martedì 25 giugno 2013

Sono Tutti Puttane

Lo hanno detto loro, e io riporto. 
La grande manifestazione Pro-Silvio "Siamo Tutti Puttane" organizzata dal Puttano Giuliano Ferrara ha portato in piazza qualche centinaio di persone, tutte indignate per la terribile condanna inflitta al povero Silvio. 
O per assistere dal vivo a spettacoli dell'orrore simili?
Beh, mi sono sempre chiesto cosa si provasse nel ritrovarsi di fronte a immagini o personaggi tipo quelli dei migliori (o peggiori) film horror in circolazione. Ho l'impressione che oggi qualche centinaio di persone possa finalmente raccontarlo per esperienza diretta.
Non che con quest'altra vada meglio:
Immagini da brivido. Sorvoliamo sulle parole e sui farneticanti discorsi affrontati dal grosso giornalista che, soltanto poco più di un mese fa, si esibiva in una sorta di antipasto: lui travestito che si cimenta in un canto di morte. Quella politica del Berlusca, probabilmente.
Sì, diciamo che i suoi interventi Pro-Silvio non è che portino benissimo al Cavaliere...
E se il suo canto "boccassiniano" ha portato alla condanna di 7 anni per il povero Silvio, è lecito chiedersi a cosa porterà quest'ennesima porcheria mediatica targata Ferrara, che, a onor del vero, almeno nel titolo ci trova tutti d'accordo.

Sette

Silvio Berlusconi condannato a 7 anni di reclusione con l'interdizione perpetua dai Pubblici Uffici. In altri Paesi, ovviamente, tutto questo significherebbe una sola cosa: la fine politica di un uomo che, sempre in un Paese diverso dal nostro, probabilmente non avrebbe mai cominciato a farla, la Politica. In Italia, invece, ci ritroveremo con il problema della tenuta del Governo se si provvederà al via libera alla sua (doverosa) ineleggibilità. Cose da fantapolitica.
Comunque il “Sette” è un numero particolare. 
Sette sono infatti i Colli Romani, come Sette sono gli anni a cui Berlusconi aspirava. No, non quelli arrivati ieri, ma quelli da passare proprio su uno di quei Colli, il politicamente più importante, quello del Quirinale. Almeno a questo, comunque, il nostro Silvio dovrà rinunciare. Si spera.
Sette sono anche gli anni di condanna al protagonista del film di Moretti “Il Caimano”, film uscito nelle sale italiane, pensate un po’, proprio Sette anni fa. 
Sette sono i Nani, a cui spesso si accostava lui, l’Ottavo.
Sette sono dunque gli anni di reclusione che Berlusconi non si farà. Che la sentenza sia di primo o secondo grado (come ci tengono, i media, a sottolineare sempre e comunque che si tratta di “primo grado”; sì, ok... per carità!), o passata anche in Cassazione, il Cavaliere, ovviamente, non si farà nemmeno un giorno di galera. Sull'interdizione, poi, la situazione è ancora più grave. Se in effetti fossi colto improvvisamente da carità umana e accettassi che a un signore di 76 anni si risparmiasse la galera, non c’è carità, pietà o umanità che tenga nell'impedirmi di essere assolutamente indignato di fronte alla possibilità che a un condannato a 7 anni di reclusione per reati gravi venga in qualche modo permesso di evitare l’interdizione che ogni altro comune mortale condannato deve, invece, accettare. Come la galera.
In definitiva c’è da chiedersi di cosa stiamo parlando. Le sentenze vanno rispettate, lo dice persino il PD (vedremo...). La credibilità di questo Paese ormai rasenta il fondo, e se agli occhi della comunità internazionale il fondo è già stato raschiato e scavato, salviamoci almeno tra noi italiani, popolo di santi, poeti e navigatori. E passivi, passivi a un Potere che critichiamo ormai soltanto per abitudine e per menefreghismo. 
Silvio, interdetto e condannato, si ricandida? Eh, siamo in Italia! È uno schifo, andrebbero tutti mandati a casa... però, sì, siamo in Italia.
Grillo insegna.

