martedì 7 gennaio 2025

Don't Come Home (Miniserie)

Due cose mi hanno subito convinto a dedicarmi alla visione di "Don't Come Home" negli ultimi giorni: il fatto che fosse una Miniserie, quindi senza temere un'eventuale cancellazione e non arrivare mai alla fine, e, secondo qualcuno, riferimenti e richiami a "Dark", serie che io ho letteralmente amato. 
Sulla prima caratteristica c'è poco da dire: è infatti una miniserie thailandese di 6 episodi (disponibile su Netflix) che ci racconta la storia di una giovane donna che, insieme alla figlia piccola, torna nella sua casa d'infanzia per provare a ripartire dopo un brutto episodio familiare. La serie si apre subito con una scena decisamente horror, dove vediamo la piccola Min a letto nella sua stanza buia, tra tuoni, fulmini e una presenza a dir poco terrificante, con il suo letto che addirittura inizia a levitare come altri oggetti della stanza. Un inizio niente male, che però a mio parere non riuscirà a trovare punte di così alto livello di orrore nel proseguo della storia.


Una storia che, e veniamo al secondo punto di cui sopra, ci fa fare i conti sì con loop temporali e viaggi nel tempo, ma in un ingranaggio che a mio parere scricchiola parecchio. La recitazione, la fotografia e la regia sono buone, ma la storia in sé, laddove si va a infilare nel pericolosissimo tunnel dei viaggi temporali, a mio parere non regge fino in fondo. L'ultimo episodio, infatti, sembra rimettere tutti i pezzi a posto, come in un grande puzzle del quale, comunque, avevamo già cominciato a intravedere l'anteprima da un po' di tempo. Un puzzle però che non mi ha soddisfatto per nulla, e aggiungerò qualche riga a fine post, subito dopo voto e foto finale, in modo da evitare spoiler per chi non l'avesse ancora vista, per spiegare il perché. 


Altra cosa che non mi ha fatto impazzire è la sparata femminista a fine storia della poliziotta incinta: gratuita e senza particolare presa sullo spettatore, a parer mio. 
Interessante e di effetto la comprensione del titolo della miniserie nell'episodio finale (problemi narrativi a parte). 
Serie quindi da bocciare? Non del tutto. Un prodotto che si può guardare senza farsi troppi problemi sui viaggi temporali e sul cercare un senso al grande problema strutturale di tutta la storia che sto per riportare a fine post, semplicemente perché, secondo me, non c'è...
VOTO (da 1 a 5): 📺📺📺 - Inspiegabili Ritorni


*** SPOILER ***

Che la piccola Min sia poi la figlia adottata dalla "nonna" Panida va quasi bene, diciamo, se non ci poniamo qualche piccolo dubbio su come sia tornata lì. Il problema grosso, infatti, e che a mio parere non è spiegato per nulla, è che la piccola Min viene data alla luce dalla vera figlia della nonna, Varee, che però è morta da bambina e dunque NON HA POTUTO dare alla luce Min. Chi ha visto la miniserie capirà di cosa sto parlando. 
Insomma, la figlia di Panida, Varee, madre di Min, è morta in un incidente stradale insieme al padre quando era piccola. La domanda, dunque, è una e una soltanto: da dove diavolo è uscita Min, la figlia di Varee (morta da piccola), a sua volta figlia di Panida? Per me la storia termina qui: non è credibile né sensata. Per non parlare poi del fatto che, se volessimo accettare questo loop assurdo e insensato, ci ritroveremo poi a vedere Min dare alla luce... se stessa.  
Poi magari mi sono perso qualcosa io... e vabbè. Se così fosse rivaluterò il tutto. Ma ci credo poco.

1 commento:

  1. Avevo sentito di richiami alla mitica Dark, e ho iniziato a vederla, è cominciata subito la baracconata con il letto lievitante e ho mollato ahah.. ma come si fa?! Ahah..

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