Stavolta Eli Roth ci regala un buon horror che non si prende troppo sul serio ma allo stesso tempo (o proprio per questo) riesce a fare ciò che deve fare un film del genere: divertire con una buona dose di raccapriccio.
Gli stereotipi di genere in questo film si sprecano, così come le citazioni, ma la cosa, per quanto mi riguarda, non mi ha per niente infastidito. Splatter e violenza sono sapientemente mescolati con buone dosi di humor, e ben presto ci ritroveremo anche noi a cercare di capire chi si nasconda dietro la maschera da pellegrino.
Ma proprio qui, a mio parere, il film barcolla pericolosamente. Ora: io cerco sempre di non star lì a fare ipotesi e a raccogliere indizi e dettagli per capire chi è il "killer sconosciuto" del film, proprio per non togliermi il gusto di scoprirlo a sorpresa sul finale, ma qui secondo me è fin troppo palese. E, come se non bastasse, un altro errore (ma a questo punto io credo sia voluto) è stato commesso quando ci viene fatta ascoltare la voce camuffata del killer in maschera: cioè... è evidente! Che sia, questo, soltanto un problema nel doppiaggio italiano? Che nella versione originale la voce sia stata camuffata a dovere?
Un buon finale, che può funzionare sia da chiusura che come eventuale finale aperto, va a chiudere questo film nato da un fake trailer (lo trovate qui e a fine post) di quasi vent'anni fa, proprio di Eli Roth, che faceva parte del progetto "Grindhouse" (messo in atto solo negli Stati Uniti). Alcune scene forti del film sono state riprese proprio da quel fake trailer.
Non vi resta che mettere il tacchino nel forno e gustarvi la festa...
Brevissima scena... di saluti dopo i titoli di coda.
VOTO (da 1 a 5): 🍿🍿🍿 - Un Friday molto Black
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