Non amo gli Spoiler, ma per parlare di una Serie TV come Fringe è impossibile non farlo.
Fatta questa premessa (essenziale per chi è interessato a Fringe e non ha ancora visto le prime due stagione e, appunto, la terza), inizio col dire che la Terza Stagione di questa bellissima Serie TV riesce, alla fine, a sorprendere ancora una volta, e a rinnovarsi di nuovo.
Tra il 21° e il 22° (l'ultimo) episodio il colore della sigla di Fringe cambia ancora: non più Blu, come quello che ci avvisa di una puntata ambientata nel nostro mondo; non più il Rosso, come quella del mondo parallelo e del Walternativo; nemmeno in stile "Retro", che ci proietta nel passato, con il dottor Bishop in piena (disastrosa) attività. Stavolta è il Grigio a colorare i particolari della sigla, che ci spedisce tutti nel 2026, nel futuro. Un futuro non proprio tranquillo...
La particolarità dei colori della sigla iniziale è già un punto a favore di questa Serie, che lungo l'arco della Terza Stagione, ha avuto anche l'originalità del doppio colore, Blu e Rosso, quando nell'episodio si alternavano le vicende dei due Universi. Il disastro messo in atto dal nostro Walter sembra inevitabile. Verso la fine della Stagione, oltre al Mondo alternativo, comincia a sfaldarsi anche il nostro. Grazie a una arcana macchina ricostruita in entrambi i mondi, l'unico che sembra in grado di poter salvarne almeno uno è Peter. Ma la macchina, come accennato, non fa altro che spedirci nel futuro, dove Peter - dopo una serie di eventi che vedranno la nostra bella Olivia... morire - torna in sé e, grazie a quell'esperienza futuristica, tornato nel presente riesce ad aprire un varco tra i due Universi: nella stessa stanza si ritrovano i due Walter (straordinario John Noble), le due Olivie (bravissima come sempre anche la Torv), ma... Peter scompare. E per tutti loro non sarà mai esistito, come ci fanno sapere gli Osservatori.
Questa Terza Stagione, quindi, tra i vari eventi che ci mostra (alcuni anche evitabili, come il "ritorno" di Bell... anzi, Bellivia...), mette in campo, oltre agli Universi Paralleli, un altro argomento che adoro, e cioè il Viaggio nel Tempo.
Il Finale di Stagione ci regala una nuova, paradossale situazione: i due Universi collegati (si collabora?) e la scomparsa, anzi... la non esistenza di Peter Bishop.
La particolarità dei colori della sigla iniziale è già un punto a favore di questa Serie, che lungo l'arco della Terza Stagione, ha avuto anche l'originalità del doppio colore, Blu e Rosso, quando nell'episodio si alternavano le vicende dei due Universi. Il disastro messo in atto dal nostro Walter sembra inevitabile. Verso la fine della Stagione, oltre al Mondo alternativo, comincia a sfaldarsi anche il nostro. Grazie a una arcana macchina ricostruita in entrambi i mondi, l'unico che sembra in grado di poter salvarne almeno uno è Peter. Ma la macchina, come accennato, non fa altro che spedirci nel futuro, dove Peter - dopo una serie di eventi che vedranno la nostra bella Olivia... morire - torna in sé e, grazie a quell'esperienza futuristica, tornato nel presente riesce ad aprire un varco tra i due Universi: nella stessa stanza si ritrovano i due Walter (straordinario John Noble), le due Olivie (bravissima come sempre anche la Torv), ma... Peter scompare. E per tutti loro non sarà mai esistito, come ci fanno sapere gli Osservatori.
Questa Terza Stagione, quindi, tra i vari eventi che ci mostra (alcuni anche evitabili, come il "ritorno" di Bell... anzi, Bellivia...), mette in campo, oltre agli Universi Paralleli, un altro argomento che adoro, e cioè il Viaggio nel Tempo.
Il Finale di Stagione ci regala una nuova, paradossale situazione: i due Universi collegati (si collabora?) e la scomparsa, anzi... la non esistenza di Peter Bishop.
L'inizio della Quarta Stagione, quindi, ci regalerà sicuramente un nuovo colore nella sigla iniziale. Per tutti gli Universi, allora, speriamo di non vederne mai uno: il Nero.
(VOTO: 8 - Ritorno dal Futuro)
(VOTO: 8 - Ritorno dal Futuro)
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