Finalmente. Dopo 15 anni (“La vita è bella”) l’Oscar per il miglior film straniero torna in Italia. Sono davvero felice per Sorrentino, uno dei miei registi preferiti in assoluto, avendo apprezzato praticamente tutti i suoi film, da “L'uomo in più” a quest’ultimo, “La Grande Bellezza”. Ricordo ancora quando, dopo l’uscita dal cinema, mi restò un grande e strano senso di vuoto dopo la visione della bellissima Roma attraverso la regia impeccabile (come sempre), protagonista del film silenziosa e rumorosa allo stesso tempo. Un senso di vuoto che andava a scontrarsi proprio con la grande bellezza di quella città così magnificamente esposta da Sorrentino, e così tristemente mortificata dallo stile vuoto di vita dei protagonisti.
Sì, sono davvero felice per Sorrentino e per il cinema italiano, capace, quando vuole (poche volte, purtroppo), di regalarci opere straordinarie che non hanno niente da invidiare ai film stranieri. Ecco, in Italia sarebbe il caso di puntare più sulla qualità che sulla quantità, perché, sinceramente, di commedie fatte in serie non ne sento assolutamente il bisogno. Sento, invece, il bisogno di altri “La Grande Bellezza” o “La Migliore Offerta”, per fare un altro esempio, capaci, attraverso regia e recitazione, di renderci orgogliosi di un’arte nella quale un tempo eravamo maestri.
C’è da aggiungere, comunque, che dopo la trasmissione del film ieri su Canale 5 (assassinio in prima serata) ho letto sui vari Social Network commenti a dir poco sprezzanti nei suoi confronti: “E ‘sta roba ha vinto l’Oscar?”; “Una noia mortale...”: “Non ci sto capendo una mazza!”; e via di seguito. Penso di aver contato molti più commenti negativi che positivi. Anzi, ne sono sicuro. La maggior parte dei commenti, tra l’altro, veniva espressa a film ancora in onda, con gente che bollava il film di Sorrentino come “cagata pazzesca” senza, dunque, nemmeno averlo visto per intero, ma soltanto un quarto, un quinto, pure intervallato di continuo dalla pubblicità di Canale 5. Perle ai porci.
Concludo con una considerazione: in un Paese dove al cinema si vedono le file soltanto per i film di Zalone o per il "FilmDiNatale", non c’è da sorprendersi se lo stesso pubblico non apprezzi un film come “La Grande Bellezza”, o, meglio, "non ci capisca nulla" (ma va?). C’è da sorprendersi, magari, per la totale mancanza d’orgoglio nazionale. Immaginiamo soltanto se il film di Sorrentino fosse stato un film francese... ecco, immaginiamo. Ma "La Grande Bellezza" è un film italiano... e allora mi godo il trionfo agli Oscar, pure alla faccia degli invidiosi francesi...
Magari ci riproveranno l'anno prossimo.