A me gli horror spagnoli sono sempre piaciuti, anche se a dire il vero era abbastanza prevedibile che un film come "Piggy" non avrebbe potuto reggere il confronto con i connazionali che ho amato. E così è stato.
La storia è abbastanza semplice: Sara è un’adolescente sovrappeso, spesso derisa dai suoi coetanei (soprattutto dalle ragazze). Ecco allora che mentre il bullismo nei suoi confronti non le lascia tregua, in paese arriva un misterioso uomo che sembra prendere Sara molto, molto in simpatia. E allora, come prevedibile, le cose tenderanno a migliorare per qualcuno, e a farsi molto, molto complicate per qualcun altro...
La storia è abbastanza semplice: Sara è un’adolescente sovrappeso, spesso derisa dai suoi coetanei (soprattutto dalle ragazze). Ecco allora che mentre il bullismo nei suoi confronti non le lascia tregua, in paese arriva un misterioso uomo che sembra prendere Sara molto, molto in simpatia. E allora, come prevedibile, le cose tenderanno a migliorare per qualcuno, e a farsi molto, molto complicate per qualcun altro...
Il film è tratto da un cortometraggio vincitore del Premio Goya, e al termine della visione è chiarissimo che si tratta di un'opera che ha più che altro l'intento di sensibilizzare gli spettatori sul tema del bullismo e del body shaming. A tratti grottesco, "Piggy" potrebbe anche risultare un discreto horror se riuscisse a trovare quel guizzo che, appunto, non trova mai. Non manca di crudeltà e di qualche buona trovata, sia chiaro, ma tralasciando una sceneggiatura così così e dei dialoghi non certo indimenticabili, il film a mio parere crolla su se stesso nel finale. Insomma, dopo aver messo su tutto un certo teatrino dell'orrore, chiudere il sipario in quella maniera è abbastanza deprimente. E, senza fare spoiler, al di là del senso del finale che ci fa storcere il naso sul comportamento della protagonista, ci sarebbe da ridire anche sul come tecnicamente avviene, con doti inaspettate da personaggi di film di leoniana memoria. Vabbè...
Un film, in definitiva, che con qualche attenzione in più e con qualche affondo decisamente più audace sarebbe riuscito ad arrivare almeno alla sufficienza.
Per concludere: nella locandina viene descritto come un "Carrie" per la Gen Z. Povera Gen Z, allora, destinata quindi ad accontentarsi di molto, molto poco.
VOTO (da 1 a 5): 🍿🍿 - Vendetta al Sangue
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