Doodle: Antoni Gaudí

Nel giorno del 161° anniversario della sua nascita, Google festeggia l'architetto del modernismo catalano Antoni Gaudí con un Doodle statico. L'architetto spagnolo, famoso in tutto il mondo per le sue opere, ne conta ben 7 (situate a Barcellona) nella lista dei Patrimoni dell'Umanità dell'UNESCO. La più famosa in assoluto è una meravigliosa incompiuta: la Sacrada Familia.
Nel Doodle troviamo alcune delle sue opere che vanno a richiamare ognuna una lettera della parola "Google":

lunedì 24 giugno 2013

La Profezia del Caimano

Una Profezia degna del miglior Nostradamus quella di Nanni Moretti nel suo "Il Caimano", il film del regista romano nelle sale circa... sette anni fa. 
Sette anni, questa la condanna inflitta al "Caimano" nel film e, oggi, al protagonista vero e proprio, in carne e ossa, in tinta e parrucchino: Silvio Berlusconi.
È strano, molto strano che i seguaci di Silvio, dal suo Esercito al suo Partito, dai suoi avvocati ai suoi fans da 10 euro, non se la siano presi anche con Nanni, o, meglio, non abbiano accusato la Corte Rossa di essersi basata, per la condanna, non sugli atti processuali, ma sul copione del film.
Intanto, godiamoci questa incredibile profezia morettiana. Quando la fantasia supera la realtà. O meglio... la eguaglia:

venerdì 21 giugno 2013

Doodle: Primo Giorno d'Estate (e d'Inverno)

Nel giorno del Solstizio d'Estate, Google festeggia l'evento con un Doodle a tema animato. Nel disegno di Christoph Niemann vediamo cinque bagnanti (uno per ogni lettera di "Google") con cuffie colorate, maschera e tubo. I cinque vengono poi investiti da un'onda. Tutto questo nella versione estiva:
Esiste infatti anche la versione "invernale" (disegno sempre di Christoph Niemann), che riguarda l'Emisfero Meridionale. In questo troviamo due mani che lavorano a maglia, andando a formare una calda parola "Google"... di lana:

mercoledì 19 giugno 2013

Odio l'Estate

Fa caldo. Finalmente! Oh... ci voleva! Non se ne poteva più di quel freddo a giugno, di quelle nuvole, di quella pioggia. Siamo ormai in Estate! Dov'era il sole, dov'era l'afa, dov'era il sudore?
Eccoli.
Finalmente è Estate! Che bello avviarsi verso la macchina dopo una giornata di lavoro, aprirla e ritrarsi immediatamente per la vampata di calore che ne fuoriesce, un po' come quando apri il forno acceso a 230° per un'ora; solo che nel forno, poi, non ci entri. In macchina sì. Entri, ti inumidisci all'istante, ti ustioni le mani sul volante e sul cambio, e finalmente, a fatica, riparti. E se non hai l'aria condizionata, è meglio riparcheggiarla e ripartire in nottata.
Che bella l'Estate. Non se ne poteva proprio più di quel bel fresco dei primi 10 giorni di giugno. Pardon! Non bel fresco, ma brutto, bruttissimo! Oh, eravamo a giugno, no? Possibile che a giugno si dormisse così bene, senza svegliarsi la mattina come dopo una seduta in sauna? No, è giugno!
L'Estate è l'Estate. E finalmente è arrivata. L'unica nota positiva in tutto ciò è la fine dei rompicoglioni che continuavano a dire che no, non era possibile un tempo del genere a giugno! Che si era in Estate, che ormai il tempo è cambiato, eccetera, eccetera...
Purtroppo, però, questa pausa nella continua tragedia delle lamentazioni umane durerà poco. Sì perché tra un po' (ma c'è già chi lo fa adesso) l'opinione pubblica ricomincerà a rompere i ghiaccioli con la solita litania estiva: "Fa troppo caldo! Voglio il fresco! Voglio il Polo Nord! Voglio quei giorni di giugno dove mi lamentavo del fresco come un bimbo a cui si è tolto il lecca-lecca..." Eccetera, eccetera...
Quelli del Meteo ci si metteranno con i loro nomi altisonanti per dirci che farà caldo (come sempre in Estate da secoli, millenni), e tutto sarà come prima.
Anche il mio odio per l'Estate.

giovedì 13 giugno 2013

Nuovo Italiano: Ki la viste? (All'oro posto)

