Dopo il terrificante massacro del Connecticut in cui hanno perso la vita 27 persone (di cui ben 20 bambini) mi viene da fare qualche riflessione su uno dei Paesi con più contraddizioni al mondo: gli Stati Uniti.
Prima di tutto, l'assurda libertà in fatto di armi. Sinceramente trovo assolutamente spaventosa l'idea di vivere in un Paese dove le armi si comprano al chilo, vendute a chiunque e dovunque, in base a un Emendamento di più di duecento anni fa. Grazie a quale logica resta in vigore una regola nata e approvata in un periodo storico così lontano e, ovviamente, con esigenze e situazioni totalmente diverse da quelle attuali? Credo sia arrivato il momento di pensare alle armi non come strumento di difesa, ma come strumento di morte, strumento offensivo per eccellenza, non difensivo. D'altro canto troviamo le lobby delle armi che, di fronte a una strage del genere, gridano all'orrore non per il massacro in sé, ma per il mancato possesso di pistole da parte del personale scolastico. Insomma... storie davvero tristi e profondamente squallide, disarmanti, direi disumane. Soltanto quando le armi verranno bandite del tutto, forse, potremmo vedere e vivere un mondo diverso.
Altra considerazione: la Pena di Morte. L'inutilità e la bestialità di questa pratica sono ormai discusse da anni. La strage del Connecticut, comunque, ci fa riflettere ancora di più sull'argomento. Parlando in generale, al di là degli Stati in cui la pena vige ancora, in quanti, anche in Italia, di fronte al killer della scuola elementare avrebbero gridato alla pena di morte? "Uno così merita la pena di morte!". Ok... ma il giovane killer ha fatto tutto da sé: si è ammazzato, si è tolto la vita, si è autoinflitto la pena di morte. E allora? Siamo felici? Soddisfatti? Stiamo meglio? I genitori dei bambini ammazzati stanno meglio?
Direi di no. L'orrore resta, la morte resta. Bandiamo le armi, la pena di morte e qualsiasi altro atto o strumento di morte. Soltanto a questo possiamo aspirare e sperare.
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