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lunedì 11 maggio 2020

Bastarda Indignazione

Ho perso talmente tanta fiducia nei confronti della mia specie, che ultimamente parlo davvero poco di attualità, politica, società. E pensare che fino a qualche anno fa ero un vero e proprio attivista, di quelli scassapalle. Oggi sono ancora fortemente schierato come allora, ma decisamente disincantato. Non riesco però a tacere sulla questione del giorno: rimarcando quella perdita di fiducia di cui parlo a inizio post, mi sono chiesto per l'ennesima volta che razza di mondo è mai questo. Un mondo in cui ci si riesce a indignare addirittura per la liberazione, ripeto, liberazione di una ragazza che era stata rapita mentre si trovava a fare del volontariato, ripeto, volontariato in Africa. Che razza di gente può arrivare a tanto? Come si può arrivare a imbastardirsi a un tale livello? Eppure, di simil bastardi, ce ne sono. Ce ne sono eccome. Tanto che, nel mio (ridicolo) piccolo, ho sentito il forte bisogno di invitare le "amicizie" che ho sui Social a eliminarmi dalla loro lista nel caso fossero anche loro tra gli "indignati". Anche se dubito fortemente possano avere la dignità per farlo.
Ma riprendendo un mio post su Facebook, a questa gentaglia che si chiede sarcasticamente o indignatamente quanto abbia sborsato il governo per liberare Silvia Romano, vorrei porre questa semplice domanda: cosa avreste fatto voi paladini della Corte dei Conti per far sì che il governo italiano sborsasse qualsiasi cifra per salvare una vostra figlia, sorella, fidanzata, moglie, madre in una situazione identica? Ecco, vorrei chiedervi soltanto questo. Perché io, al di là del motivo per il quale una persona a me cara si fosse recata in un qualsiasi posto del pianeta Terra, sarei stato pronto a incatenarmi giorno e notte sotto la sede del mio governo per far sì che questo pagasse qualsiasi richiesta di riscatto per liberarla. Figuriamoci se, quella persona cara, in un posto del genere ci si fosse recata per fare del bene...
Per non parlare, poi, dei soliti noti giornali che stamattina hanno aperto così:
Sì, avete letto bene.
Fate schifo. Fate davvero schifo. E non meritereste neanche la mia, di indignazione. Ma, perdonatemi, la mia è dettata da qualcosa che a voi, a quanto pare, è sconosciuta: l'umanità. 
Buona rabbia a voi. E buona gioia a noi: bentornata Silvia!

sabato 14 novembre 2015

Senza Religione

È da un po' che non scrivo su questo blog, o meglio, che non pubblico su questo blog. Di post ne ho scritti a decine, tanto da avere un file Word di una cinquantina di cartelle piene di pensieri e recensioni. Le recensioni, magari, le recupererò e le pubblicherò. Il resto... beh, è strano come alcune cose scritte appena qualche mese fa mi appaiano così lontane, distanti, dal momento in cui le leggo adesso. Ritengo difficile e inopportuno, dunque, pubblicare cose del genere. Le terrò per me, e va benissimo così. 
Oggi volevo buttar giù qualche riga su quello che è successo a Parigi la scorsa sera. L'orrore, il sangue, la religione. È davvero difficile esprimersi su qualcosa di così grande e terribile. È davvero difficile per chi, ovviamente, armato di buon senso e sufficiente intelligenza da distinguersi da una scimmia poco sveglia, non riesce a semplificare tutto con un "Islamici Bastardi" o "Bombardiamoli tutti". E mi correggo: quella non è roba nemmeno da scimmie poco sveglie.
Comunque ieri riflettevo, forse un po' troppo semplicisticamente anche io, lo ammetto, su come sarebbe il mondo senza religione. E sia chiaro, non intendo senza Islam. Intendo senza religione
A me l'idea piace. Forse, e dico forse, il mondo sarebbe leggermente migliore se, per esempio, nessuno si prendesse il diritto di decidere per te con chi devi o non devi sposarti, con chi devi o non devi baciarti in pubblico, con chi devi o non devi formare una famiglia, per esempio.
O forse, e dico forse, il mondo sarebbe leggermente migliore se nessuno decidesse per te o per un tuo caro sul sacrosanto, personale diritto di vivere o morire. 
E perché no, forse, e dico forse, un mondo senza religione sarebbe probabilmente migliore perché sarebbe un mondo in cui ognuno apprezzerebbe decisamente di più la vita terrena, perché non si cullerebbe beatamente con l'idea di un aldilà migliore dell'aldiqua. Insomma... se mi vengono dubbi su ciò che ci sarà dopo la morte, di sicuro io apprezzerò molto di più la mia vita e quella degli altri rispetto a chi, magari, alla fine si ritrova a pensare cose del tipo: "Vabbè... tanto se muoio vado in Paradiso". Oppure: "Oh, l'ho ucciso... ma di sicuro è andato in un posto migliore". E ancora: "Non vedo l'ora di farmi saltare in aria per avere la mia ricompensa di vergini nell'aldilà."
Sì, ieri riflettevo su come sarebbe il mondo senza religione. E l'idea, devo ammetterlo, non mi dispiace per niente.
Un pensiero a tutte le vittime di ieri in Francia, e a quelle di sempre in Siria, in Medioriente, in tutto il mondo. Perché il terrore seminato dalla disumanità è ugualmente terrore disumano in ogni parte del mondo.
Fonte: https://www.facebook.com/JenusDiNazareth/ 

