In un futuro imprecisato, il Tempo è l'unica ricchezza; in tutti i sensi. Tutti vivono almeno fino ai 25 anni. Poi un altro anno di vita e... se non si "guadagna" altro tempo, si muore. I ricchi (di tempo, appunto), quindi, hanno così la possibilità di vivere per sempre, con un altro grandissimo vantaggio: fermarsi biologicamente ai 25 anni. Il tempo si spende e si compra, si regala e si riceve. Insomma, il tempo è tutto. L'idea di fondo è bella, originale, per certi versi geniale. Ma...
Ma non viene sviluppata come si dovrebbe. Viene così gettata al vento la possibilità di creare una perla di fantascienza, che pian piano scivola inesorabilmente verso il banale, con buchi nella trama, dialoghi dozzinali (e il tema del film darebbe spazio a dialoghi strepitosi...), e un finale che arriva (per quanto mi riguarda) alla noia pura.
Il tutto (e ce n'era davvero tanto!) si risolve in una storiella tra ragazzi, con un finale alla Bonnie and Clyde che fa sorridere amaramente.
Con "In Time" Andrew Niccol ci dà una piccola, grande lezione di cinema: come partire da un'idea geniale e svilupparla nel peggior modo possibile.
Domani esce l'ultimo Batman di Nolan, e mi chiedo: con un'idea del genere affidata a un regista come Nolan... cosa ne sarebbe uscito?
Non mi resta che sperare che l'idea (che non sarà più originale, certo) venga sfruttata a dovere in altre occasioni...
(VOTO: 3 - Perle ai Porci)
Nessun commento:
Posta un commento