Povero italiano... sta morendo. Sui Social Network è letteralmente in atto una vera e propria carneficina. Parlavo qualche tempo fa di “Scomparsa delle H”, ma col passare del tempo mi sono reso conto che, in effetti, le “H” non scompaiano del tutto, ma vengono semplicemente usate a casaccio, ed è sempre più difficile trovarle al loro posto: “Ieri o preso la makkina x uscire, ma non sapevo se andare in diskoteca ho in pizzeria”. Ecco, questa è una classica frase da Serial Killer Grammatico (ce ne sono tanti, in continua espansione). Frasi del genere sono tristemente comprensibili, dopo qualche secondo di shock, da qualsiasi persona che sa come si usano le “H” (ovvero anche da un bimbo delle elementari che si applica sufficientemente). Come già accennato in passato, però, ci sono frasi che diventano inevitabilmente ambigue, come in un ipotetico scambio di sms tra paziente e dottore: 
“O il morbillo o la varicella?”
“Scusi?”
“Dottore, o il morbillo o la varicella?”
“Non so, faccia lei. Ne scelga una a piacere.”
“Ha piacere?”
“Certo, scambiare sms con lei è un piacere, si figuri.”
“Ma io chiedevo se o il morbillo o la varicella!”
“Credo che debba continuare la frase. Il morbillo o la varicella cosa?.”
“O i punti in faccia! Le kiedevo se o il morbillo o la varicella!”
“Ah, un quiz! Tre opzioni allora: punti in faccia, morbillo o varicella. E la domanda? Posso chiedere l’aiuto con la chiamata a casa?”
A parte gli scherzi, a mio parere è un fenomeno preoccupante il dilagare di tanta ignoranza, tanto preoccupante che, ormai, capita di imbatterci in errori simili anche in testate giornalistiche. Farlo notare, magari in un dibattito su questioni importanti (perché se vai su Forum dove si parla del Gangnam Style, ovviamente, rinunci a pretendere sia la forma che la sostanza), è assolutamente inutile, visto che il più delle volte si viene insultati (con errori anche negli insulti). Ho l’impressione che il futuro ci riserverà un ambiente virtuale dove gli attentati alla lingua saranno totalmente ignorati e accettati, e dove per leggere frasi correttamente formulate bisognerà frequentare forum e pagine dedicate all'argomento. Di più: di questo passo si arriverà a tralasciare ogni errore simile anche in esami universitari (o konseguito la l'aurea!) e prove scritte in qualsiasi concorso (o diventato finansiere!).
Insomma, il Nuovo Italiano promette spettacolo, riprendendo un classico delle regole: non ci sono regole
Imbocca all’upo.

Una Notte da Leoni 3 (2013)

La trilogia dei "quattro leoni" si chiude (ne siamo sicuri?) in maniera dignitosa. Non è facile mantenere buono il livello di divertimento in una commedia a capitoli come questa, senza cadere nella noia. L’inizio di “Una Notte da Leoni 3” forse sembra proprio portarci in quella direzione (a parte la scena iniziale con la giraffa, folle come Alan), ma poi vira verso il classico del film, anche se non siamo più in presenza di fatti accaduti  in “Hangover”. La sbronza o la droga inizialmente non c’entrano nulla. Il gruppo si ritrova nei casini dopo la decisione di aiutare Alan, portandolo non a Las Vegas, ma in un centro psichiatrico. A Las Vegas, comunque, ci si ritroveranno lo stesso, per forza di cose. Uscirne interi non sarà facile, ma gli aiuti decisivi arrivano sempre... prima o poi. E alla fine sarà di nuovo festa. E che festa.
(VOTO: 6,5 – Finale da Leonesse)

