Scoperto per caso,
"Il Diario Elettrico" di
Paolo Di Orazio mi ha subito incuriosito. Conoscevo quest'autore soltanto per la sua fama all'interno di un certo genere, l'horror italiano, e soprattutto per quella
scandalosa raccolta di racconti che mi ero sempre ripromesso di leggere (è arrivato dunque il momento?!),
"Primi Delitti".
Tornando però a questo romanzo, il libro ci viene presentato dai più come una sorta d'esordio per lo scrittore italiano, vista la virata de "Il Diario Elettrico" sulla fantascienza scostandosi così dalla casa madre horror. Ma siamo proprio sicuri che sia così?
La storia è ambientata alla fine degli anni '70, a Roma, e il protagonista è Gordon Kane, un giornalista inglese, corrispondente di un quotidiano di Londra, che da tempo vive nel nostro Paese. Di colpo, la vita dell'uomo viene drammaticamente sconvolta dall'arrivo in casa sua, all'apparenza dal nulla, di uno strano personaggio: un uomo senza volto e con i capelli a paggetto (come ci mostra la copertina), che ben presto gli cambierà drasticamente abitudini e vita, trascinandolo in una spirale onirica di follia dalla quale sarà davvero difficile riemergere...