Dopo "Il Problema dei Tre Corpi", ero davvero curioso di addentrarmi completamente in questa Trilogia di Liu Cixin. E il secondo capitolo, "La Materia del Cosmo", non mi ha deluso.
Da premettere che la prima parte del libro potrebbe risultare un po' complicata, almeno fino all'arrivo degli Asceti Impenetrabili. È proprio con loro, tre importanti uomini di politica e scienza a livello mondiale, e un astronomo e sociologo cinese che sembra inizialmente non c'entrarci nulla con gli altri, Luo Ji, che la Terra proverà a risolvere il più grande problema della sua storia: la minaccia di un'invasione aliena.
Invasione aliena, però, non certo prossima. I Trisolariani...
(agli interessati che non hanno ancora letto il primo libro consiglio vivamente di fermarsi qui)
Dopo aver vinto la 13a edizione, anche quest'anno, per 11 edizioni consecutive, sono tra i selezionati di questo meraviglioso Concorso. 11 storie, da quella di Emil nel suo mondo cyberpunk, scritta nel 2009, a quella di oggi, con Francesco e Martina con gli occhi all'insù verso il cielo stellato. Un cielo notturno bello come sempre, ma a cui manca qualcosa. Qualcosa di grande.
Il mio "Casca la Luna", nel doppio tema dell'Antologia, "Spazio/Luna", è dedicato ovviamente al nostro Satellite, che amo particolarmente. Tanti sono stati i miei racconti in cui la Luna è stata protagonista o sempre presente, e in questo mi sono voluto spingere decisamente oltre. Del resto, cos'è la Fantascienza se non poter immaginare cose al di fuori, anzi oltre la nostra realtà? Realtà che poi, in fondo, forse non conosciamo davvero come pensiamo. La nostra storia scientifica è troppo, troppo breve per poterci far star tranquilli riguardo a eventi che probabilmente non abbiamo ancora vissuto perché, appunto, mai osservati. E allora occhi sempre al cielo, e speriamo che la Luna se ne resti sempre lì al suo posto. Altrimenti... chiedere a Francesco e Martina.
Complimenti intanto a Ida Dainese, vincitrice di questa nuova edizione di N.A.S.F.. E come sempre vi invito a fare un tuffo in questa meravigliosa realtà fantascientifica nostrana, sempre capace di regalare delle vere e proprie chicche Sci-Fi, di cui potrete trovare un assaggio anche su Youtube, con alcuni racconti letti per voi, come il mio "In attesa delle Stelle" che potete trovare cliccando qui.
Viaggio molto per lavoro, e a volte mi chiedo come sarebbero i miei viaggi senza Musica. Tristi, di sicuro. La Musica mi accompagna da sempre, da quando da piccolino ascoltavo e cantavo le Sigle dei Cartoni (che, ci tengo a sottolineare con orgoglio, continuo a fare), passando per le prime cotte preadolescenziali come gli 883 ("Hanno ucciso l'Uomo Ragno" era il nostro Inno di Classe alle Medie, e una di queste sere magari arriverà quando arriverà un picco di nostalgia), arrivando a una piena e consapevole maturazione poco dopo i vent'anni.
Ed eccomi qui, dunque, a consigliare qualche altro bravo, qualche altro artista, con altre 25 canzoni che mi hanno accompagnato in queste ultime sere.
Questo 9° Volume si apre subito con un artista italiano molto interessante, amato da mia moglie ma che stimo anch'io, avendolo anche visto e ascoltato dal vivo: Niccolò Fabi. Qui lo troviamo col suo ultimo singolo. Oltre a Fabi, di italiani troviamo l'intramontabile Maestro Battiato, con un suo super classico, "L'Era del Cinghiale Bianco"; Zucchero, con cui ho voluto chiudere la sera del mio compleanno, perché nel video di "Wonderful Life" c'è tutta la tragica e affascinante magia dello scorrere del tempo; Edoardo Bennato, con la divertente "Ho fatto un selfie"; Max Gazzè, con la sua "Favola di Adamo ed Eva"; e infine gli Area, con la voce straordinaria dell'indimenticabile Demetrio Stratos.
