“Scimmia”.
Ad oggi esiste ancora gentaglia
che pensa di offendere una persona di colore chiamandola Scimmia,
incredibilmente incosciente del fatto che, nel momento esatto in cui pronuncia
quella parola, offende se stesso qualificandosi all’istante come scarto
dell’intera umanità. Sì, eccolo che in quel momento, nel momento esatto in cui esclama quello "Scimmia", eccola che grida al mondo intero: “Io sono uno
scarto umano”.
Ma questi scarti umani sono pericolosi.
Questi scarti umani sono violenti e picchiano. E uccidono. Questi scarti umani
pensano, sfruttando al minimo le loro già limitate capacità cognitive (c’è
sempre più una correlazione diretta e inquietante tra inferiorità cognitive e appartenenza a
gruppi di estrema destra), di affermare così la loro appartenenza a un popolo
superiore, discriminandone uno inferiore. E mi fanno pena, un’enorme pena questi
scarti umani, perché credo sia evidente che, se proprio dovesse esserci un
fattore discriminante in situazioni del genere, questo riguarderebbe soltanto
la differenza tra esseri umani e, appunto, loro stessi, gli scarti, le bestie. No, non chiamateli animali, perché se è vero che è ormai retorica affermare che "gli animali sono meglio", è pur sempre una lampante, evidente e ormai banale verità.
Tu, scarto dell’umanità, non stai
rappresentando un popolo superiore, non stai rappresentando gli italiani, non
stai rappresentando nemmeno l’ultimo degli esseri umani. Tu non stai
rappresentando nulla, anzi, tu stai rappresentando il nulla, il nulla cosmico
in cui dovresti essere rinchiuso e mai più fatto uscire. Tu, scarto
dell’umanità, dovresti essere disconosciuto come cittadino, come italiano, come
tutto. Tu non sei italiano, sei soltanto una bestia col dono della parola (e
che parola) che merita soltanto di essere limitato nelle sue capacità,
ovvero quella di
(credere di)
offendere, picchiare, odiare, uccidere. L’Italia,
l’Europa, il Mondo Intero non hanno bisogno di scarti umani del genere. E
allora che Giustizia sia fatta e che tu sia riconosciuto com'è giusto che sia: scarto. L'umanità intera ti sputa via, di vomita.
Un ultimo appunto: anche in questo caso qualcuno
dovrebbe avere il coraggio di dire frasi più o meno del tipo “Queste cose
andate a farle a casa vostra”. Ovviamente quel qualcuno non si esporrà,
stavolta. E mi espongo io, ancora: sì, queste cose gentaglia del genere dovrebbe
andare a farle a casa sua; ovvero una cella, buia, isolata. Eccolo, l’unico
posto che meriterebbe di essere chiamato casa, per uno scarto umano anche stavolta partorito
(vomitato)
mostruosamente dalla solita, vigliacca e sempre più ottusa pancia dell'estrema destra.