Oggi vi racconto la storia di un Lupo e di un Agnello. Il Lupo, grosso, forte, fiero della sua bella divisa di pelo blu, è un Lupo che ama difendere le scorribande dei suoi compagni Lupi in Fattorie piene di Agnelli e di qualche Cane Rabbioso. Le scorribande dei suoi colleghi Lupi sono decise, violente, azioni in cui i Lupi – probabilmente ciechi o accecati da chissà cosa – non fanno alcuna distinzione tra Agnelli e Cani Rabbiosi. Anzi, alla fine, nelle scorribande difese a spada tratta dal nostro Lupo, a rimetterci il pelo bianco (che si tingerà di rosso) sono più che altro gli Agnelli indifesi. Il Lupo in questione, però, ci viene a dire, ululandolo addirittura alla Luna, che lui quelle scorribande le rifarebbe altre mille volte. È un Lupo fiero, l’abbiamo già detto. È un Lupo forte e senza paura. E nei suoi ululati ci tiene a far sapere, a noi e alla Luna, che secondo lui uno di quegli Agnelli o Cani Rabbiosi (non ha importanza stavolta) rimasto ucciso in tutto il casino scatenato in Fattoria, probabilmente fa schifo persino ai vermi della terra che lo custodisce. Eh sì, è proprio un Lupo senza peli sulla lingua ma con molto pelo blu sul dorso, dritto, che si piega ma non si spezza.
Il fatto è che ululare alla Luna ha il suo fascino, certo, ma la Luna, si sa, ha anche un lato oscuro. Oltre ai tanti Gufi (ce n’è persino uno davvero grosso) che vanno dietro al Lupo, elogiandolo e inneggiando ai Lupi in Blu delle scorribande in Fattoria, ci sono anche tanti Barbagianni, che dei Lupi in Blu hanno comunque stima e rispetto, ma non di quelli che hanno tinto di rosso il pelo degli Agnelli e ululato alla Luna l'inumano disprezzo per un caduto. Di quelli ne farebbero volentieri a meno, e lo gridano forte sia alla Luna che al Sole, senza vergogna.
E infatti ecco che, oltre al lato oscuro della Luna, c’è anche il Sole, con la sua forte luce. È proprio allora che il Lupo, il nostro Lupo protagonista, si rende finalmente conto che forse quei suoi ululati sono stati un po’ troppo striduli, un po’ troppo stonati. Sì, ci sono ululati e ululati, come Lupi e Lupi. Il nostro Lupo, quindi, alla luce del Sole decide di cambiare, e di trasformarsi magicamente in un Agnellino, belando la sua innocenza e tutto il suo disagio, perché alla fine no, non si sente esattamente un Agnellino, non proprio, ma un Capro sì; espiatorio ovviamente.
E allora? Cos’è davvero allora questo Lupo? Un Lupo in Blu che ulula alla Luna il suo amore per le scorribande (le farebbe altre mille volte!) in Fattorie Dormienti e che crede che il morto che c’è scappato stia bene dove sta, anzi no, perché fa schifo persino ai vermi, o un Agnellino che adesso, alla luce del Sole, ritratta un po’ tutto sentendosi no, non propriamente un Agnellino ma un povero Capro, e che chiede persino scusa ai familiari del caduto (e dovrebbe chiederlo anche ai vermi)? Chi si nasconde dietro la maschera (se maschera c’è) del Lupo? O dell’Agnello?
A smascherare Lupo o Agnello, come sempre, saranno in tanti, e tutti, dietro quella maschera
(quel casco)
ci vedranno chi l’uno e chi l’altro. Forse ci sarà persino chi ci vedrà la Luna stessa o il Sole.
Ma la morale di questa triste favola, in definitiva, è solo e soltanto una: non vogliamo mai più vedere il pelo bianco degli Agnelli tingersi di rosso, perché un vero Lupo in Blu (per chi non l’avesse capito non stiamo parlando né di Bestie né di catena alimentare), un Lupo che sa fare il Lupo in Blu deve saper distinguere l’Agnello dal Cane Rabbioso, perché altrimenti, miei cari Lupi, non siete degni di portare quel vostro pelo blu e di sentirvi fieri servitori di Boschi e Fattorie.
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