martedì 28 gennaio 2020

Le Canzoni della Sera (Volume 12)

Continuiamo il nostro viaggio in Musica, arrivando a toccare quota 300.
Stavolta non parto parlando degli artisti di casa nostra, ma di quelli che non ci sono più. In questi giorni è venuto a mancare Neil Peart, il batterista dei Rush, che ho voluto omaggiare con la splendida "Tom Sawyer". Recente anche la scomparsa di Marie Fredriksson, voce dei Roxette, qui ricordata con "The Look", una canzone che ho sempre amato. Come ho amato Dolores O'Riordan e i suoi Cranberries, che nel giorno dell'anniversario del suo prematuro addio ho ricordato con "All Over Now", canzone (ahimè) postuma. Non c'è più da un bel po', invece, il mitico Ronnie James Dio, o più semplicemente DIO, grande Metal Hero e voce di gruppi come i Rainbow e, soprattutto, i leggendari Black Sabbath, qui con la potente "Holy Diver". E sì, ci mancheranno... ma a ricordarceli, per fortuna, ci sarà la loro Musica.
Ci mancherà sempre, tanto, tantissimo, anche Fabrizio De André, che nel gruppo degli italiani in questo 12° Volume troviamo con uno dei suoi ultimi lavori, "La Domenica delle Salme". Il 2020 è stato aperto dai Timoria, proprio con la canzone "2020", uscita in tempi in cui Francesco Renga era pienamente consapevole delle sue capacità di vocalist. I Meganoidi con "Supereroi contro la Municipale" ci strappano un sorriso, mentre Francesco De Gregori, e la sua bellissima "La Leva Calcistica della Casse '68" ci fa fare un tuffo nel passato. A chiudere la brigata tricolore ci sono gli Afterhours, con "Voglio una Pelle Splendida", tornata di moda grazie al "The New Pope" di Sorrentino.
Tanta buona Musica in tutto ciò che resta, come i Foo Fighters, Neil Young, i miei amati Garbage. Tutti e tutto da ascoltare, come due pezzi che non rientrano propriamente nei generi che di solito seguo, "Right Here, Right Now" e "Hey Boy Hey Girl", ma che ho sempre ascoltato più che volentieri, anche grazie ai videoclip che li accompagnavano. 
Presenti anche due Cover: "Sweet Dreams" (Eurythmics) di Marilyn Manson, a mio parere fantastica, e "Love is Blindness" (U2) di Jack White.
La numero 300, infine, non poteva che essere una canzone di uno dei miei gruppi preferiti in assoluto: gli Iron Maiden. Stavolta alla voce c'è Paul Di'Anno (presente in lista anche Blaze Bayley, altra voce del gruppo durante la pausa di Dickinson), nei Maiden dei primi due dischi, con la epica "Phantom of The Opera".
E sì... buona epicità a tutti.

#276 Cat Stevens - Wild World (30-dic-19)
#277 MarthaGunn - Heaven  (31-dic-19)
#278 Timoria - 2020 (01-gen-20)
#279 Incubus - Wish You Were Here (02-gen-20)
#280 Neil Young - Rockin' In The Free World (04-gen-20)
#281 Marilyn Manson - Sweet Dreams (Are Made Of This) (05-gen-20)
#282 Meganoidi - Supereroi contro la Municipale (06-gen-20)
#283 Foo Fighters - All My Life (07-gen-20)
#284 Five Finger Death Punch - Inside Out (08-gen-20)
#285 Dio - Holy Diver (09-gen-20)
#286 Fatboy Slim - Right Here, Right Now (10-gen-20)
#287 Rush - Tom Sawyer (11-gen-20)
#288 Fabrizio De André - La domenica delle Salme (12-gen-20)
#289 Garbage - Push It (13-gen-20)
#290 Evanescence - Bring Me To Life (14-gen-20)
#291 The Cranberries - All Over Now (15-gen-20)
#292 Roxette - The Look (16-gen-20)
#293 Blaze Bayley - Ghost in the Machine (17-gen-20)
#294 The Chemical Brothers - Hey Boy Hey Girl (18-gen-20)
#295 Francesco De Gregori - La Leva Calcistica della Classe '68 (19-gen-20)
#296 Franz Ferdinand - Walk Away (20-gen-20)
#297 Skunk Anansie - I Believed in You (21-gen-20)
#298 Jack White - Love Is Blindness (22-gen-20)
#299 Afterhours - Voglio Una Pelle Splendida (23-gen-20)
#300 Iron Maiden - Phantom of the Opera (24-gen-20)