Altro compianto artista è Chris Cornell, qui con i suoi Audioslave in un pezzo, "Cochise", di straordinaria potenza.
Abbiamo anche una cover, quella dei Disturbed con la straordinaria "The Sound of Silence" di Simon & Garfunkel in versione decisamente più rock. E poi come non festeggiare "Halloween" con gli Helloween?
Infine: nel 5° Volume delle Canzoni della Sera era presente una canzone che ha fatto da colonna sonora al mio Matrimonio, "You Shook Me All Night Long" degli AC/DC. E quindi torniamo al mio Matrimonio, perché tra quelle di questo 9° Volume, c'è anche quella del 21 ottobre, il nostro Anniversario. Ecco allora che in quella data non poteva mancare la canzone che ha accompagnato l'entrata della nostra torta tra fuoco e ombre; un classicone romanticone da matrimonione? No: "Nothing Else Matters" dei Metallica. E vai col taglio della torta.
Il resto, come sempre, scopritelo voi. Con un solo appunto: tra le mie preferite di questo periodo c'è "Missed Connection" dei The Head and the Heart.
#201 Niccolò Fabi - Io Sono L'Altro (14-ott-19)
#202 Jim White - Static On The Radio(15-ott-19)
#203 Skunk Anansie - What You Do For Love (16-ott-19)
#204 Disturbed - The Sound Of Silence (17-ott-19)
#205 Franco Battiato - L'Era del Cinghiale Bianco (18-ott-19)
#206 Zucchero - Wonderful Life (19-ott-19)
#207 The Strokes - Last Nite (20-ott-19)
#208 Metallica - Nothing Else Matters(21-ott-19)
#209 The Head and the Heart - Missed Connection (22-ott-19)
#210 Queens Of The Stone Age - No One Knows (23-ott-19)
#211 Edoardo Bennato - Ho Fatto un Selfie (24-ott-19)
#212 Lenny - Hell.o (25-ott-19)
#213 U2 - Sunday Bloody Sunday (27-ott-19)
#214 Arctic Monkeys - Do I Wanna Know?(28-ott-19)
#215 Yeah Yeah Yeahs - Zero (29-ott-19)
#216 Area - Gioia e Rivoluzione (30-ott-19)
#217 Helloween - Halloween (31-ott-19)
#218 Cigarettes After Sex - Nothing's Gonna Hurt You Baby (01-nov-19)
#219 Jethro Tull - Aqualung(02-nov-19)
#220 The Who - Baba O'riley (03-nov-19)
#221 Max Gazzè - La Favola Di Adamo Ed Eva(04-nov-19)
#222 Status Quo - Whatever You Want (05-nov-19)
#223 Audioslave - Cochise (06-nov-19)
#224 Jefferson Airplane - Somebody to Love (07-nov-19)
Da umile adepto del sommo Howard Phillips Lovecraft, ammetto di avere una certa curiosità per l'arrivo al Cinema di un nuovo adattamento di uno dei suoi più celebri racconti, "Il Colore venuto dallo Spazio", in uscita all'inizio del nuovo anno. Certo è che, per chi conosce il racconto, qualche perplessità su un qualsiasi adattamento cinematografico di quest'opera è sorta immediatamente. E con l'arrivo del trailer ufficiale, ahimè, la perplessità si è trasformata in triste considerazione: come sarebbe mai potuto venir rappresentato sul grande schermo, infatti, un "colore impossibile da descrivere"?
