Anni fa guardai il primo "Wrong Turn"; che dire, film come questi, con cannibali deformi che danno la caccia sempre ai soliti sventurati, non regalano sorprese o brividi particolari. Questo terzo capitolo (mi sono perso il secondo) si apre con il solito gruppo di ragazzi e ragazze nella classica gita fuori porta, nella natura incontaminata tra rafting e topless. Così, una scena che inizialmente sembra presa da uno degli "American Pie" o, peggio, "Scary Movie" (qualcuno poi mi dovrà spiegare dove si trovano amiche che si spogliano davanti ad amici con una nonchalance invidiabile), passa rapidamente dal sexy allo splatter. Il mostruoso arciere riesce a colpire la bella mora nuda alle spalle, proprio all'altezza della tetta; la scena della freccia che sbuca appunto dal capezzolo della poveraccia è qualcosa di straordinariamente trash.
Con un inizio di così grande caratura, ci si aspetterebbe una degna continuazione. Purtroppo, però, le tette scompaiono, e ci ritroveremo soltanto a guardare un gruppo di detenuti (deficienti) pericolosi nei panni dei poveri sciagurati. Encomiabile la forza (e la stupidità) della sopravvissuta al rafting dell’orrore, che tra una fuga e un’altra riesce persino a rimproverare i detenuti suoi nuovi compagni di disavventura, con la solita e insensata spavalderia che contraddistingue gli eroici personaggi di queste saghe, con qualcosa come “era meglio il mostro che stare con voi...”. Vabbè...
Tra uno schizzo di sangue e un altro, il film si conclude come tutti più o meno ci immaginiamo (chi si salverà, secondo voi?), con una coda che, sinceramente, non ci regala nessuna sorpresa degna di un sussulto.
(VOTO: 4,5 - Svolta sbagliata. Ancora)
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