Sono un uomo semplice: proponetemi un film di fantascienza, e avrete la mia curiosità; aggiungeteci pure qualche fenomeno astronomico spettacolare a caso, e avrete così anche tutta la mia attenzione. Dunque, tra la tanta roba che ho in lista, si capisce subito come "Spaceman" abbia di fatto scavalcato con una certa facilità la fila: Jakub Procházka è un astrofisico ceco che parte in missione nello spazio per esplorare una misteriosa nuvola di polvere e particelle. Chopra, questo il nome della nuvola, è addirittura visibile dalla Terra grazie alla sua grandezza e alla sua luminosità, tanto da apparire viola nel cielo della notte. La strana formazione si trova però al di là dell'orbita di Giove, e questo rende la missione particolarmente pericolosa...
Il tutto è quindi molto, molto affascinante. Peccato che a mio parere le premesse iniziali non siano mantenute appieno. O meglio, cerco di spiegarmi: da un film del genere mi sarei aspettato alcune cose (una massiccia parte fantascientifica, appunto), sperando di non trovarne altre (una massiccia parte introspettiva). Con questo, dunque, non voglio stroncare un film che di certo brutto non è, e che, soprattutto, potrebbe piacere molto a un certo tipo di pubblico. Con questo, però, voglio sottolineare che a me in un film del genere, con il viola di Chopra alla finestra, dei problemi di coppia di Jakub potrebbe beatamente non fregarmene nulla. O almeno in parte. Minima parte.
Ed è un vero peccato, perché ci sono anche cose molto interessanti, come il senso di attesa e di solitudine che un uomo in quella condizione si ritrova ad affrontare, che però vengono poi ridimensionate, coperte, spazzate via con il classico "senso del film" in una sorta di seduta psicanalitica a milioni di chilometri dal classico lettino di uno studio psicologico. E che poi è tutto un già visto e rivisto. Che palle, ragazzi...
Insomma, alla fine credo che il problema principale di questo film sia più che altro... io: mi aspettavo altro. I pipponi sul senso della vita riesco anche a reggerli, per carità, ma soltanto se ben preparato verso film che si presentano già così. O, almeno in fantascienza, messi in scena e presentati in maniera molto più forte.
Buona poi la prova di un attore che non ho mai amato particolarmente, Adam Sandler, ma che risulta credibile e pienamente nella parte.
Buona poi la prova di un attore che non ho mai amato particolarmente, Adam Sandler, ma che risulta credibile e pienamente nella parte.
Ah, quasi dimenticavo: film non adatto agli aracnofobici. Ma quanto vi voglio bene?!
PS Su questo, ma soprattutto su altri film che toccano l'argomento, una cosa da sottolineare: se sei un coglione, non è che nel momento in cui ti ritrova in solitudine rinsavisci e cominci a dispensarti perle di saggezza incarnando all'improvviso i panni di un filosofo che Antica Grecia scansate. Il grillo, il ragno, il teletubbies che ti analizza palesandosi dal nulla... alla fine sei sempre tu. E quindi, in una storia realistica, al massimo potresti metterti a discutere con un grillo, un ragno o un teletubbies coglione quanto te.
VOTO (da 1 a 5): 🍿🍿🍿 - Testa tra le Nuvole (Viola)
Concordo. Evitabile. Anche no aracnofobici. ;)
RispondiEliminaUn vero peccato: occasione sprecata...
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