mercoledì 31 ottobre 2012

La Miglior Maschera

Halloween 2012: la miglior maschera? Credo non ci sia bisogno di aspettare le foto dei vari costumi sfoggiati stanotte... abbiamo già un vincitore. È senza ombra di dubbio il leader del Partito dei Moderati, che - ancora una volta con moderazione - qualche giorno fa ha sfoggiato un look orrorifico da far invidia ai grandi Maestri del Brivido. 
A chi si sarà ispirato il Cavaliere? Alla Mummia? A Frankenstein? Semplicemente a se stesso?
Al di là del sorriso che ormai il personaggio mi suscita, c'è da riflettere sull'ostinazione di un uomo politicamente finito, che non riesce ad accettare questa fine come, in passato, non riusciva ad accettare quella della sua giovinezza. 
Ma, con calma e con spietata chiarezza, il tempo, come sempre, alla fine presenta il conto...

giovedì 25 ottobre 2012

Mauro Corona - L'ombra del bastone

Un gran bel libro "L'ombra del bastone". Mauro Corona ci racconta una storia "piena", in cui c'è tutto, attraverso le crude parole (e storie) che il protagonista ha appuntato in questa sorta di diario che lo scrittore ci propone.
È una storia di vita e di morte, di amore e odio, di amicizia e tragedie. È una storia che ci arriva dalle montagne, quelle che Corona conosce benissimo e che riesce come sempre a portarcele tra le mani e negli occhi. L'uso di un italiano zoppicante misto a parole in dialetto, rende questo libro ancora più bello e affascinante.
Tra i vari personaggi troviamo anche la piccola Neve e la strega Melissa, figure interessanti e originali, fino al punto che avranno una storia a parte in un altro libro di Corona ("Storia di Neve").
(VOTO: 8 - Ombre Scure)

mercoledì 24 ottobre 2012

Happy (Virtual) Birthday

Ma quanti Auguri di Buon Compleanno che si leggono sulle Bacheche Facebook di ogni utente!
Nel giorno del proprio Compleanno, decine e decine di post si susseguono incessanti sulla Bacheca, e sembra che quasi nessuno voglia perdere l'occasione per augurarti il Buon Compleanno. Che gioia...
Un paio d'anni fa toccò qualcosa di simile pure a me: mi arrivarono auguri persino da persone che non conoscevo assolutamente, aggiunte alla lista di "amici" magari soltanto perché avevamo un gioco (ormai li ho abbandonati tutti) in comune sul Social Network. Che bello quando tutte queste persone ti fanno gli Auguri, no?
No.
Ovvio che il mettere in bell'evidenza la data di nascita su Facebook è una gran bella cosa per gli smemorati (ce ne sono, io per primo!). Un po' meno lo dovrebbe essere per gente che con te non ha mai scambiato neanche una sillaba. 
L'anno scorso ho cambiato: via la data di nascita. E vediamo gli Auguri: un buon 80% di post di Buon Compleanno in meno. Ottimo, finalmente Auguri Veri. Quest'anno sulla mia "Bacheca" i post di Auguri sono stati ancora meno (ovviamente non conto quelli ancora più veri, via sms o chiamate). Il giochino di Facebook di "Oggi è il suo compleanno" lì, in alto a destra, ha fatto vittime illustri. Ma sinceramente preferisco che mi si dica "Oh... me ne sono scordato!" (come detto, io sono il primo degli smemorati! E poi il Compleanno non mi è mai piaciuto...), piuttosto che un "Auguri!" (magari da un tizio che ti ha aggiunto per Farmville) dopo aver visto il magico messaggio del Signor FB lì tra le sue notifiche.
Parlando di Facebook in generale e degli "Amici" (figo avere 500 amici, eh?), da un po' di tempo sfoltisco il numero ogni due-tre mesi. Oggi ne conto 112... tanti, troppi.
E gli Auguri? Pochi, buoni.

martedì 23 ottobre 2012

ATM - Trappola Mortale (2012)