Nel concorso "5 minuti al buio", riservato ai membri del gruppo Facebook "Stephen King Italia", e dedicato a racconti che si ispirassero alla citazione di Stephen King “Ma nessuno sa quanto durano cinque minuti nel buio; si potrebbe dire che, nel buio, cinque minuti non esistono”, il mio "La Discesa" è risultato tra i 10 racconti vincitori. Queste piccole storie, oltre a una probabile pubblicazione su ebook o antologia cartacea, avranno anche la fortuna di essere illustrate da una dei membri del Gruppo, Anna Legge (che vi invito a seguire su Instagram).
Riguardo il mio racconto, che dire: conosco bene ciò che fantasiosamente esce dalla mia mente instabile, e il mio "La Discesa" vi assicuro che non è per niente semplice da rappresentare con un disegno. Ma qui, grazie ad Anna, ne abbiamo una bellissima anticipazione...
È difficile, davvero difficile comprendere, o meglio capacitarsi, di come oggi, con dei nostri simili là fuori a progettare come mandarci su Marte, possano esisterne altri, sempre là fuori, che si divertono a fare Bu a un ragazzo di colore o, peggio ancora, non considerarlo "mai italiano" perché scuro di pelle. Possibile, dunque, che da paladino dell'unicità della razza umana debba a volte ricredermi, e discriminare io stesso? Possibile che debba sempre più spesso ricorrere a una separazione netta di elementi nella mia stessa specie? Ovviamente non per il colore, il credo religioso, l'orientamento sessuale o quello sportivo, ma più semplicemente per quello sociale, o meglio morale, o meglio umano. Sì, umano. Perché, per quanto mi riguarda, è qui che avviene la separazione, la discriminazione, il disconoscimento di un mio simile. Ovvero quando qualcuno si fa gioco dell'evoluzione che avrebbe dovuto in qualche modo renderlo comunque un minimo superiore rispetto a una merda schiacciata in strada, e ci tiene a sparare stronzate, tirando in ballo persino personaggi enormi, giganteschi rispetto a quella merda schiacciata che è, sfidando a viso aperto un sistema che non dovrebbe ignorare le merde schiacciate in strada, perché quelle merde possono essere rischiacciate, e andrebbero dunque rimosse.
Ma il problema, in fondo, non è la merda in strada. Il problema è ciò che c'è intorno. Il problema è una classe politica che permette di avere tra le proprie fila personaggi capaci di astenersi di fronte all'approvazione di una Legge talmente giusta e sacrosanta, talmente chiara e cristallina, da risultare essi stessi delle merde quanto merda è il tizio in curva che fa bu e blatera come l'ultimo degli idioti. Finché tra le fila della politica che dovrebbe governarci, dunque, ci saranno personaggi come questi, capaci di arrivare a toccare il fondo del fondo per non perdere un voto che sia un voto in quest'attuale, nauseante clima d'odio che sono stati capaci di creare essi stessi... sarà allora inutile sperare che le merde schiacciate in strada vengano rimosse. Perché, da che mondo è mondo, la merda si accumula su altra merda. E in Italia, in questo periodo, ne siamo circondati.
E alla fine di questo post, che è più che altro uno sfogo, mi torna in mente Marte. E Guzzanti. E la sua parodia sulla conquista del Pianeta Rosso.
Ecco... spedirli tutti da quelle parti non sarebbe una cattiva idea. E lo si farebbe per loro: sarebbero tutti bianchi, tutti patrioti, tutti eterosessuali, tutti col braccio destro a scatto, tutti stronzi.
Che la NASA si muovesse, allora... perché forse abbiamo trovato una soluzione.
"Il Problema dei Tre Corpi" è il primo capitolo della Trilogia di Liu Cixin, l'unico Scrittore asiatico ad aver vinto il Premio Hugo (proprio con questo romanzo). La storia affronta uno dei nodi più spinosi dell'evoluzione scientifica in ambito astronomico: ci conviene davvero inviare segnali nello Spazio alla ricerca di nuove forme di vita? Ci conviene davvero far sapere dove ci troviamo, chi siamo, come viviamo, a chi, da qualche parte, è là fuori?