domenica 26 gennaio 2020

Cormac McCarthy - La Strada

Di Cormac McCarthy lessi qualche anno fa "Non è un Paese per Vecchi", dopo aver visto il film dei fratelli Coen. Stavolta, visto che nella lista dei film che ho da guardare, tra i tanti, tantissimi, c'è anche "The Road", ho voluto fare il contrario. Un salto in libraria ed ecco tra le mie mani "La Strada"
C'è da dire che, come avevo avuto modo di constatare già con il libro precedente di questo autore, la scrittura di McCarthy è particolare. Una scrittura tutta sua, in cui i dialoghi sono senza virgolette, e che ci appare dunque come un susseguirsi di frasi, in cui sta al lettore capire quando qualcuno dice qualcosa e qualcun altro dice qualcos'altro. 
Fatta questa premessa puramente tecnica, passiamo al contenuto. 
Poche volte ho letto qualcosa che mi inquietasse, anzi, che mi incupisse in questo modo. "La Strada" è un romanzo che, nonostante non sia troppo lungo e complesso, ha comunque bisogno di pause. Almeno per quanto mi ha riguardato. La storia, che parla di un uomo e di suo figlio in viaggio verso una non specificata meta, in uno scenario post apocalittico da incubo, lascia davvero poco spazio alla speranza. Il mondo descritto da McCarthy è un modo cupo, vuoto, cinereo e freddo, freddissimo, talmente freddo che scorrendo le varie pagine non ho potuto fare a meno di provare una profonda compassione mista a brividi per i due protagonisti. Tutto è andato, tutto è finito, tutto è perduto. E allora perché andare avanti? Perché dirigersi, tra freddo, pioggia, neve e cenere, verso Sud? Cosa ci sarà mai a Sud? Come se non bastasse, il freddo e la desolazione di un mondo morto non saranno le uniche cose con cui i due poveri protagonisti dovranno fare i conti, perché, lungo quella strada, non saranno soli. La scrittura di McCarthy, poi, attraverso i suoi dialoghi serrati, le sue descrizioni spietate (alcune scene ti restano dentro), i suoi paragrafi brevi, ci porta velocemente, dopo aver preso comunque fiato, verso un finale che forse è l'unico possibile. 
Di storie dell'orrore ne ho lette tante, tantissime, e non so se questo romanzo possa definirsi un Horror. Fatto sta che l'angoscia e la disperazione che mi ha fatto provare questa storia, ha davvero pochi precedenti in tutto ciò che ho letto fino ad oggi. 
(VOTO: 10 - Portatori di Fuoco)