Spesso per film come questo si dice: buona l'idea, peccato non sia stata sfruttata a dovere.
Spesso; non sempre. Come nel caso di "ATM - Trappola Mortale". Tre ragazzi in "trappola", a disposizione di uno psicopatico nel posto meno adatto per divertirsi a fare il genio del male: un bancomat. Per la riuscita del piano escogitato dallo psicopatico di turno si dovrebbe sperare in una serie di eventi fortunati che probabilmente avrebbero scoraggiato anche il più ottimista dell'Universo. Non solo: siete in tre, là fuori c'è questo tizio con in mano uno svita-bulloni che se ne sta da voi a debita distanza... e che fate? Invece di scappare (basterebbe correre... in tre direzioni diverse, poi, sarebbe il massimo, non trovate?) ve ne state chiusi nel bancomat e aspettate... cosa? L'alba? L'arrivo di qualcuno? Della Polizia? Ovvio che il geniale regista farà di tutto per non far arrivare nessuno (o qualche vittima sacrificale), però dai... si può scappare in tutti i modi da 'sto tizio...
Per seguire il film e arrivare fino in fondo non si deve contare sulla Sospensione dell'Incredulità (sono talmente tante le incongruenze che facciamo prima a contare le congruenze...), ma su un vero e proprio spegnimento del cervello. Solo così si arriverà a vedere un finale tanto banale e prevedibile quanto inconcludente e insensato. 
Forse, in un attimo di pura follia, si potrebbe anche arrivare a dire che in fondo, grazie alla già citata colossale botta di culo, il tizio cattivone potrebbe farla franca e vedere il suo piano realizzato. Ma questo, diciamo, una sola volta. Se lo si vuole far passare invece per un criminale seriale... allora siamo veramente arrivati all'assurdo.
Ultimo appunto: odio i film che dopo un minuto circa di titoli di coda riprendono con le immagini o, nel peggiore dei casi, addirittura con la storia. In questo caso, comunque, il film riprende con immagini che si accodano al senso del film appena visto: nessuno.
(VOTO: 3,5 - Bancomat Fuori Servizio)

lunedì 22 ottobre 2012

Il Manuale del Figo: La Bocca a Culo di Gallina

La domanda che mi viene in mente è sempre e soltanto una: ma mentre si fanno le foto con quelle labbra messe così... a cosa stanno pensando questi personaggi? Ai miei tempi (i 32 ormai si fanno sentire), se mentre ci facevamo una foto qualcuno se ne usciva con una posa così, beh... di certo non sarebbe passato per figo.
Oggi invece è così che fanno i fighi quando si fanno le foto: le donne perdono immediatamente qualsiasi tipo di fascino (no, non è un bel vedere... e non siete per niente sexy); gli uomini si ridicolizzano con una naturalezza disarmante, pensando, probabilmente, di essere così attraenti e irresistibile agli occhi delle altre galline. Credo sia una sorta di messaggio in codice, una forma di seduzione dei fighi che noi comuni sfigati non riusciamo bene a capire. In foto il semplice sorriso è out. La Bocca con le Labbra a Culo di Gallina, invece, trasmette tutto ciò che il figo vuole esprimere agli altri fighi. No, non sto parlando di ridicolo rincoglionimento; questa  è l’interpretazione di noi poveri sfigati. Il loro, direbbero, è uno stile di vita fotografico. Le labbra si contraggono su se stesse, diventano un punto, un punto che focalizza tutta la carica erotica, sensuale e predatoria dei fighi.
Quindi, povero sfigato, quando vedi foto dei tuoi amici in simili pose, non essere così banale da sentirti superiore, magari ridendo e uscendotene con commenti tipo “ma che cazzo di foto sono!”, oppure “ma guarda questo che faccia... non si vergogna?”. Perché, in verità da sfigato a sfigato ti dico: dovremmo vergognarci noi per la nostra bassissima carica di figaggine, e per le nostre foto con le labbra posate lì, così... assolutamente non cool (di gallina).
Beh, a pensarci bene non è che me ne vergogni poi tanto. E niente, foto così non credo di riuscire a farle...
Niente da fare! Bocciato di nuovo... Anche questa volta, al terzo tentativo, esame non superato: resto un sfigato (con sorriso).

venerdì 19 ottobre 2012

Wrong Turn 3: Left for Dead (2009)

