"E tu? Dove ti trovavi l'11 settembre del 2001 quando cominciarono ad arrivare le notizie sull'attentato alle Torri Gemelle?". Tutti più o meno ci siamo sentiti chiedere una cosa del genere parlando dell'11 settembre. E una cosa è certa: se è vero che più o meno tutti non potranno mai dimenticarlo, io ho vissuto quei momenti in una maniera intensa, particolare, credendo di trovarmi davvero nel classico momento sbagliato al posto sbagliato. Era l'11 settembre 2001, dunque, e io mi trovavo nella Caserma "Macao" di Castro Pretorio, Roma, e mi apprestavo a vivere l'ennesimo pomeriggio più o meno tranquillo del mio Servizio di Leva negli Autieri. All'improvviso, ricordo benissimo, bussò in Fureria (sì, ero Furiere!) un commilitone che solitamente era un vero e proprio rompiballe. Mi colpì all'istante (così come colpì i miei colleghi d'ufficio) la sua faccia: non un accenno di sorriso, non un accenno di sberleffo. Insomma, quello non sembrava essere il solito rompicoglioni che ti veniva a chiedere l'Azzurrina (chissà in quanti la ricorderanno!) in anticipo per andare a fare il biglietto del treno prima e non il giorno stesso della partenza della licenza, o qualche altro servizio che soltanto noi Furieri potevamo concedere. Quel rompiballe alla porta dell'ufficio, quel giorno, era soltanto un ragazzo spaventato.
Ci raccontò cosa aveva sentito dai superiori: attentato alle Torri Gemelle negli Stati Uniti, e una possibile Guerra alle porte. Dopo quelle parole il buio che per la prima volta avevamo visto sul suo volto, calò anche sui nostri. Visto il mio ruolo privilegiato (noi Furieri della Macao avevamo il potere!), mi recai subito nell'ufficio del Capitano, che mi accolse serio e tutto d'un pezzo, fiero, braccia incrociate dietro la schiena, osservano le immagini che scorrevano sulla TV dell'ufficio. Immagini che mi gelarono il sangue nelle vene. Avevo poco meno di 21 anni, ero un ragazzo alla sua prima vera esperienza importante (di lì a poco la Leva sarebbe stata abolita), e pensai allora, ingenuamente, di trovare conforto nelle parole del Capitano.
Ora: non so se quel pomeriggio (ma anche nei giorni seguenti) gli Ufficiali della Caserma si divertirono sadicamente a prenderci per il culo, e a distanza di anni neanche mi interessa più saperlo. Fatto sta che fin dal primo momento, laddove io, anzi noi, ragazzi giovanissimi e spesso ingenui, vista la situazione cercavamo soltanto sicurezza e qualche parola di conforto dai nostri superiori, venimmo subito messi di fronte a una terribile quanto reale (a loro detta) possibilità: blocco dei congedi (mi mancavano 3 mesi! 3 mesi!) e, in caso di Guerra, possibile richiamo alle Armi anche per quanto riguardava noi semplici Militari di Leva.
Mi ritrovai persino a vedere uno dei tre Capitani di quella Caserma esaltato da quella possibilità; insomma, sembrava quasi un tifoso che aveva appena visto la sua squadra trionfare in Champions.
Ecco, a distanza di vent'anni, quegli attimi e quei giorni non li dimenticherò mai. Il dramma dell'11 settembre, il dramma degli americani e delle famiglie delle vittime di quegli assurdi attentati, divenne ben presto anche il mio, il nostro dramma. E penso proprio che fu anche questo, circa un mese prima del mio (santo) congedo, a farmi dire fermamente NO alla possibilità di una raccomandazione da parte di un Maresciallo per restare nell'Esercito. Quello non era il mio mondo. Quelli non erano i miei giochi. E, a distanza di vent'anni, ancora mi sento di maledire quei quattro coglioni con le stelline sulle spalle che in quei giorni si divertirono a giocare con dei ragazzini ai loro stupidi giochi di guerra. O forse erano effettivamente coglioni e basta, e in fondo ci credevano davvero; peccato per loro... si saranno dovuti accontentare di masturbarsi sugli scritti della Fallaci.
Il militare l'ho fatto nel 1980. Da allora odio visceralmente armi ed eserciti. Sicuramente ci sono esaltati e pazzoidi guerrafondai, ma prediligo l'idea che siano di più i falliti e i nullafacenti a sfruttare una vita di quiete con pensione pure anticipata. :(
RispondiEliminaAnch'io ho una certa avversione per armi ed eserciti. All'epoca avevo anche pensato di fare il servizio civile, ma per una serie di vicissitudini (tutta colpa mia) una mattina mi ritrovai la cartolina verde del militare portata in camera da mia nonna che piangeva 😅
EliminaMi trovi d'accordissimo anche sull'idea del militare medio italiano 😄
Io invece il militare non l’ho fatto purtroppo.
RispondiEliminaSon stato congedato per esubero di leve o sovrannumero ( si dice così?) e ti giuro che quegli anni lì se avessi fatto il militare il mio progetto era quello di far la firma per restarci..quindi ci restai male per non aver fatto il militare.
Ma ero un ragazzino allora che progettava il suo futuro e teneva buone tutte le alternative al lavoro in fabbrica.
Carriera militare inclusa.
Comunque non son d’accordo con te ..non completamente almeno.
Io avevo 32 anni allora e ricordo che pensai effettivamente alla possibilità di una terza guerra mondiale appena metabolizzai la notizia.
Ma già la sera stessa abbandonai fortunatamente l’idea.
Immagino come ti sarai sentito te che facevi il militare ..esattamente come l’hai descritto nel post.
Di stragi il mondo ne è pieno ..molte son rimaste o continuano a rimanere nascoste ai riflettori.
