Sempre meno attratto dalle Serie TV con X stagioni finché il prodotto tira (e del finale chissenefrega), appena mi capita a tiro una Miniserie che sembra interessante ci investo ben volentieri il mio tempo: che alla fine mi piaccia o meno, l'importante è godermi una storia ben chiara agli sceneggiatori dall'inizio alla fine e, appunto, finita.
Su Netflix è disponibile da qualche settimana "American Primeval", una storia che ci porta nel 1857, nell'Ovest americano, durante la Guerra dello Utah ispirata dunque a fatti realmente accaduti. Ecco che seguiremo dunque le vicende di una donna in fuga dal suo passato insieme a suo figlio, che cercherà in tutti i modi di portarlo da suo padre attraverso un viaggio decisamente pericoloso. Sullo sfondo, tanta violenza cieca e cruda, in un turbine di ideologie contrapposte che renderanno la storia molto affascinante.
Tanta violenza, quindi, che ci accompagnerà in questi 6 episodi dall'inizio alla fine tra mormoni, pellerossa e pionieri di terre da conquistare e colonizzare, in una cornice davvero spettacolare. Vivremo il Massacro di Mountain Meadows e tutto ciò che gli farà da contorno, con scene crude che non risparmieranno nessuno. Nessuno.
La morale cristiana, barbara, intollerante, troverà terreno fertile in quelle terre senza padrone e farà senz'altro tribolare la nostra, di morale.
Una Miniserie girata bene, con grandi interpretazioni e che non risparmi (quasi) nulla allo spettatore. Peccato, a mio parere, per il finale che stona decisamente con tutto il resto. Sì, peccato.
VOTO (da 1 a 5): 📺📺📺📺 - Che Dio ci accompagni nel Selvaggio West
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