È dal 2019 che scrivo sempre qualcosa nella Notte di Halloween, perché questa notte mi ispira un sacco, in barba a tutti i santoni, patrioti e paladini della luce; noi nelle tenebre ci sguazziamo!
Due anni fa, poi, ho voluto pubblicare un mio racconto a tema, "Luci Spente", già pubblicato su un'antologia di racconti di Halloween (potete trovarlo qui). Quest'anno però ho voluto fare qualcosa di più: scrivere di sana pianta un nuovo racconto esclusivamente per il blog. Il tempo per la mia Scrittura negli ultimi tempi è davvero poco, ma ho voluto provarci lo stesso. Luci soffuse, un'idea arrivata come un lampo (come spesso accade), e via con la fantasia...
Per chi avrà la pazienza di leggere questo racconto, una premessa: non è una storia per bambini nonostante i protagonisti siano dei ragazzini e nonostante il titolo possa risultare anche simpatico.
Adesso, quindi, spegnete le luci. Sì, tutte. Buio totale intorno a voi.
Come? Io? Ho detto di aver avuto luci soffuse mentre scrivevo questo racconto? Beh, signori miei, così mi costringete a confessarvi una segreto: ciò che state per leggere non è in realtà tutta farina del mio sacco. La storia che vi racconterò stasera mi è stata sussurrata da qualcuno, alle mie spalle, che aveva la brutta abitudine di avvicinarsi troppo quando le luci si spegnevano. E dovete sapere che io odio essere toccato dagli esseri umani. Se a farlo, poi, è qualcosa che di umano non ha nulla... cazzo, altro che luci soffuse! Forse avrei dovuto scrivere 'sta roba con un faro puntato in faccia.