martedì 11 giugno 2013

Goleade Immaginarie

Beh, vista la Nazionale contro la Repubblica Ceca (0-0) e, soprattutto, quella di stasera contro il temibile Haiti (2-2), direi che gli auspici per la Confederations Cup sono ottimi. Per fortuna lì non troveremo Cechi o Haitiani (menomale va...), ma squadre molto più alla portata dell'Italia di Giaccherini, come Messico, Spagna, Brasile, Uruguay. Insomma, gli Azzurri visti in queste ultime due partite dovrebbero giocare in scioltezza contro le squadre sopra citate. 
Stasera, comunque, come ci dicono i bravissimi giornalisti RAI (grazie a loro non ci siamo annoiati), l'importante era la beneficenza. E l'abbiamo fatta. Haiti sembrava l'Olanda del Calcio Totale, e l'Italia una squadra di pensionati capitati lì in mezzo al campo per caso. Bella figura davvero. Come sempre la Nazionale ci regala le solite goleade immaginarie: gli italiani, vedendo avversari come Malta o Haiti, immaginano una bella goleada, e la Nazionale gliela regala; immaginata.
Del resto, abbiamo un CT che dopo uno striminzito risultato alle qualificazioni europee contro una squadra materasso (mi pare proprio con Malta), è stato capace di affermare che no, non contava segnare tanti gol. Peccato che segnare tanti gol, caro Cesare, conta eccome. Per la classifica in caso di finale a pari punti, per esempio. Piccolezze...
Sempre mentalità vincente quella italiana, in tutti i campi. Anche quelli verdi.
Ma l'importante era la beneficenza, non dimentichiamocelo. E no, non conta fare tanti gol. E no, io direi nemmeno vincere. A sto punto, quasi quasi mi viene da pensare che, forse, non conta nemmeno pareggiare. 
L'importante è partecipare, no?
Almeno su questo, ne sono sicuro, il buon Prandelli mi darà ragione. 
Forza Azzurri!

The Human Centipede (First Sequence) (2009)

Leggendo qualche commento su questo film tra i vari siti e forum che parlano di cinema, mi aspettavo sinceramente qualcosa di molto, molto sconvolgente. A mio parere, spesso, si torna sempre al solito problema del "pubblico sbagliato": non mi sognerei mai, per esempio, di andarmi a vedere un cinepanettone o un film su un romanzo di Moccia per poi scriverne male o pretendere indietro i soldi del biglietto. È quello che è capitato, a quanto pare, a molti spettatori di “The Human Centipede”, che dalla trama e dal trailer non promette di certo famiglie sorridenti o divertenti scherzi da college. Quando qualcuno si scandalizza definendo questo film “malato”, allora, mi chiedo spesso se il “malato” in questione non sia chi si è avvicinato a film del genere non avendo assolutamente la cognizione di cosa stia per guardare, o addirittura di chi lo sa ma sceglie comunque di vederlo per poi criticare e scandalizzarsi. Ripeto: io un film come “Troppo belli” non lo guarderei nemmeno se fossi da solo su un’isola deserta con il solo svago di un tv collegato a un lettore dvd e con quel film come unico dvd.
Fatta questa lunga premessa, il film in questione è, probabilmente, un film che si potrebbe definire in effetti “malato”, ma senza scandalizzarsi di nulla. Il malato in questione è il protagonista della storia, il terrificante Dr. Heiter, famoso chirurgo tedesco ormai in pensione esperto in separazione di gemelli siamesi. Il dottore (inquietante Dieter Laser, solo a guardarlo) stavolta non vuole dividere, ma unire. Le tre sfortunate cavie del suo folle esperimento sono due povere ragazze americane e un combattivo ragazzo giapponese. L’esperimento del “Centopiedi Umano” è ovviamente disturbante, laddove il dottore, messa da parte quell'etica che probabilmente non ha mai avuto, cerca di unire i tre in un unico essere, collegandoli tra loro attraverso orifizi immaginabili. Il film di Tom Six (che tra l'altro non mi pare sia stato distribuito in lingua italiana) ha qualche pecca nella parte finale, ma è ben girato e abbastanza originale, e messa da parte qualche forzatura nella sceneggiatura, riesce ad apparirci per quello che pretende di essere: un film malato.
(VOTO: 6,5 – Inhuman Centipede)

sabato 8 giugno 2013

Star Trek (2009)

In attesa del secondo capitolo dello Star Trek targato JJ Abrams, sicuramente vale la pena vedere il primo, “Star Trek - Il Futuro ha inizio” . Abrams riesce a rinnovare la straordinaria storia dell’opera con un film che si pone all'inizio di tutto, con alcune trovate davvero interessanti, e con una sceneggiatura straordinaria. La genesi di personaggi storici come Kirk e Spok è raccontata con maestria e originalità, e lungo le due ore del film non ci si annoia mai; viaggi nel tempo e distruzione di pianeti danno spettacolo in questo nuovo e rinvigorito “Star Trek”, che va assolutamente visto (o rivisto) prima di tuffarci nel secondo capitolo di Abrams, che dal trailer già promette spettacolo. Speriamo di non rimanere delusi. Questo, intanto, non ha deluso affatto, anzi, mi ha sorpreso positivamente, andando ben oltre le mie migliori aspettative.
(VOTO: 7,5 – Grande Nuovo Inizio)