sabato 25 gennaio 2020

Tra la Via Emilia e l'Odio

Sei la candidata alla Presidenza di una Regione di cui non conosci i confini, non conosci le zone, non riconosci città importanti dalle foto, non conosci gli orari degli ospedali (qui la Regione non c'entra nulla). Come se non bastasse vieni perennemente oscurata nella campagna elettorale dal capo del Partito Politico a cui appartieni, tanto che alcuni elettori del suddetto partito, visto il grado culturale in cui versa l'Italia oggi, potrebbero persino arrivare a pensare che votandoti andrà a governare proprio lui, o meglio andrà a fare il Presidente del Consiglio, o ancora meglio della Repubblica o del Mondo e dell'Universo insieme. E poi odio, citofonate a sorpresa, blitz in esercizi commerciali da squadrista; ovviamente non tuoi, ma del tuo capo, perché tu conti quel che lui vuole farti contare, e ai tuoi elettori non importa nulla perché per loro è tutto una vergogna, un foradaibal, un parlatecidibibbiano, un primaglitaliani o meglio, pardon, primagliemilianoromagnoli! E ancora odio, paura e odio e "Qualcuno pensi ai bambini!" di Simpsoniana memoria. E alla fine?
E alla fine, nonostante tutto, alla vigilia del voto ci ritroviamo con un testa a testa. Sì, un testa a testa tra la candidata appena descritta e il suo avversario, il Presidente uscente, dopo 5 anni di buon governo, che ha portato la Regione (che lui conosce) a restare lì tra il top delle Regioni. E al riguardo, come se non bastasse, lo slogan della sua avversaria è un imbarazzante "Liberiamo l'Emilia-Romagna". Da cosa?! Liberarla da cosa?!  Da tutti i primati di una Regione che, seppur non sia il paradiso, primeggia appunto in tanti, tantissimi settori?
Non pensavo di temere per le sorti politiche della Regione che 10 anni fa ho scelto di far diventare mia. Ma domani, a scanso di tutto ciò che si poteva pensare dell'evoluta società del 2020 decenni addietro, mi ritroverò a fare i conti con esseri umani che entreranno nella cabina elettorale con una clava in mano. E posso soltanto sperare che alla fine della conta, domani sera, le clave saranno state di numero inferiore alle matite. Anche una in meno. Di questi tempi, nell'evoluto 2020, ci si accontenta.

lunedì 20 gennaio 2020

I Due Papi (2019)

È difficile giudicare un film come questo. La storia, che narra l'avvento di Ratzinger, le sue dimissioni, e il successivo arrivo di Bergoglio, è senza ombra di dubbio molto romanzata. Ma per quanto inventati, immaginati, ipotizzati, quei dialoghi tra "I Due Papi" a me non sono dispiaciuti affatto. Il film scorre via veloce, nonostante non sia certo un film d'azione, e a parte i dialoghi di cui accennavo, è molto interessante l'approfondimento sulla storia di Bergoglio prima di diventare Papa Francesco. Un passato non certo semplice, a tratti oscuro, che collega il Gesuita alla dittatura peronista in Argentina. Ma il film in questione, così come non è un film d'azione, non lo è neanche di denuncia, e alla fine quindi l'immagine di Bergoglio, che ci soddisfi o meno, non ne esce particolarmente sporcata.
Qualche accenno anche sulle vicende non proprio candide che riguardano l'altro Papa, Benedetto XVI, in fondo ci fa capire una cosa che tutti noi dovremmo aver già capito da tempo, e cioè che sua Santità è un uomo, e che i Santi non esistono; a parte quelli sulle figurine. I Santi, come ogni altra cosa che riguarda la Religione, sono frutto di una sola cosa: il pensiero umano. Da agnostico, sono fermamente convinto che non siamo noi a essere stati plasmati a immagine e somiglianza di Dio, ma esattamente il contrario. Amen.
Nota di merito ai due attori: Anthony HopkinsJonathan Pryce perfetti nei ruoli, e a tratti incredibilmente somiglianti... agli originali.
Quindi un film più che guardabile, se vogliamo anche divertente. Un film per tutti: credenti e non.
(VOTO: 7 - Argentina-Germania 0-0)

