Un po' per lo spazio sempre più limitato che ho in casa per piazzare libri (ogni volta che ne porto a casa uno nuovo mia moglie minaccia di farmi dormire in balcone; metterò delle librerie anche lì), un po' perché la differenza tra cartaceo ed ebook stavolta era rilevante (10 euro; oh sossoldi!), stavolta per il libro "North American Lake Monsters" di Nathan Ballingrud ho deciso a malincuore di buttarmi sulla versione digitale.
Edito dalla Edizioni Hypnos, si tratta di un'antologia che contiene nove racconti decisamente weird. Nove racconti scritti molto bene, da leggere tutti d'un fiato, e che lasceranno di sicuro il segno nel lettore. Ma non aspettatevi lezioni di vita o significati profondi. Qui si raccontano storie, brutte storie, e in fondo è tutto ciò di cui ha bisogno un lettore come me.
Brutte storie, dunque. A me i romanzi e i racconti che ci insegnano questo o quell'altro sul senso della vita non mi hanno mai particolarmente intrigato. Li leggo, li apprezzo, ma non mi intrigano. Mi intriga molto di più leggere una storia che vuole raccontarmi qualcosa senza secondi fini; sarà per questo che, anche nella Scrittura, adoro le storie senza lieto fine.
Ma torniamo a "North American Lake Monsters" andando a parlare un po' dei racconti presenti, ovviamente senza spoiler:
Si parte con "Va' dove la strada ti porta", e capiamo quindi fin da subito in cosa stiamo per addentrarci. Il racconto ci parla di Toni, una donna con la sua bambina e i suoi problemi, che incontra un uomo altrettanto problematico e che nasconde un segreto davvero terrificante. Il tutto raccontato con una semplicità forse nemmeno adatta per una storia come questa, ma che ci prepara, si fa per dire, a un finale ancor più forte di quello che sembrava essere il vero orrore.
E sarà dunque questo, come ci farà ben capire anche il successivo "Wild Acre", il filo conduttore di questi racconti: raccontare l'orrore umano su uno sfondo di orrore sovrumano. Anche in questo secondo racconto, infatti, ci imbatteremo in una creatura spaventosa, che porterà strascichi nella vita di Jeremy forse ben peggiori di ciò che avrebbe potuto portargli con un vero e proprio incontro ravvicinato...
Con "S.S." piombiamo in una situazione ancor più oscura: per il giovane Nick, che vive con la madre invalida in una casa buia e sporca, la vita all'esterno della sua casa non sembra essere migliore, tra un lavoro non certo appagante e il rapporto oscuro - "arricchito" da dettami tutt'altro che morali - con la sua dolce metà Trixie e la sua banda di amici...
Atmosfere a tratti lovecraftiane ne "Il Crepaccio", che ci porta in una spedizione in Antartide che vivrà momenti molto difficili tra i suoi componenti; ma saranno tutti pronti ad accettarle qualcosa che sembra andare oltre gli incidenti che li hanno visti protagonisti?
Ne "I Mostri del Cielo" torniamo a un dramma più familiare, come quello della scomparsa di un bambino che porterà una coppia a non arrendersi all'idea di non ritrovarlo. L'arrivo poi di strani esseri alieni, chiamati Angeli, sconvolgerà ancor di più la loro esistenza...
Arriva poi "Bianco come il Sole", il mio racconto preferito dell'antologia. Scordatevi dunque i vampiri televisivi, perché quello che incontrerà il piccolo Joshua nell'intercapedine sotto la sua casa è decisamente diverso, e cambierà la sua vita in maniera drastica e a dir poco drammatica...
In "North American Lake Monsters", il racconto che dà il titolo (non tradotto) al libro, ci viene raccontata la storia di Grady, che dopo sei anni di carcere rivede finalmente sua figlia Sarah ormai tredicenne, e insieme alla moglie Tina (e mamma di Sarah) si appresta a vivere qualche tranquillo giorno di vacanza al lago. A fargli compagnia, però, nei pressi del lago la famiglia troverà anche un'altra presenza... molto ingombrante.
"La Stazione di Transito" è il racconto più onirico della raccolta. Ancora una volta ci troviamo in una situazione sconvolta dal passaggio dell'uragano Katrina, e la storia di Beltrane sembra quella di una possessione davvero particolare, in cui precipiterà anche il lettore.
Il libro si chiude con uno dei racconti più belli, a mio parere secondo (di poco) solo a "Bianco come il Sole". Ne "Il Buon Marito" ecco la storia di una coppia, e della loro difficile convivenza dopo una vita insieme, per colpa dei vari tentativi di suicidio da parte di lei negli ultimi anni. Qualcosa però va storto, molto storto, durante l'ultimo tentativo. Un racconto a tratti struggente, a tratti "gore", che forse per la sua maturità è davvero il più adatto a chiudere quest'antologia.
Insomma, un libro, "North American Lake Monsters", che come già accennato lascia il segno. Forse manca qualcosa per renderlo un vero e proprio capolavoro. Finali a volte troppo bruschi, inattesi, che se da una parte funzionano sul momento, a mio parere lasciano un po' di amaro in bocca per qualcosa che forse poteva essere raccontato e finito ancora meglio. Ci troviamo però di fronte a una raccolta di racconti ottima, che, come già detto, non vuole insegnarci nulla (di questi pipponi moralisti ne è piena, ahimè, la narrativa), ma soltanto raccontare storie e metterci di fronte a situazioni al limite, dove sì, i mostri esistono. Ma non siamo solo noi.
VOTO (da 1 a 5): 📗📗📗📗 - Mostruosi Sprazzi di Vita
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