venerdì 6 marzo 2015

Il Folclore secondo Maroni

Qualche giorno fa mi è capitato di sentire alla radio Roberto Maroni. Qualcuno gli faceva notare quanto fosse incoerente la vicinanza del suo Partito a quello pseudo di Casapound. Lui, Leghista ma Antifascista, al fianco di Estremisti di Destra che si dichiarano senza pudore alcuno (nel 2015 oltre all’assenza di pudore va aggiunta anche una bella dose di coraggio) né più né meno Fascisti
Per Maroni però è diverso: quello è Folclore. Sì, da oggi l’Apologia del Fascismo si chiama Folclore. Sarà per questo che non ho mai amato particolarmente i “Gruppi Folkloristici” che vedevo esibirsi in paese. Forse io, chissà come, sono sempre riuscito a vedere a fondo: sui palchi delle sagre paesane, i Gruppi Folkloristici non stringevano tamburelli, ma manganelli. E tra una pizzica e una tarantella, chiaro era il riferimento tra le righe al Duce.
Giornalisti incapaci, invece, parlano dei vari episodi di violenza di cui si rendono protagonisti questi Fascisti di Casapound omettendo la loro vera natura; un giornalista serio parlerebbe infatti di scontri tra Gruppi Folkloristici e appartenenti a Centri Sociali.
I veri e propri Gruppi Folkloristici, poi, stanno ormai pensando di fare coming out: via le immagini delle Madonne e dei Santi durante le feste religiose a cui partecipano con i loro manganelli travestiti da tamburelli; saranno sostituite da immagini del Duce.
E i Centri Sociali? E la gente con le Bandiere Rosse e il Che sul petto? Folclore?
No, ovviamente per Maroni e compagni (mi si perdoni il termine poco adatto) in quei casi si tratterebbe sempre e comunque di Estremisti di Sinistra, di Comunisti
Già, non ho mai amato particolarmente i Gruppi Folkloristici.
Un Gruppo Folkloristico durante le prove per la preparazione di un attacco a un Centro Sociale.

sabato 28 febbraio 2015

Estremismi Fuori Campo

Sinceramente sono stufo di questi estremisti del “No-Calcio”. Sono ripetitivi e banali. Un gruppo di ubriaconi olandesi mette a ferro e fuoco Piazza di Spagna, e di cosa si lamentano? Del fatto che la partita si è giocata. Già, secondo queste teste dall’intelligenza superiore, la partita non si doveva giocare. Come sempre. Effettivamente non giocando una partita di calcio dopo eventuali incidenti, tutto si risolverebbe in un baleno. No, la colpa non è di chi non riesce a far fronte a quattro imbecilli ubriachi, lasciando loro il permesso di fare quello che gli pare, di usare Piazza di Spagna come una discarica (quanto vorrei vedere cos’accadrebbe in un’eventuale scena simile davanti a un Monumento Francese o Inglese!); la colpa è della partita di calcio. La partita di calcio, anzi, il “Calcio” in generale è il male assoluto. Anche perché loro, che non seguono il Calcio, sono esseri superiori, e vedono con disprezzo quei poveracci, esseri inferiori, che invece hanno il cattivo gusto di seguirlo. 
Chissà perché, poi, nelle loro testoline vuote o troppo piene per il troppo sapere di cui sono probabilmente assoluti custodi (sia chiaro che rientrano in quest’ampia schiera anche molti giornalisti), non è balzata mai l’idea, visti proprio i fatti di qualche giorno fa, di invocare la chiusura delle discoteche. Perché? Ma perché è fatto di cronaca l’assurda morte di un giovane laureato in Medicina dopo una lite iniziata in discoteca e finita fuori. Nessuna indignazione riguardo il luogo? Tra l’altro, nemmeno poi tanto nuovo, visto che risse, pestaggi e violenze sessuali capitano non spessissimo ma capitano dentro o poco fuori le discoteche. E allora? Ci scappa il morto prima della finale di Coppa Italia e si invoca addirittura alla sospensione dei Campionati; ci scappa il morto dopo la discoteca e... niente, lo Stadio di Calcio è l’inferno, la discoteca un luogo come un altro. Io, in tutta sincerità, porterei mio figlio mille volte a vedere una partita di calcio (dai 10 ai 18 anni andavo al San Paolo di Napoli – mio Dio! Il San Paolo di Napoli! – quasi ogni benedetta domenica, e mai, ripeto MAI mi è accaduto qualcosa di spiacevole) ma non un sabato sera in discoteca. E voi? Testoline dall’intelligenza superiore? No, non state lì a dirmi né da una parte né dall’altra, perché a quel punto vi inviterei a restarvene a casa ad aspettare i prossimi scontri fuori uno stadio per indignarvi e sì, così, sentirvi superiori. Come piace a voi.
Io intanto domani mi gusterò un'altra squallida e violenta domenica di calcio.