Mi sembra di non parlare di uno splatter da un bel po'. "Rimediamo"...
Anni fa guardai il primo "Wrong Turn"; che dire, film come questi, con cannibali deformi che danno la caccia sempre ai soliti sventurati, non regalano sorprese o brividi particolari. Questo terzo capitolo (mi sono perso il secondo) si apre con il solito gruppo di ragazzi e ragazze nella classica gita fuori porta, nella natura incontaminata tra rafting e topless. Così, una scena che inizialmente sembra presa da uno degli "American Pie" o, peggio, "Scary Movie" (qualcuno poi mi dovrà spiegare dove si trovano amiche che si spogliano davanti ad amici con una nonchalance invidiabile), passa rapidamente dal sexy allo splatter. Il mostruoso arciere riesce a colpire la bella mora nuda alle spalle, proprio all'altezza della tetta; la scena della freccia che sbuca appunto dal capezzolo della poveraccia è qualcosa di straordinariamente trash. 
Con un inizio di così grande caratura, ci si aspetterebbe una degna continuazione. Purtroppo, però, le tette scompaiono, e ci ritroveremo soltanto a guardare un gruppo di detenuti (deficienti) pericolosi nei panni dei poveri sciagurati. Encomiabile la forza (e la stupidità) della sopravvissuta al rafting dell’orrore, che tra una fuga e un’altra riesce persino a rimproverare i detenuti suoi nuovi compagni di disavventura, con la solita e insensata spavalderia che contraddistingue gli eroici personaggi di queste saghe, con qualcosa come “era meglio il mostro che stare con voi...”. Vabbè...
Tra uno schizzo di sangue e un altro, il film si conclude come tutti più o meno ci immaginiamo (chi si salverà, secondo voi?), con una coda che, sinceramente, non ci regala nessuna sorpresa degna di un sussulto.
(VOTO: 4,5 - Svolta sbagliata. Ancora)

giovedì 18 ottobre 2012

sModerati

C'è da chiedersi quale senso diano alla parola "moderato" quelli del moderatissimo PdL. Insomma, un Partito con un leader che si diverte a organizzare feste e festini all'interno della sua mega-villa, con starlette e modelline di tutti i tipi (e di tutte le età), che racconta in giro per l’Europa barzellette sconce come un qualsiasi Pierino alle medie, che dà del Kapò a Schulz di fronte a un Parlamento Europeo sgomento, e dà del coglione a chi non lo vota... beh, un leader di un Partito del genere si fa portavoce dei “moderati” italiani.
Ora: o non comprendo bene la lingua italiana, o i moderati italiani non comprendono tra le loro fila persone che sono effettivamente moderate. La parola “moderato” viene usata così, per campagna elettorale, un po’ come si usava il milione di posti di lavoro in più o l’abolizione del bollo auto, per accaparrarsi fino all'ultimo voto tra indecisi e ignoranti. Ti senti un “moderato” perché quella parolina ti piace, ma non hai idea di cosa diavolo voglia dire? Beh, allora vota il Partito dei Moderati, appunto, che qualche mese fa, se non erro, il proprio leader aveva identificato anche con un altro nome (ovviamente Moderato anche quello...): Il Partito della Gnocca.
Ecco, questo sarebbe un nome più che adatto per un certo schieramento politico, che tra preferenze e liste elettorali, si riconoscerebbe molto bene in esso. E non è detto che grazie proprio a questo nuovo identificativo si vadano a perdere chissà quanti voti; l’Italia è un Paese particolare, e spesso sorprende.
Intanto la cronaca di tutti i giorni continua a sfornarci esempi di moderazione assoluta tra i personaggi del Partito dei Moderati: scandali, reati, festini, rinvii a giudizio, colla alle poltrone, arresti. Tutto con moderazione, ovviamente.

Doodle: Moby Dick

Torna un Doodle statico per festeggiare i 161 anni di Moby Dick. Per il famosissimo romanzo di Herman Melville, troviamo una piccola opera che ci mostra il Capitano Achab su una lancia della baleniera Pequod, tra le onde disegnate colorate in bianco e azzurro, e con sullo sfondo la sagoma dell'enorme Balena Bianca, che va a fondersi con il bianco dello sfondo della pagina. Sopra di essa, ecco in azzurro la scritta "Google", con uno sbuffo d'acqua dalla balena che va a sostituire la "l".
Semplice e ben fatto. Buona navigazione.

lunedì 15 ottobre 2012

Dante 01 (2007)

