mercoledì 5 settembre 2012

Fringe (Stagione 4)

Quarta e penultima Stagione per Fringe, che nonostante non mi abbia entusiasmato come le precedenti, riesce ancora a suscitare interesse e curiosità. 
Come già accennato nel post dedicato alla Terza Stagione, la Quarta si apre con un nuovo colore nella sigla: l'ambra. 

*** SPOILER ***


La Quarta Stagione è stata dominata dal rapporto di cooperazione tra i due Universi, così come previsto dopo la fine della Terza. Grazie al Ponte aperto da Peter e il suo "viaggio nel futuro", il Mondo di Walternativo si cura... 
Vedremo così i personaggi doppi dei due Universi cooperare e persino diventare amici. 
Il ritorno di Peter, dopo la scomparsa alla fine della Terza Stagione, è all'inizio complicato, e a mio parere lo resta per tutta la Stagione. Gli Osservatori non sono dunque riusciti a "cancellare" l'esistenza di Peter, che non solo torna in questa ennesima realtà (non la sua, non il "suo" Universo alternativo, ma un'altra... dove lui è semplicemente morto da bambino, in entrambi i mondi collegati), ma riesce a farsi accettare e addirittura a farla "sua". Olivia infatti acquista col tempo i ricordi dell'Olivia di Peter... e il nemico da sconfiggere è ancora una volta David Robert Jones, che cova, tra un attentato e un altro, il piano di farsi un Universo tutto suo. 
Ma... Stop: un piano del genere non è all'altezza delle capacità di Jones. Ecco allora che Walter capisce che dietro tutto ciò deve esserci, anzi, può esserci soltanto una persona: William Bell.
E William Bell (il mitico Leonard Nimoy) ci sarà. Per fermare il progetto di un Universo del Dio Bell, verrà spezzato il ponte tra i due Universi ormai diventati amici (con il rammarico di tutti. A me, poi, la Olivia Rossa stava simpaticissima...), e infine, in un colpo di coda finale, verrà spezzata l'unica vera forza che reggeva davvero il tutto: Olivia Dunham. Walter le spara in fronte, a bruciapelo, e la profezia di Settembre sembra avverarsi. Sembra... perché Bell e il suo Universo si vanno a far benedire, ma la nostra Olivia torna grazie alla rigenerazione "da corthexiphan". Il disperato (e credibile!) Peter può finalmente stringere di nuovo tra le braccia la sua Olivia viva e vegeta. Non solo: la sua bella gli regalerà presto un figlio...
Lieto fine. Tutto sistemato.
E invece no, perché esattamente 2 episodi prima, con lo straordinario "Lettere di transito" (Letters of Transit) e una sigla iniziale tutta nuova e molto bella, ci siamo ritrovati nell'anno 2036, con il mondo nelle mani degli Osservatori, che nel 2015 decisero di non limitarsi più all'Osservazione, ma al Potere. La nuova divisione Fringe ha tra i suoi agenti una certa Etta e un certo Simon (Henry Ian Cusick, il Desmond di Lost), che cercano i corpi imprigionati nell'Ambra dei precedenti agenti Fringe, che probabilmente sanno come fermare gli Osservatori. Liberano Walter (ci metterà un po' per riprendersi...), Astrid e... Peter.
Alla fine il colpo di scena più che prevedibile: Etta è la figlia di Peter. E di Olivia...
Il finale di stagione si ricollega così a questo episodio: Settembre appare a Walter e gli dice: «Stanno arrivando...».
Nella quinta e ultima Stagione, quindi, dovremmo trovarci di fronte alle vicende riguardanti la presa del potere da parte degli Osservatori, e il relativo futuro-2036.
Come detto, in alcuni episodi la Quarta Stagione non mi ha convinto del tutto. La storia, diventata più ingarbugliata con l'anomalia Peter, verso il finale riesce in qualche maniera a tornare a posto, e ci troviamo la strada spianata verso la Quinta. 
Non ci resta che aspettare...
(VOTO: 7 - Verso il Futuro)

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