mercoledì 21 gennaio 2015

Che Paese Meraviglioso

Viviamo in un Paese dove un PM si prende il disturbo di chiedere il rinvio a giudizio di un certo Diego Armando Maradona perché, secondo la sua tesi, l'ex Pibe de Oro sarebbe colpevole di aver insultato più volte Equitalia.
Ok, ci potrebbe stare.
Ma non in Italia.
Sì, perché questo è lo stesso Paese dove un Senatore della Repubblica (sì, SENATORE) si permette di offendere due ragazze appena rientrate dalla Siria (al di là del come e perché) con un tweet del genere...

e... continuare a fare il Senatore.
Qualche PM si prenderà mai la briga di denunciare il Senatore? Uno degli uomini che dovrebbe... (brividirappresentarci
Probabilmente in un Paese civile non ci sarebbe stato nemmeno bisogno di una denuncia, perché il Senatore in questione si sarebbe dimesso immediatamente.
Ma tant'è: viviamo in un Paese dove Maradona viene denunciato per le offese a Equitalia (a noi cittadini in effetti la cosa ci turba particolarmente...) e Gasparri lasciato ancora libero di rappresentarci.
Che Paese meraviglioso.

sabato 17 gennaio 2015

Tutte le (MIE) matite del mondo

Qualche parola sulla vicenda delle vignette pubblicate in un volume dal Corriere della Sera, sull'onda dei fatti avvenuti in Francia. Le vignette, prese dal web e molte delle quali stampate in qualità pessima, sono state pubblicate senza aver preso minimamente in considerazione l'idea di, magari, avvisare gli autori prima della pubblicazione. Gli autori, a ragione, si sono immediatamente incazzati. 
Qualche giorno dopo ecco le scuse del direttore Ferruccio De Bortoli, che ci tiene a ribadire l'assenza di uno scopo di lucro nella pubblicazione (anzi, scopo del tutto benefico) e che, come scritto nel volumetto, gli autori avrebbero potuto contattare il Corriere per la questione dei diritti. 
Ora: non ci vuole certo un genio per capire un problema di fondo che resta e resterà. Non credo sia giusto, lecito, cristallino, che una mia vignetta (o un testo, o una foto) sia inserita in un volume senza il mio permesso, specificando comunque che per i diritti se ne può parlare. Eh no, mio caro illustrissimo direttore, perché se una mia vignetta, un mio testo o una mia foto venisse inserita in un volume, per esempio, intitolato "W il Duce", tu puoi venirmi a pagare tutti i diritti che vuoi, ma a me girerebbero evidentemente le palle che qualcosa di mio sia associato al duce vita natural durante. 
Non è questo il caso, visto lo scopo e l'argomento, ma l'esempio credo sia abbastanza chiaro. 