Facendo un giro sul web, noto che questo film è stato praticamente stroncato da tutti (o quasi). Bene: che non sia un capolavoro è chiaro. Che sia totalmente da buttare, non credo.
In un tempo non precisato (alla fine si scoprirà perché), una Prigione Spaziale orbitante intorno a un pianeta infernale ospita pericolosi criminali scampati alla pena di morte. Su Dante 01 arriva un nuovo, misterioso prigioniero, chiamato San Giorgio, che presto dimostrerà di avere dei poteri particolari.
In un'ambientazione claustrofobica ma non troppo (la scenografia poteva essere curata meglio), il film va avanti a rilento, e vedremo la Prigione Spaziale andare incontro a una fine inevitabile.
Il difetto del film è probabilmente quello di aver voluto raccontare qualcosa di buono in una maniera sbagliata. Marc Caro non riesce a rendere la storia interessante fino al finale che, seppur sembra essere una facile e folcloristica trovata, dà comunque un senso al film intero. 

*** SPOILER ***

Doodle: Bubi nel Paese del Dormiveglia

Splendido il Doodle che oggi Google dedica al 107° anniversario della nascita di "Bubi nel Paese del Dormiveglia" (Little Nemo in Slumberland), del fumettista, animatore e illustratore statunitense Winsor McCay.
Nel Doodle inizialmente troviamo il piccolo Nemo che dorme, con la scritta "Little Nemo in Google-land". Pochi secondi e il letto del bambino si ribalterà, catapultandolo nel regno onirico in cui si avventura ogni notte mentre sogna. Parte così il Doodle animato:
Cliccando sulla linguetta in basso a sinistra (o sul Doodle stesso) si passa così alla seconda schermata: Nemo cade nel Paese del Dormiveglia...
Un nuovo click sulla linguetta, e il Doodle si estende ancora di più...

domenica 14 ottobre 2012

sCopertine

Ho sempre odiato le copertine dei libri cambiate dopo l’uscita del film a cui quest’ultimo si è ispirato. 
Non mi piace comprare un libro che ha sulla copertina il faccione sorridente di un attore, o addirittura la locandina completa.
Uno dei primi (pessimi) esempi in cui mi sono imbattuto personalmente, è stato quello del bellissimo "Il Miglio Verde" di Stephen King. Ricordavo la copertina del libro che avevo nella mia libreria, con il topino in primo piano e il miglio verde che si estendeva in lontananza fino al gigantesco John Coffey. Poi, un giorno, mi ritrovo in libreria un'altra copertina: addio Mr Jingles e Coffey, ed ecco il faccione di Tom Hanks in uniforme. Terrificante.
Scorrendo i vari scempi sulle copertine dei miei cari libri di King, mi sono accorto che l'uso della copertina-film è molto in voga tra i "Miti Mondadori". Un altro tristissimo esempio è quello di "Cuori in Atlantide": bellissima la copertina originale, mentre in quella della Mondadori... ecco il faccione di Anthony Hopkins.
In definitiva, se proprio deve esserci questo richiamo al film, meglio la piccola striscia applicata al libro che pubblicizza l’uscita del film, e che può essere tolta senza problemi e senza andare a "coprire" la copertina originale. 
Viva le copertine scoperte.
Cuori in Atlantide
Il Miglio Verde


Non avere paura del Buio (2011)

La piccola Sally si trova di fronte a due convivenze drammatiche: 
quella con la nuova compagna del padre (Katie Holmes), ovviamente problematica e all'apparenza insostenibile, e quella con degli strani e piccolo esserini, liberati incautamente proprio da lei. “Non avere paura del buio” ha il pregio di presentarci gli esseri malvagi in carne e ossa (ossicine), e non nella solita essenza spirituale. Ma ciò non basta. Il film, infatti, sembra partire bene, con una scena disturbante che ci fa capire più o meno di cosa sono ghiotti gli esserini. Il problema è il resto: gli esserini non riescono a mantenere il film su livelli di orrore accettabile, e ben presto il tutto si trasforma in una storia fantasiosa a tinte semi-scure, che non ci regala nessun colpo di scena e non ci spiega granché dei nanetti della fornace. È questo il grande punto debole del film: si trascina verso la fine senza sussulti, e si chiude con un finale abbastanza banale e inconcludente. 
Se cercate un horror che vi faccia saltare dalla sedia, quindi, passate oltre. 
(VOTO: 5 - Anche a luci spente)

