mercoledì 12 giugno 2024

Donnie Darko (2001)

Ebbene sì: come anticipato due post fa, sono riuscito incredibilmente ad andare al cinema mercoledì scorso e godermi la visione di "Donnie Darko", di nuovo in sala per festeggiare il ventesimo anniversario dall'uscita in Italia (3 anni dopo quella effettiva). Non solo: direi di aver capito e apprezzato il film molto di più rispetto alla prima visione di vent'anni fa. Dicevo infatti nel post precedente dedicato a questo film che alla prima visione ci avevo capito poco o niente. Diciamo che, a parte gli scherzi e il tono scherzoso del post, vent'anni fa un'idea rispetto al finale me l'ero fatta, ma era un'idea comunque debole e traballante. A distanza di vent'anni, però, dopo la (ri)visione del film di una settimana fa quell'idea si è non solo rafforzata, ma direi decisamente consolidata. In definitiva, senza fare spoiler, nonostante il finale possa prestarsi a più di un'interpretazione, per chi mastica un po' di fantascienza con scorpacciate di realtà parallele e salti temporali l'interpretazione del finale potrebbe sembrare addirittura semplice.
Ah... cosa fanno vent'anni in più di letture, visioni e scritture sull'argomento! 
Ma di cosa parla "Donnie Darko"? Cosa ci racconta?

Siamo nel 1988, e un giovane ragazzo dal nome strano (Donnie Darko, appunto) scampa alla morte per un puro caso: attirato fuori casa da un tizio che indossa uno strano costume da (o che è) coniglio, non si ritrova così nella sua camera quando dal cielo precipita il motore di un areo che la distrugge completamente. Comincerà così uno strano rapporto tra lui e il coniglio (che sembra vedere soltanto lui), che non contento gli annuncerà la fine del mondo nel giro di un mese. Ma chi è quel coniglio? Finirà davvero il mondo da lì a un mese? E da dove è arrivato quel motore che ha distrutto la sua camera?


Queste sono soltanto alcune delle domande che ci faremo durante la visione di questo film visionario, iconico e allucinato. Un film che riesce a dosare alla perfezione situazione da comedy a momenti visionari e fantastici, regalandoci in pratica due ormai già classici personaggi cinematografici: Donnie e il coniglio Frank.


Il film scorre via col suo conto alla rovescia verso la fine. Una fine che, come anticipato, ci svelerà il grande gioco nascosto dietro tutti gli avvenimenti; o proverà a complicarcelo ancor di più. Fatto sta che il giudizio generale sul film dipenderà molto proprio dall'interpretazione che daremo a quel finale. Un finale reso ancor più potente e d'impatto dalla bellissima versione di Gary Jules di "Mad World" dei Tears for Fears...


Riguardando questo film, tra l'altro, non appena ho sentito il nome della sorellina di Donnie mi sono ricordato di un'esperienza che avevo rimosso da tempo, ovvero un minuto dopo averla terminata qualche anno fa: la visione del seguito di "Donnie Darko". S'intitola "S. Darko", è del 2009, e se nutrite in cuor vostro anche una sola briciola di amor proprio, tenetevi alla larga da questo film senza neanche andare a curiosare su Google. Io, indossando il costume da coniglio, vi ho avvisato e dunque salvato.
Non c'è di che.
VOTO (da 1 a 5): 🍿🍿🍿🍿🍿 - Seguite il Con(s)iglio

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