giovedì 16 gennaio 2020

Neil Gaiman - Miti del Nord

Di Neil Gaiman avevo già letto, apprezzando molto, "American Gods", incuriosito dopo aver visto la Serie TV. E, sempre tratta da un suo romanzo, mi è piaciuta anche un'altra Serie, "Good Omens", trasposizione televisiva di "Buona Apocalisse a tutti!". Quando in Libreria mi sono trovato davanti un "Miti del Nord" a suo nome, quindi, non ho potuto fare a meno di prenderlo. Ho tanta roba da leggere (ci vorrebbero diverse vite, suppongo), ma incuriosito dalla Mitologia Norrena (tra Cinecomics, Cavalieri dello Zodiaco, e Serie TV) mi sono ritagliato un angolo di tempo, ogni giorno, per leggere questo bel libro che narra, in maniera molto generale, di quei Miti del Nord di cui conosciamo già grandi personaggi come Odino, Thor e Loki. Ecco, in questo libro troveremo anche loro, e ci sarà molto utile per capirne la genesi e le parentele. Il libro, che non è un vero e proprio romanzo, ma una raccolta di piccoli racconti riguardanti Dei e Dee Nordici, riesce nell'insieme comunque a seguire un filo logico e temporale, portandoci dall'Inizio dei Tempi fino alla Fine, ovvero al Ragnarok. Molto interessante anche il Glossario finale, una sorta di prontuario riguardante Dei, Dee e tutto ciò che riguarda il freddo Mondo dei Miti del Nord. 
(VOTO: 7+ - Aspettando il Ragnarok)

martedì 14 gennaio 2020

The Mandalorian (Stagione 1)

È indubbio che la vera forza di "The Mandalorian" stia tutta nel Piccolo Yoda. In tutti i sensi. Star assoluta del web, il Bambino è stato per me una vera e propria calamita per l'attenzione sulla Serie TV. Se poi ci mettiamo anche il fatto che la Serie, in generale, si lascia guardare più che volentieri, riportandoci ad atmosfere che noi tutti appassionati di Fantascienza ben conosciamo, allora non posso far altro che promuovere questo nuovo prodotto della Disney
La storia, molto semplice, è ambientata nell'Universo di "Guerre Stellari", 5 anni dopo "Il ritorno dello Jedi" e 25 anni prima de "Il risveglio della Forza", e ci racconta le gesta di un cacciatore di taglie Mandaloriano. Tutto cambierà quando un cliente gli affiderà una missione con pochi particolari: portargli (in vita) l'obiettivo, specificandogli al riguardo soltanto la sua età, 50 anni, e l'ultima posizione nota. Il Mandaloriano, allora, partirà subito alla ricerca, e ciò che troverà cambierà radicalmente il corso della sua vita.  
Tra viaggi e azione, il nostro eroe ci regalerà un nuovo capitolo della Saga, che già non vedo l'ora di continuare a esplorare.
(VOTO: 7,5 - Che la Forza sia con lui)

domenica 12 gennaio 2020

Dylan Dog: 4 volte 400

Dopo il conto alla rovescia dei numeri precedenti, che scandiva l'avanzata di una inquietante meteora verso la Terra, eccoci arrivati a un grande traguardo per Dylan Dog: il Numero 400
Questo non sarà un post per recensire il Ciclo della Meteora o per esprimere un parere su come è finita e su come sembra iniziare un nuovo corso (ho intenzione di farlo prossimamente), ma semplicemente l'occasione per festeggiare il Numero 400 del mio fumetto preferito, che da anni, tra alti e bassi, mi regala un'oretta di immagini e parole al mese. E per l'evento, l'albo si è fatto in quattro: quattro copertine diverse, infatti, per "E ora, l'Apocalisse!", che ci mostrano l'Indagatore dell'Incubo in quattro diverse pose, in cui è intento a suonare il suo clarinetto, a completare il suo galeone, a scrivere il suo diario e a caricare la sua pistola. Le 4 copertine si differenziano l'una dall'altra anche per il colore predominante (e del logo, che cambia leggermente rispetto a quello a cui siamo abituati), su sfondo bianco: Rosso, Arancione, Blu e Verde. Dunque: quale scegliere?
La scelta, per un fan di vecchia data nel mese in cui l'Old Boy festeggia il 400° Albo, non è stata poi così difficile...

giovedì 9 gennaio 2020

Your Name. (2016)

