mercoledì 28 febbraio 2024

Anatomia di una Caduta (2023)

Altra opera candidata all'Oscar come miglior film è "Anatomia di una Caduta". Già vincitore della Palma d'Oro, il film di Justine Triet è un thriller che ci porta in una baita isolata dove avviene una morte sospetta. La vittima è Samuel, marito di Sandra e padre del piccolo Daniel. E sarà proprio quest'ultimo, un bambino ipovedente, a ritrovare il cadavere del padre riverso a terra, sulla neve, dopo un'apparente caduta dal balcone di casa. Ma si tratta davvero di una caduta? E se sì, si tratta di una caduta accidentale o di un suicidio? Come se non bastasse, alle ipotesi si aggiunge anche la peggiore: quella dell'omicidio.
Stiamo parlando sicuramente di un buon film, ma che a dire il vero non mi ha entusiasmato. Forse, dopo il trionfo a Cannes (e ai Golden Globe) e la nomination agli Oscar, mi aspettavo decisamente di meglio. 
Eccessivamente lungo per la storia narrata, senza particolari guizzi tecnici, il film si appesantisce con scene da "Un giorno in Pretura" in versione francese, durante le quali, c'è da dire, troveremo anche il vero villain: incazzato, tagliente, antipatico. Chi? Lo lascio scoprire a voi.


Ruolo centrale di tutto, comunque, è senza dubbio il bambino (tra l'altro ben interpretato). E forse il vero colpo di scena del film è proprio un suo intervento nelle battute finali del processo: riuscirà a influenzare la corte? O, ancora meglio, riuscirà a influenzare noi spettatori? 


In conclusione: un buon film, ma nulla di più. Nulla, a mio parere, da giustificare il trionfo a Cannes, ai Golden Globe e, per finire, la nomination agli Oscar nella categoria più importante. 
VOTO (da 1 a 5): 🍿🍿🍿 - Famiglia a Processo

2 commenti:

  1. Questa la mia rece su Film.Tv. Assolutamente sopravvalutato con una marea di forzature cui ormai sembra non fare più caso nessuno (lui che preregistra la discussione..machedavero?! e come pretendi di essere oboettivo?!?)

    Sandra e Samuel non sono certo una coppia serena, l’inizio del film lo testimonia subito, tanto per mettere in chiaro le cose o, più probabilmente, per iniziare a confonderle.
    Di lì a poco Samuel muore cadendo dal sottotetto (Spinto? Ucciso prima? Suicida? Morto nella caduta? Forse non dal sottotetto ma dal secondo piano? Chissà).
    Daniel, figlio ipovedente a causa di un incidente - che, sapremo presto, probabilmente il padre avrebbe potuto evitare -, è fuori col cane, troverà lui il cadavere.
    Da lì partiranno le indagini, un processo (un anno dopo ..senza alcun accenno alle dinamiche madre /figlio nel frattempo..) con scoperte di litigi e registrazioni (!) dei medesimi.
    Il figlio ipovedente che comunque, a detta della stessa madre, per vedere ci vede, e distingue anche un’Aspirina da un Benagol.. ovviamente soffre nel capire solo ora quanto non fosse idilliaco il rapporto madre padre, mettendo ben a fuoco però (nonostante l’ipovisione), che dopo la dipartita del padre, a seconda di come si esprimerà in tribunale, potrebbe perdere anche la madre (mentre per l’amato cane qualche tentativo lo fa in autonomia..).
    Bergamiano, legal drama, thriller.. la regista imposta a mio avviso non troppo finemente svariate letture, fin troppo telefonate anche, e aggiunge personaggi dal contorno grossolano (l’avvocato invaghito, il pubblico ministero che fa battute di continuo..ma dove s’è visto mai? Poi la lunghezza con fin troppi inserti davvero superflui..)
    Forse, si fosse chiamato Autopsia di un cadavere, ce la saremmo cavati con una quarantina di minuti.

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    1. Assolutamente d'accordo. 2h20m per un film del genere è davvero troppo. Sul Pubblico Ministero un'osservazione: ho letto da molte parti che di questo film si apprezza molto il realismo. Ecco, come dici tu, un PM del genere non credo rispecchi proprio la realtà. Io per il mio lavoro ho assistito a centinaia di processi... non so se in Francia la procedura è diversa, ma in Italia sarebbe stato fermato dalla Corte dopo 30 secondi.
      Comunque, in definitiva, anche per me molto sopravvaluto.

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