È passato un po' di tempo dal mio ultimo "Lost in Translation". Un po' troppo...
Tenere un blog che ti riporta le date di post scritti mesi e anni prima, a volte spaventa un po'. Anni. Sono passati davvero anni.
Tenere un blog che ti riporta le date di post scritti mesi e anni prima, a volte spaventa un po'. Anni. Sono passati davvero anni.
Ma torniamo a noi, a oggi, che è meglio...
Proviamo a riprendere un po' la mano sull'argomento.
Parliamo allora di tre film in cui qualcosa è andato storto nella traduzione del titolo o, per due di questi, poteva andare storto, molto storto.
Il primo è "Beetlejuice". Un classico, ormai, del repertorio dark-comedy. Un film di Tim Burton, che, tra l'altro, è uno dei miei registi preferiti. E potevo mai perdermi un film di uno dei registi che più apprezzo? Certo che sì. Perché in effetti me lo sono perso fino a questo weekend, quando tra una parola e un'altra ho fatto coming out davanti a mia moglie:
"No... questo, anche se di Burton, non l'ho visto..."
"Non l'hai visto? Ma come?! Ma dai! Ma no!"
Eh già. Un po' come mi era già capitato per "Se mi lasci ti cancello", anche questo l'ho evitato accuratamente per il suo improponibile titolo italiano: insomma, sinceramente non poteva attirarmi, Burton o non Burton, un film che s'intitolava "Spiritello Porcello". No... dico: Spiritello Porcello.
Ora, dopo la visione quasi forzata di questo film dal titolo così di merda, posso affermare ancora una volta che i Geni del Crimine dei Titoli Italiani, così come li chiamavo qualche anno fa, meritano l'ergastolo con fine pena mai. Non che "Beetlejuice" sia un capolavoro alla stregua di "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (ehm... sì, è stato tradotto proprio in "Se mi lasci ti cancello"), ma di certo un titolo come "Spiritello Porcello", santiddio, proprio non lo comprendo, non lo capisco, non lo concepisco.
Parliamo allora di tre film in cui qualcosa è andato storto nella traduzione del titolo o, per due di questi, poteva andare storto, molto storto.
Il primo è "Beetlejuice". Un classico, ormai, del repertorio dark-comedy. Un film di Tim Burton, che, tra l'altro, è uno dei miei registi preferiti. E potevo mai perdermi un film di uno dei registi che più apprezzo? Certo che sì. Perché in effetti me lo sono perso fino a questo weekend, quando tra una parola e un'altra ho fatto coming out davanti a mia moglie:
"No... questo, anche se di Burton, non l'ho visto..."
"Non l'hai visto? Ma come?! Ma dai! Ma no!"
Eh già. Un po' come mi era già capitato per "Se mi lasci ti cancello", anche questo l'ho evitato accuratamente per il suo improponibile titolo italiano: insomma, sinceramente non poteva attirarmi, Burton o non Burton, un film che s'intitolava "Spiritello Porcello". No... dico: Spiritello Porcello.
Ora, dopo la visione quasi forzata di questo film dal titolo così di merda, posso affermare ancora una volta che i Geni del Crimine dei Titoli Italiani, così come li chiamavo qualche anno fa, meritano l'ergastolo con fine pena mai. Non che "Beetlejuice" sia un capolavoro alla stregua di "Eternal Sunshine of the Spotless Mind" (ehm... sì, è stato tradotto proprio in "Se mi lasci ti cancello"), ma di certo un titolo come "Spiritello Porcello", santiddio, proprio non lo comprendo, non lo capisco, non lo concepisco.