sabato 13 ottobre 2012

Imbarazzanti Superiorità

Parliamo dell’ultima (ahimè per il momento) di Maurizio Gasparri
Ricordiamo, innanzitutto, che il signore in questione è stato Ministro della Repubblica. Tanto per renderci conto, ancora una volta, che in Italia la meritocrazia conta davvero tantissimo...
Fatta questa premessa, veniamo al fatto: il signor Gasparri, qualche giorno fa, ha dato ancora una volta prova della sua enorme cultura e autorevolezza, rispondendo via twitter (sotto il post c'è l'immagine della conversazione) a un utente – che lo accusava di non capire tanto di calcio – con un’argomentazione di altissimo livello: seguito da 48, imbarazzante.... (quattro punti sospensivi)
Abbiamo capito bene? Il signor Gasparri risponde all'utente Daniele Termite, facendogli notare la sua presunta superiorità attraverso la constatazione che lui (eh sì...) ha tanti followers, mentre il povero Daniele ne ha soltanto 48. Che tristezza... 
A parte il fatto, poi, che probabilmente più della metà dei suoi followers (a volte sono proprio troppo buono) lo seguono soltanto per leggere perle del genere, come si può metterla sul piano del seguito quando sai di essere un personaggio (ahimè ancora) pubblico, mentre il tuo interlocutore è chiaramente un semplice cittadino? 
Quando il buon Daniele gli fa notare (a mio parere con fin troppa classe) che la constatazione del geniale Gasparri non è che centri poi tanto con la questione, l'ex Ministro della Repubblica, da buon politico italiano, gli risponde ancora una volta con stile: appunto. Non sei nessuno.
Ok, conosciamo benissimo la considerazione che molti politici come il Gasparri hanno nei confronti del semplice cittadino (questo episodio ne è l’ennesima prova), ma, signor Gasparri, quando qualcuno le fa notare la considerazione che il semplice cittadino ha nei confronti di politici come lei, la prego... cerchi di sorprenderci per una volta, magari rispondendo con una frase di senso compiuto e che – forse chiedo troppo – non ci mostri ancora una volta quel volto oscuro della politica che vorremmo letteralmente cancellare dalla faccia della Terra.

mercoledì 10 ottobre 2012

Black Mirror (Stagione 1)

Va in onda stasera - finalmente in Italia - su Sky Cinema 1 la piccola, grande Serie TV "Black Mirror".
Soltanto tre episodi, tutti sconnessi tra di loro, ma con un unico filo-conduttore: il lato oscuro del progresso tecnologico. È questo il format di questa splendida e originale Serie TV made in GB.
Il primo episodio, "Messaggio al Primo Ministro", ha il coraggio di mostrarci un attacco alla politica, al potere, che probabilmente nessuno ha mai avuto il coraggio di ipotizzare. Il Premier inglese  Michael Callow viene svegliato in piena notte per essere informato del rapimento della principessa Susannah, membro della famiglia reale inglese. Per il suo rilascio, ovviamente, i rapitori chiedono un riscatto. Ma è un riscatto sconvolgente, fuori dall'ordinario. Non soldi, non scarcerazioni, non ritiro di truppe e nemmeno riconoscimenti di chissà quale comunità indipendente. Il Primo Ministro inglese si trova di fronte a una scelta assurda, malata, impossibile da accettare. È una proposta che ci sconvolge, che di primo acchito ci fa pensare: “Impossibile che accetti...”; ma col passare dei minuti l'episodio ci fa cambiare prospettiva: “E se accadesse? E se accadesse davvero?”. Già... se accadesse? Come si comporterebbe un Premier di fronte a una richiesta così sconvolgente? L’episodio si spezza in due parti: la prima ci mostra la visione realistica, quella che ci fa affermare senza esitazione che no, un riscatto del genere non può essere soddisfatto; nella seconda parte, però, la situazione viene ribaltata. A volte basta poco per far cambiare radicalmente l’orientamento all'opinione pubblica. È ciò che accade in questa seconda parte, senza però abbandonare il  realismo che ci faceva chiaramente rigettare l’ipotesi di accontentare i rapitori. È questa la forza dell’episodio: il Premier si ritrova in poco tempo (il tempo che corre) a dover far fronte al cambio netto dell’orientamento dell’opinione pubblica. Cosa fare, quindi? Rifiutare, ma sporcarsi le mani del sangue della giovane (e prestigiosa) Susannah, andando contro l’opinione pubblica, i suoi elettori, con conseguente fine della sua carriera politica? O sporcarsi in altro modo, la dignità, la faccia, il nome? Scelta ancora più difficile grazie proprio a quel progresso tecnologico che ormai non vive più di episodi unici e irripetibili, ma di grandi (e sconvolgenti) momenti che si propagano all'infinito in un turbine di filmati incontrollabili per tutto il Mondo. È qui che lo spettatore si ritrova in una situazione di oscura e morbosa curiosità. Alla fine una scelta verrà fatta. Il finale, spiazzante e crudele, ci lascerà interdetti.

