venerdì 14 febbraio 2020

Ci vuole Rigore

Ok, sono un tifoso del Napoli, ma allo stesso tempo mi ritengo anche sportivo e obiettivo. Sui due episodi di Coppa Italia molto simili di Milan-Juventus e Inter-Napoli, nei quali uno è stato sanzionato con il calcio di rigore, mentre l'altro no, credo ci sia bisogno di essere onesti, al di là della propria fede calcistica, e analizzare gli episodi regolamento alla mano.
Partiamo appunto da quello del rigore dato alla Juventus:
È chiaro che il braccio di Calabria è largo, di certo non attaccato al corpo, e nonostante siano arrivate in precedenza indicazioni che parlavano di non punibilità di episodi simili, possiamo affermare che il braccio c'è, si vede, è largo, e sì... in determinate circostanze (ricordiamo che la Juventus stava perdendo 1-0 al 90°) ci può stare, senza creare troppi scandali.
Nel caso del rigore reclamato dal Napoli e non concesso, invece, la situazione è molto diversa. 
Intorno alle 21.30 di mercoledì 12 febbraio 2020, infatti, nella città metropolitana di Milano, nei pressi di San Siro, più esattamente all'altezza dell'area di rigore del campo dello Stadio Meazza, in quel momento difesa dall'Internazionale FC, è avvenuta una distorsione spaziale (ne parlerà più approfonditamente il Professor Rick Sanchez nei prossimi giorni durante una conferenza stampa) che ha fatto sì che il nostro sistema di misurazione subisse una profonda compressione per qualche minuto. Il braccio che noi, lontani dal punto in cui si è verificato il bizzarro fenomeno fisico, erroneamente abbiamo visto staccato dal corpo di de Vrij, ai presenti addetti alla Direzione della Gara e al VAR è apparso praticamente attaccato. Grazie a un sofisticato sistema che affianca il VAR,  e di cui pochi sono a conoscenza, il cosiddetto MultiVAR, possiamo apprezzare in quest'immagine ciò che il povero Calvarese e i suoi assistenti hanno visto:
Nonostante sia percettibile una leggera anomalia, non possiamo condannare direttore di gara e addetti al VAR, perché simili anomalie sono rare, e spesso vengono scambiate per semplici problemi ai monitor. 
Niente complotti, dunque, niente malafede. La colpa, se proprio sentiamo il bisogno di trovare un colpevole, può essere data soltanto agli strani fenomeni che il Professor Rick Sanchez ha annunciato di spiegare prossimamente.
A nome di tutti i tifosi napoletani, quindi, chiedo scusa alla Classe Arbitrale tutta, ripromettendomi di assistere alle prossime partite della mia squadra con più compostezza, e, nel caso di nuovi episodi simili, non saltare a conclusioni affrettate. 
Fisica Cornuta!

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