E subito arriva un esempio sulla differenza della Giustizia Sportiva Italiana (e non solo, direi) rispetto a quella di altri Paesi. In questo caso siamo in Germania, dove, durante un minuto di raccoglimento prima della la partita Amburgo - Borussia Dortmund, un tifoso del Burussia è stato allontanato dallo stadio dopo aver urlato il saluto nazista "Sieg Heil". Non solo: la Società del Borussia Dortmund, successivamente, gli ha ufficializzato il divieto di accesso allo stadio per i prossimi 6 anni, fino al 30 giugno 2020. Sì... abbiamo capito proprio bene: è stato lo stesso Club di cui è tifoso il ridicolo neonazista a sanzionarlo. E che sanzione...
Niente da fare. Siamo lontani anni luce da quel livello di civiltà che in tutta Europa continua a prender piede. In Germania si va a punire nettamente e chiaramente il tifoso reo del saluto nazista; in Italia (e di saluti nazisti se ne sprecano anche da noi, soprattutto in certe curve di certe tifoserie), invece, non solo non si prende alcuna decisione nei confronti di questi irritanti personaggi, ma si fa di peggio, andando a far finta di sanzionare: una multa e via, e mettiamoci la coscienza a posto.
La differenza, ancor di più oggi, dovrebbe semplicemente farci provare un profondo senso di vergogna. Soltanto questo.
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