Ci sono storie d’amore e storie d’amore. Quella di questo film è particolare, non scontata, una storia d’amore che non sembra amore. Due anime irrequiete ad Amburgo che s’incontrano, si scontrano, si perdono e si rincontrano. Cahit (immigrato turco) e Sibel (figlia di immigrati turchi) alla fine si sposano. È un matrimonio per certi versi di convenienza, inizialmente per la sola Sibel, ma fondamentalmente anche per Cahit. Col tempo quel matrimonio di facciata diventa legame, un legame allo stesso tempo forte e non vincolante. O almeno sembra così. L’amore fa miracoli; alcuni eventi, però, sono capaci di cancellare i miracoli, e di far tornare tutti coi piedi per terra (e a Istanbul). Intervallato dalle esibizioni di musicisti turchi che alla fine dell’ultimo brano si esibiranno in un inchino, non posso che ricambiare elogiando questo film dal primo all’ultimo fotogramma, grazie alla densità di emozioni che ci regala e alla prova straordinaria della bella Sibel Kekilli, prima attrice hard, poi attrice (brava) e basta, poi ancora Shae, la concubina di Tyrion ne "Il Trono di Spade". Originale anche la presenza di alcuni particolari reali, come il nome della protagonista e la città natale (Mersin) di Cahit, ovvero quella reale dell'attore. Assolutamente da vedere.
(VOTO: 7,5 – Matrimonio alla Turca)
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