Nelle ultime due settimane ho avuto davvero poco tempo da dedicare a Film e Serie TV: oltre al lavoro, ho deciso di riprendere a strimpellare la chitarra, e a dedicare un po' più di tempo alla scrittura (presto novità). In tutto ciò, durante la mia ultima trasferta in Friuli (il comune di Udine sta per offrirmi la cittadinanza onoraria), ho avuto la brillante idea di rendere la mia serata in albergo scoppiettante, con un bel film slasher di cui qua e là avevo sentito parlar bene. Ora: o sono io che sono diventato ancor più rompicoglioni di un tempo, o la gente ormai si accontenta davvero di poco. Stiamo parlando de "Il Convegno", disponibile su Netflix. Il film ci catapulterà tra un gruppo di colleghi che decide di radunarsi in una sorta di camping per socializzare e fare del "team building" (signore pietà) in vista dell'inizio dei lavori di un nuovo centro commerciale. Lavori che, ci terranno a ricordarci per tutto il film, stravolgeranno la vita dei contadini a cui sono state sottratte le terre per la costruzione del grosso centro commerciale. L'arrivo tra gli allegri colleghi di un misterioso e violentissimo serial killer mascherato cambierà però le carte in tavola...
Carte a dire il vero abbastanza scoperte. Dai ragazzi, viste le premesse, partiamo subito dalla fine: non è che ci voglia Sherlock Holmes per capire chi potrebbe celarsi dietro la maschera dello psicopatico. Che poi, durante la visione di tutto il film, io una cosa non l'ho proprio capita: ma se devi andare in giro a spaccare la testa alla gente, come cazzo ti viene in mente di metterti un mascherone ingombrante, scomodo, limitante, quando un mascherone, in definitiva, non ti servirebbe nemmeno. Cioè: per quale cavolo di motivo te la metti 'sta maschera? Visto che anche stavolta eviterò (a fatica) spoiler, arrivate alla fine (se vi volete male) e poi ditemi a cosa diavolo serviva al killer rendersi la carneficina così scomoda e difficoltosa. Ma perché?!
Ah, certo... perché il killer con la maschera da pupazzo inquietante ci sta. Ci sta sempre! E... dio mio che paura...
Detto ciò, "Il Convegno" è un film di una noia mortale. Tutto è prevedibile, tutto è piatto, tutto è...
Cosa?
Insomma, a film finito mi è venuto da chiedermi: "Il Convegno" è un film che potrebbe piacere a un amante dello slasher?
No.
E a un amante dell'horror?
No.
Ok, allora a un amante di dark comedy?
No.
Di fantasy?
No.
Di film impegnati con un messaggio bello bello e forte forte?!
No.
Di film cecoslovacchi con sottotitoli in tedesco?!
No.
E allora? A chi diavolo potrebbe piacere 'sto cazzo di film?!
A nessuno. Secondo me, in un mondo ideale, a nessuno.
La storia è piena zeppa di scene ridicole, senza senso logico, tipo: mi si sta bruciando la maschera... che faccio, la tolgo? Ma no... mi immergo di faccia nell'acqua, va. Guai a togliermi 'sta maschera! (inutile, INUtile, INUTILE!)
Dialoghi banali, per non parlare poi dei personaggi: uno più anonimo dell'altro, e non ho nemmeno potuto parteggiare per il maniaco perché era anonimo pure lui. Insomma, a me di quello che succedeva a tutti, in questo film, non me ne poteva fregar di meno. Per me potevano anche decidere di andare tutti a farsi una bella scampagnata per le campagne svedesi, che non mi sarebbe cambiato nulla. Nulla.
Chiudiamo con la ciliegina sulla torta: eh sì, ragazzi, perché in questo film, dovete saperlo, c'è un messaggio. Un messaggio! Il capitalismo, signori. I soldi. I poveri contadini a cui espropriano la terra per il centro commerciale. E i bambini? Perché nessuno pensa ai bambini?!
VOTO (da 1 a 5): 🍿 - Ne resterà soltanto qualcuno. Purtroppo
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