su Facebook (è capitato a uno dei miei contatti) con la didascalia “Grandi REM!”. E su Youtube (o cercandola semplicemente su Google) si trovano ancora video della canzone pubblicata a nome dei REM. 
Mad Web World...
Intanto, visto che piace anche a me, la pubblico volentieri nel post. A nome di Gary Jules, però:

martedì 9 aprile 2013

La Madre (2013)

Un thriller-sovrannaturale (così lo definiva il trailer) ben riuscito. Seppur con qualche forzatura e qualche dettaglio fuori posto, “La Madre” riesce nel difficilissimo compito di unire a scene tipicamente horror una trama ben definita e abbastanza originale, che va a concludersi in un finale che all'inizio sembra essere la classica chiusura al “volemose bene”, ma che nel giro di pochi secondi cambia totalmente direzione, salvando il vero finale a un film già bello di per sé. 
Le piccole Victoria e Lily, finite in un bosco dopo un incidente dovuto a un padre in preda alla follia, riescono miracolosamente a sopravvivere per cinque anni chiuse in una casa all'apparenza abbandonata. Le bambine, selvagge e sporche, vengono ritrovate e “rieducate”, affidate alle cure amorevoli dello zio e della compagna. Come hanno vissuto Victoria e Lily negli ultimi anni, sole e chiuse in quella casa nel bosco? Sono vissute e sopravvissute perché, come diranno le piccole, qualcuno si è preso cura di loro. Quel qualcuno viene chiamato “Madre” (Mama), e soprattutto la più piccola delle due, Lily, si dimostra molto attaccata a quella misteriosa figura. Chi è Madre? Esiste davvero o è frutto dell’immaginazione di due bambine vissute per troppo tempo da sole? Il film ce lo mostrerà e farà capire bene, senza punti oscuri o mezze scene (a proposito di scene: fantastica quella del gioco in camera delle bimbe mentre la neo-zia cammina in corridoio; bella anche una delle prime, quando il padre decide di farla finita a modo suo, ma...). Scampoli di realismo nero in azioni banali ma che regalano al film qualche punto in più, come quando la più grande delle bimbe raccomanda seria e spaventata alla compagna dello zio di non "aprire quella porta"...
“La Madre” è una storia di attaccamento forte, vincolante. La madre è sempre la madre.
(VOTO: 7+ - Amore Materno)

martedì 2 aprile 2013

Doodle: Maria Sibylla Merian

Bello e raffinato il Doodle naturalistico di oggi, nel giorno del 366° anniversario della nascita di Maria Sibylla Merian, naturalista e pittrice tedesca. E proprio prendendo spunto dai suoi disegni di farfalle e insetti, la grande "G" ci propone la scritta "Google" mimetizzata tra fili d'erba, larve, insetti, farfalle e lucertole...