domenica 24 novembre 2013

Decadence

Assisto sempre più allibito all'incredibile coraggio con cui Berlusconi e i resti del suo Partito difendono misfatti giudicati e puniti. Siamo di fronte a gente che accusa di golpe e incostituzionalità chi, senza ombra di torto, chiede una sola cosa: che la legge venga rispettata. Berlusconi e Forza Italia contro la decadenza da Senatore del Cavaliere. La cosa che mi fa rabbia è che in qualsiasi altro Paese civilizzato sulla faccia della Terra non avremmo mai assistito a questo squallido teatrino criminale, laddove il condannato - se proprio non avesse avuto la buona idea di dimettersi da tutto - sarebbe stato allontanato dalle sue cariche in prima battuta dalle Istituzioni che, giustamente, non dovrebbero annoverare tra le proprie fila dei delinquenti, e in seconda dal Popolo che, altrettanto giustamente, non dovrebbe e non vorrebbe essere rappresentato da criminali. Ma in questo Paese - quello sì in decadenza... e sì, da tutto - mancano entrambi i cani da guardia: Istituzioni e Popolo. 
Profonda tristezza e profonda vergogna. Quelle ahimè, in Italia, non decadono mai.

lunedì 24 giugno 2013

La Profezia del Caimano

Una Profezia degna del miglior Nostradamus quella di Nanni Moretti nel suo "Il Caimano", il film del regista romano nelle sale circa... sette anni fa. 
Sette anni, questa la condanna inflitta al "Caimano" nel film e, oggi, al protagonista vero e proprio, in carne e ossa, in tinta e parrucchino: Silvio Berlusconi.
È strano, molto strano che i seguaci di Silvio, dal suo Esercito al suo Partito, dai suoi avvocati ai suoi fans da 10 euro, non se la siano presi anche con Nanni, o, meglio, non abbiano accusato la Corte Rossa di essersi basata, per la condanna, non sugli atti processuali, ma sul copione del film.
Intanto, godiamoci questa incredibile profezia morettiana. Quando la fantasia supera la realtà. O meglio... la eguaglia:

mercoledì 29 maggio 2013

Gli Eliminatori

Con un po' di ritardo posto una notizia molto triste: povero Silvio, vogliono eliminarlo. Chi? Il Partito Democratico. Sì, proprio il PD, quel Partito che con lui ha stretto un bel patto per il Governo (mai con Berlusconi!), e che in tutti questi anni gli ha permesso di fare il bello e il cattivo tempo dell’Italia intera. Ovviamente siamo abituati alle battute fulminanti del Cavaliere, ma questa, a dire la verità, è un pochino fiacca, scontata. Dire che il PD vuole eliminare Berlusconi è un po’ come affermare che Moggi, ai “bei” tempi, voleva affondare la Juventus. Che dorma sonni tranquilli, il Cavaliere. 
Un po’ più di concretezza l’assume l’ipotesi di una voglia, da parte sempre di quel “Gran bel Partito di Sinistra” che è il PD, di eliminare il Movimento 5 Stelle (anche se a farlo ci sta provando Grillo stesso). La proposta della Finocchiaro di qualche giorno fa, comunque, fa quello che deve fare ormai ogni azione del PD: ritorcersi contro il Partito stesso. Grillo, forse, sta perdendo qualche consenso? Ecco che arriva il PD in soccorso, e il Movimento riprende quota. O meglio... ci proverebbe, se non fosse per le sempre più assurde e farneticanti dichiarazioni del loro Grande Capo. 
Che gran Partito che è il PD. Un Partito di Eliminatori; del PD stesso.

lunedì 29 aprile 2013

La Voce (Sbagliata) del Popolo

In un Paese socialmente malato accadono fatti come quello di ieri. La disperazione, l’esasperazione, la mancanza di fondamentali diritti come quello di un lavoro e di una vita che sia vita quotidiana e non quotidiana sopravvivenza, portano a situazioni al limite che, si spera, possano rivelarsi alla fine soltanto fatti isolati e innocui, seppur eclatanti. Luigi Preiti puntava ai politici, puntava a colpire un sistema politico sempre più lontano dal cittadino comune e sordo ai suoi continui richiami e alle sue continue richieste d’aiuto. La violenza non risolve nulla, serve soltanto a inasprire i problemi e a imbastardire ancora di più questa nostra Italia sempre più sull'orlo del precipizio. Il povero Brigadiere (quello più grave) coinvolto nel folle gesto dell’attentatore è egli stesso uno del Popolo, uno che, con quel Potere attaccato e oggetto dell’attentato, non c’entra nulla. Ma il Potere non può e non deve essere attaccato a colpi di pistola o con gesti di violenza. Il Potere sordo va risvegliato dal lungo sonno in cui ha trascinato l’Italia intera con gesti sì forti ma pacifici (e dunque ancor più difficili da ignorare). Questo nuovo Governo del Presidente non mi entusiasma (seppur al suo interno vi siano apprezzabili novità), ma la speranza è quella che, finalmente, qualcuno da lassù inizi ad ascoltare.