martedì 9 ottobre 2012

Nomadi - Terzo Tempo (2012)


Inizia benissimo il Terzo Tempo dei Nomadi. È il tempo di Cristiano Turato, la nuova voce del gruppo, che fa subito suo il ruolo che fu di Augusto Daolio prima, e Danilo Sacco poi. Se qualcuno temeva (o sperava) che con la partenza di Danilo i Nomadi potessero perdere la loro identità, la loro forza, oltre a dimostrare una certa dose di pessimismo cosmico (Danilo, con tutto il rispetto, non è Augusto...), si sarà ritrovato letteralmente spiazzato nel vedere con quanta forza e padronanza Cristiano abbia saputo affrontare il ruolo – difficilissimo, sia chiaro... – di sostituire l’amatissimo Danilo Sacco. Che poi alcune strategie del tutto discutibili dello staff di quest’ultimo abbiano ridimensionato l’amore dei fans Nomadi nei confronti del Sacco, questo è un altro discorso...
Cristiano Turato parte alla grande, quindi. Ci aveva già dimostrato le sue capacità nell'esordio di fuoco di Novellara 2012. Qui, in questo album, lo troviamo alla voce in ben 7 canzoni su 10, e al songwriting in quattro. Ma questo “Terzo Tempo” dei Nomadi è anche il tempo di Beppe Carletti. La vitalità e la freschezza di un gruppo che l’anno prossimo festeggerà i 50 anni di carriera, è un vero e proprio miracolo musicale, e questo, si può affermare con assoluta certezza, è tutto merito di un artista che dal 1963 porta avanti il progetto Nomadi.

domenica 7 ottobre 2012

Doodle: Niels Bohr

Per il 127° anniversario della nascita del fisico-matematico Niels Bohr, Google dedica allo scienziato danese un Doodle su "lavagna". Bohr ha regalato alla Comunità un contributo fondamentale allo studio della fisica quantistica e alla definizione delle componenti dell'atomo.
Il Doodle statico si presenta come una lavagna sulla quale è scritto col gesso bianco la parola "Google", con al posto della prima "o" un atomo e il relativo modello a nome dello scienziato.

venerdì 5 ottobre 2012

Insidious (2010)

Dopo un ottimo inizio, dove si mischiano sapientemente sprazzi di sovrannaturale al reale, “Insidious” si incanala verso la sola strada dell'Altrove, riservandoci una soluzione del problema che inizialmente sembra buttata lì, ma che poi, nelle ultime scene, ci mostra ciò che realmente (o sovrannaturalmente) è accaduto dopo lo “scontro finale”. Niente di così straordinario, però.
Il film di James Wan, comunque, riesce a spaventare più nell'ambientazione “di qua”, rispetto a quella dell'Altrove. È quella la parte migliore del film, la prima metà, che regala una piena sufficienza a un’opera di un genere che difficilmente ultimamente riesce ad esaltare. Il piccolo Dalton che misteriosamente cade in un coma inspiegabile per i medici, ma che poi, grazie all'intervento di esperti del paranormale, si rivelerà tutt'altro che una mera questione medica. 
Il passato del padre di Dalton, il ritorno di vecchie conoscenze, lo scontro dall'altra parte, rendono però alla fine il film poco originale, e non basta di certo un quasi finale a sorpresa (alla fine, in film del genere si sa come va a finire...) a farcelo scordare.
Come si dice spesso: si poteva fare di più. Sfruttare meglio la presenza del “Lipstick-Face Demon”, per esempio; o evitare inutili personaggi dell'Altrove, che ci fanno fare domande alle quali non otterremo mai risposta.
Nel mare degli horror o presunti tale, comunque, “Insidious” riesce a cavarsela, e a regalarci qualche buon momento di sano brivido. Finalmente.
(VOTO: 6,5 – A tratti insidioso)