Se non l'avete ancora fatto, correte a vedere su Netflix questo splendido film d'animazione. Sì, perché "Your Name." è stato per me una grande, piacevole sorpresa, capace di rapirmi totalmente e persino emozionarmi (un cuoricino ce l'ho pure io). La doppia storia di Mitsuha Taki, due giovani giapponesi che si svegliano all'improvviso una nel corpo dell'altro (con conseguenti imbarazzi che strappano qualche risata), sembra inizialmente banale. Col tempo, però, la storia cresce, si arricchisce, e con i due ragazzi che cercano di comunicare tra loro attraverso degli espedienti, visto che i risvegli sono ciclici ma imprevedibili, l'arrivo nel cielo di una meravigliosa Cometa osservabile a occhio nudo donerà alla storia (e a loro) la luce di cui aveva bisogno. 
Mitsuha e Taki, alla fine, riusciranno a incontrarsi? E cosa mai potrebbe davvero impedirglielo? 
In una storia fatta di confini più o meno visibili, l'importanza di ricordarsi un nome, quel nome, sarà tutto. 
Non volendo aggiungere altro, perché quando qualcosa mi piace cerco di anticipare il meno possibile (al contrario di quando una cosa non mi piace), c'è da aggiungere che Your Name. non è certo esente da difetti, come la mancanza di una maggiore cura nella sceneggiatura che avrebbe potuto farlo diventare un capolavoro, ma è una delle opere animate più belle che abbia visto negli ultimi tempi. E con un finale che, seppur devo ammettere di aver previsto persino nelle battute, mi ha lasciato qualcosa. Di davvero bello.
(VOTO: 8+ - Il loro Nome)

mercoledì 8 gennaio 2020

Le Canzoni della Sera (Volume 11)

