giovedì 16 maggio 2013

Il Papero di Hong Kong

C'era una volta un Papero Gigante, giallo ed enorme, che felice attraversava il Porto di Victoria Harbour, ad Hong Kong, affiancato da decine e decine di piccole imbarcazioni che sembravano accompagnarlo felici nelle sue spensierate traversate.
Ma una notte, l'enorme Papero Giallo realizzò di sentirsi solo: le barche sfreccianti e i turisti flashanti non riuscivano a renderlo felice così come avrebbe fatto una Paperella o, perché no, un Paperello come lui. Vagò per qualche ora sotto la luce di una Luna che quella notte sembrava anch'essa troppo lontana, e quando capì che per lui non ci sarebbero mai stati Paperelli e Paperelle della sua stazza, ma soltanto barche, motoscafi, navi e turisti, si arrese e lasciò che l'acqua lo cullasse così come avrebbe voluto essere cullato da una Mamma Papera che non c'era mai stata.
Lo ritrovarono al mattino, galleggiante sull'acqua come sempre; ma lui non era più. Il suo corpo sgonfio di vita e di aria galleggiava triste a pelo d'acqua. Ma le barche sfrecciavano ancora, così come i flash lampeggiavano ininterrotti. 
Se ne andò così il Papero di Hong Kong, com'era venuto al mondo, tra una foto e una sirena, tra un marinaio e un turista.
Tra tutte le notizie che danno lo sgonfiamento del Papero per manutenzione o pubblicità, questa, e soltanto questa, è la vera, triste storia del Papero di Hong Kong.
Speriamo sia approdato, oggi, in un Porto migliore, dove abbia potuto trovare un po' di compagnia, alta più o meno 17 metri.
Ciao Papero Gigante, ci mancherai...

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