sabato 12 giugno 2021

Si vive una volta sola (2021)

Non mi aspettavo granché da "Si vive una volta sola", l'ultimo film di Carlo Verdone, disponibile su Prime Video. E forse proprio per questo sono riuscito ad arrivare fino in fondo, laddove, credo, in altre circostanze l'avrei mollato più o meno a un terzo della visione; e poi vi spiego il perché.
Le vicende narrate sono quelle di un équipe medica guidata dal Professor Umberto Gastaldi (Verdone). I professionisti (buon cast, con Anna Foglietta, Rocco Papaleo e Max Tortora) sono però anche dei gran burloni, e vittima prediletta degli scherzi della simpatica combriccola e spesso e volentieri il povero anestesista Amedeo (Papaleo). Una triste vicenda, però, porterà i quattro in viaggio verso Sud, in quella che per tutti diventerà una vacanza indimenticabile...

Ora: qualsiasi persona un minimo attenta capirà immediatamente dove il film andrà a parare, subito dopo l'evento scatenante della vicenda importante del film; o meglio, spererà di non averlo capito così presto e in maniera così evidente. E vi dirò di più: io il film forse l'avrei anche salvato se il colpo di scena finale si fosse rivelato al contrario. Cioè, senza fare spoiler (ripeto, lo spettatore attento si autospoilererà il finale da solo, tra uno sbadiglio e l'altro): il vero colpo di scena, a mio parere, sarebbe stata l'assenza di quel colpo di scena. Ecco, lì forse il film avrebbe acquisito maggiore senso. Ma così... davvero troppo, troppo banale. Davvero troppo, troppo scontato. 
Qualche scena carina, qualche risata, ma io sinceramente ho assistito alla visione di questo film senza l'interesse per una storia che, ripeto, di interessante non aveva assolutamente nulla, perché, ripeto ancora, di una banalità disarmante. 
Detto questo, è ovvio che il Verdone di un tempo non esiste più, e non ci voleva certo questo suo nuovo film per ricordarcelo. E se i film di Verdone, quelli di un tempo, non ci si stancherebbe mai di guardarli e riguardarli, per quanto riguarda questo basta (e avanza) una volta sola. 
Ed è anche triste constatare come un film di De Laurentiis, ormai, sia più o meno come sognerebbe la maglia del mio Napoli: piena zeppa di sponsor, come quella di un ciclista. Per fortuna, almeno per il momento, sembra che nel Calcio ci si sia fermati a tre.
Ah, bella la Puglia...
(VOTO: 5 - Si guarda, a stento, una volta sola)

11 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  2. Detesto i film troppo prevedibili.
    Se dopo poche scene so già come andrà a finire, tanto vale spegnere la tv e leggere un buon libro, o guardare un'altra pellicola.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ecco, allora questo evitalo... 😅
      Li odio anch'io, ma visto l'amore che ho per il primo Verdone, tendo a perdonargli gli ultimi lavori... :(

      Elimina
  3. Io tendo a perdonare Woody Allen.. non questo Verdone deprimente..

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahimè c'è da deprimersi davvero.
      Il buon Woody Allen è un altro che ha perso qualche colpo (devo ancora vedere l'ultimo, però).

      Elimina
  4. Niente. Non è solo Verdone a passare da un *Sacco bello* a un *Sacco brutto*.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Il passaggio è avvenuto da qualche anno 😅 Ma sì, non è il solo ;)

      Elimina
  5. La penso come te. Eccetto per l'amore spassionato per Verdone. Se una roba è brutta, lo è e basta

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In effetti, si è anche giocato un bel po' di bonus, negli ultimi anni 😓

      Elimina
  6. Verdone mi è simpatico anche come persona, ma questo film è veramente dimenticabile ancor prima che scorrano i titoli di coda.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Condivido in pieno, anche a me piace come persona e lo seguo volentieri su Facebook, dove tra l'altro racconta sempre aneddoti molto interessanti sul passato. Su questo film... lasciamo perdere :(

      Elimina