Apriamo il 2020 in Musica, con l'11° Volume delle Canzoni della Sera. Cominciamo come sempre parlando di qualcosa di nostrano: i Negrita, con la loro potente "In ogni Atomo", sono i primi a comparire in un elenco che più scorro e più mi piace. A far compagnia al gruppo di Pau ecco Gianluigi Cavallo, in arte Cabo, voce dei Litfiba post (sofferta) separazione negli anni dal 1999 al 2006. Mettendo da parte il cuore (e proprio "Cuore" è la canzone che ho postato), a me quei Litfiba non sono dispiaciuti totalmente, così come non mi dispiaceva, appunto, Cabo. Andare a sostituire quel mostro di Piero Pelù era praticamente impossibile, e allora andando a vedere il lavoro svolto da Cavallo, in quel periodo, con quell'aria, mi sento soltanto di elogiarlo. 
Ormai grande cantautore italiano è Daniele Silvestri, qui con uno dei suoi pezzi da me preferiti, l'intramontabile e sempre attuale "Il mio Nemico". Cantautore affermato da tempo, invece, che non ha bisogno di presentazioni, è Ivano Fossato, col suo (rimpianto) inno "La Canzone Popolare". Italiani, seppur in lingua inglese, ecco i Planet Funk, con una bella e frizzante cover di "These Boots Are Made For Walkin". A chiudere la rappresentanza tricolore, un altro artista che amo molto, Enrico Ruggeri (ricordo ancora un suo concerto visto... nel 2000!), che col suo ultimo singolo, "Come Lacrime nella Pioggia", ci tiene a ricordarci che lui il suo mestiere lo sa fare. E bene.
Il resto: come detto tanta roba, a cominciare dai Joy Division, seguiti da Ozzy Osbourne col suo fantastico primo singolo dell'album che sta per uscire. A proposito: ho ancora il suo biglietto per il concerto all'Unipol Arena di Bologna, rinviato già 2 volte (io non mollo!). Che dici, caro Principe delle Tenebre, a novembre sarà la volta buona? 
Intanto omaggio a "Smells Like Teen Spirit" dei Nirvana (vorrei scrivere "uno dei miei pezzi preferiti di sempre"... ma di chi non è "uno dei pezzi preferiti di sempre"?!), che raggiunge il traguardo del miliardo di visualizzazioni su Youtube; evviva! Ma mica tanto... visto che al miliardo ci arriva soltanto ora, mentre altri pezzi di merda, ma davvero di merda, lo hanno raggiunto e superato in un tempi davvero serrati. Ma, si sa, i gusti sono gusti, e quello al color di cioccolata è sempre andato per la maggiore. 
Altri omaggi invece a grandi che non ci sono più, come Johnny Cash, Lou Reed, Keith Flint dei Prodigy e Lemmy Kilmister dei Motorhead. Due parole su questi ultimi due: non sono mai stato un gran fan dei Prodigy, ma è indubbio che pezzi come "Firestarter" hanno lasciato il segno nella storia della Musica. "Ace of Spade" dei Motorhead, invece, mi riporta ai primi anni in cui avevo cominciato ad ascoltare il "rock pesante", e guardavo il video con gli occhioni grandi ogni volta che passava su Rock TV o nella rubrica "I Love Rock and Roll" di All Music (Spotify nemmeno me lo sognavo). L'ho postata il giorno prima dell'anniversario della morte del loro emblematico (a dir poco) leader, Lemmy, che manca, e tanto, a tutto il mondo del rock. 
Altri grandi artisti e altre grandi canzoni in questo fantastico elenco che leggo qui sotto, sono tutti e tutte da riascoltare o scoprire, ma un paio di paroline su "Life is Life" degli Opus devo spenderle: chissà a quanti appassionati di calcio come me, tifosi del Napoli e non, succede che ascoltando le note di questa canzone arrivino alla mente (e, permettetemi, al cuore) le immagini di Maradona che palleggia a Monaco di Baviera proprio su quelle note, durante il riscaldamento prima della semifinale di Coppa UEFA del 1989. Io ero un bambino, e quelli erano altri tempi, in cui il Calcio era profondamente diverso da quello che conosciamo oggi. E la Musica, tra i tanti poteri che ha, ha anche quello di farci viaggiare nel tempo e farci tornare proprio lì, in quei tempi. "Life is Life" ne è la prova.
Buon viaggio a tutti.

#251 Joy Division - Shadowplay  (04-dic-19)
#252 Ozzy Osbourne - Under The Graveyard (05-dic-19)
#253 The Prodigy - Firestarter (06-dic-19)
#254 Tame Impala - Let It Happen (07-dic-19)
#255 Negrita - In Ogni Atomo (08-dic-19)
#256 The Smashing Pumpkins - Zero (09-dic-19)
#257 Opus - Life is Life (10-dic-19)
#258 Iggy Pop - Loves Missing (11-dic-19)
#259 The Doors - Riders On The Storm (12-dic-19)
#260 CABO - Cuore (13-dic-19)
#261 Johnny Cash - Hurt (14-dic-19)
#262 Bruce Springsteen - The River (15-dic-19)
#263 Daniele Silvestri - Il mio Nemico (16-dic-19)
#264 Lenny Kravitz - American Woman (17-dic-19)
#265 Alanis Morissette - Ironic (18-dic-19)
#266 Ivano Fossati - La Canzone Popolare (19-dic-19)
#267 Lou Reed - Perfect Day (20-dic-19)
#268 Planet Funk - These Boots Are Made for Walkin (21-dic-19)
#269 X Ambassadors - BOOM (22-dic-19)
#270 Andrew Bird - Sisyphus (23-dic-19)
#271 Gossip - Heavy Cross (24-dic-19)
#272 Emerson, Lake & Palmer - Lucky Man (26-dic-19)
#273 Motörhead - Ace Of Spades (27-dic-19)
#274 Nirvana - Smells Like Teen Spirit (28-dic-19)
#275 Enrico Ruggeri - Come lacrime nella pioggia (29-dic-19)