Non penso agli americani come privi di peccati.
Nessuno lo è.
Non erano invincibili e non lo sono tutt’ora.
Mi spiace per i morti come è giusto che sia ma non sento 11 settembre come un “mio” dramma.
E a distanza di anni non ho cambiato idea , per dirti sento più miei gli attentati a Parigi o a Utoya ma la caduta delle torri no.
È un dramma non ci piove…ma lo sento lontano mi spiace.
Ciao
Carriera militare!? Certo meglio di un lavoro massacrante in fabbrica.. e a maggior ragione in tempo di pace.. ;)
EliminaEro un ragazzino, Franco …non sapevo minimamente cosa volesse dire fare il militare.
EliminaPer me era una scappatoia verso un lavoro “sicuro”.
Tempo di pace o di guerra , non mi passavano neanche per la testa e di sicuro per me far il militare allora non voleva dire entrare in guerra o l’ipotesi che ci dovessi andare.
Non ci pensavo proprio stop .
Per me voleva dire lasciare la fabbrica , non ho mai scritto di lavoro duro in fabbrica .
Io aspiravo a fare lo statale e poi ci son riuscito😂
Beh Max, forse non mi sono spiegato. Ma quel "dramma" diventato nostro, lo divenne solo e soltanto in quel momento, con la paura del blocco dei congedi e di una possibile chiamata alle armi. Stronzate, col senno di poi, ma a vent'anni, lontano da casa per la prima volta, e in un certo ambiente, le cose assumono una luce diversa. Una volta fuori, ovviamente, tutto è cambiato.
EliminaIo volevo fare il guardiano di museo. Non ci sono riuscito..
Eliminap.s. ho scritto di lavoro massacrante perché se uno aspira a "tutte le alternative" è evidente che non ci si diverta. ;)
@Guido
EliminaAh …okay adesso mi è tutto più chiaro.
Allora sì..ti do ragione.
Ciao
@Franco... il Guardiano di Museo sarebbe stato un signor lavoro! Magari! 😅
EliminaIo militare cento anni fa.
RispondiEliminaE sicuramente avrai fatto più dei 10 mesi che mi sono fatto io 😅
EliminaCento anni fa anche io, quando purtroppo, scegliere il servizio civile, ti fregava due anni di vita, altrimenti lo avrei fatto ad occhi chiusi.. maledetti!
EliminaIo il militare lo feci durante la guerra del Kosovo, ed anch'io ero abbastanza spaventato.
RispondiEliminaPer giunta era proprio quel periodo in cui attendevo il trasferimento nella mia città in quanto c'era una legge apposita in quanto regione alluvionata o qualcosa di simile.
Alla fine comunque riuscì a farmi gli ultimi sei mesi a casa comunque. :-P
L'11 settembre ero semplicemente a casa che guardavo il televideo o facevo zapping in Tv quando all'improvviso partì la musichetta dell'edizione straordinaria di uno dei Tg dei canali Rai o Mediaset.
Bel periodo anche tu per il militare, eh! 😅
EliminaL'interruzione più famosa per l'edizione straordinaria del Tg, credo sia quella della Melevisione... :D
Come la cantano I Pinguini Tattici Nucleari in una canzone leggera ma che quando arriva quella strofa lì a me fa venire qualche brivido.
EliminaOvviamente nemmeno io condivido l'esaltazione dei graduati per una tale notizia. Ma il militare io avevo dribblato grazie ad un grave incidente che mi ha lasciato qualche ricordo sulla pelle.
EliminaIo ero nelle trasmissioni e ricordo l'emozione/paura quando cominciarono ad arrivare nelle telescriventi dei messaggi cifrati, che per inciso nemmeno i marescialli sembravano saper interpretare con disinvoltura.
EliminaPerò non c'era chissà quale esaltazione, anzi ci spronarono il più possibile a farci stare tranquilli.
@Bobby: io all'epoca della visita per questione di millimetri quasi riuscivo a dribblarlo anch'io. Ma il mio torace rientrò giusto giusto nelle misure... davvero per un pelo 😓
Elimina@Pirkaf: si vede che i tuoi erano dei buoni graduati. In fondo ne ho conosciuto qualcuno anch'io :D
Gli ufficiali italiani si segnalano per la scarsa competenza in quello che sarebbe il loro mestiere, e per la propensione alla sopraffazione, al sadismo, al maltrattamento dei loro soldati. Probabilmente le due cose sono collegate.
RispondiEliminaSi salva come al solito qualche eccezione. Se posso, per chi fosse interessato, lascio il link alla mia testimonianza sul servizio di leva:
http://mondifantastici.blogspot.com/2015/05/il-servizio-militare.html
Come ho scritto poco sopra, qualche eccezione ho avuto il piacere di conoscerla anch'io.
EliminaDomani leggerò con molto piacere la tua esperienza ;)
Per te incubo doppio!è stato senza dubbio un momento terribile, ma le famose "missioni di pace" per qualcuno sono state viste come occasioni di guadagno.
RispondiEliminaPer qualcuno? Direi per tanti, tantissimi...
EliminaRibadisco ancora: le eccezioni ci sono, come militari (che prima di tutto devono essere uomini) eccezionali. Ma il resto, la maggioranza... lasciamo perdere 😐
Fabulous blog
RispondiEliminaThanks! Now I read your post ;)
EliminaRead my new post
RispondiEliminaIo ho fatto l'obbiettore di coscienza e questo dice tutto, penso, su cosa penso delle gerarchie militari
RispondiElimina😬
E sulle guerre a fin di bene...
Hai fatto benissimo! E, nonostante io il militare l'abbia fatto, mi sa che la pensiamo comunque alla stessa maniera 😉
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