Arrivano fin qui sull'Isola gli echi del nuovo inno del PdL, "Gente della Libertà". Ne avevo già parlato in un post precedente, ma stavolta l'inno è ufficiale. Le parole sembrano scritte da un ragazzino bugiardo delle elementari, ma in realtà sono opera di Silvio Berlusconi e Mariarosaria Rossi (qual è la differenza? Che i bambini hanno una sana ingenuità. Gli adulti no...).
La musica, invece, sembra scopiazzata da un grande successo della Musica Italiana: Candy.
Voglio cogliere l'occasione per presentare una nuova sezione del blog: l'Analisi del Testo.
I versi di questa poesia dei giorni nostri sono molto particolari: ciò che vogliono esprimere, infatti, seppur in maniera infantile e a tratti imbarazzante, si allontana totalmente da quello che è lo spirito di un Partito che, in questi anni, ci ha dimostrato di essere "gente" diversa da ciò che ci cantano.
Partiamo con una breve analisi dei passaggi più significativi:
Gente che ama la gente, che non prova invidia, che odiare non sa
(a parte i comunisti e metà parte d'Italia definita "coglioni" in piena campagna elettorale)
Gente che non ha rancore, che ha come valore la tua libertà
(certo, la tua libertà, intesa come vostra. Perché del valore della libertà di gente come gli omosessuali, i conviventi, i non credenti, gli elettori di Sinistra e, per farla più breve, di tutta la gente che non la pensa come voi, non ve ne può fregare di meno...)
Che porta in alto una bandiera nuova...
(l'importante è che ci sia il nome "Berlusconi" stampato a caratteri giganti)
[...] che lotta sempre per la verità, è questo il popolo della libertà...
(abbiamo visto tutti come cercano la verità, soprattutto nei processi. Ma questo si sa, è il popolo della libertà... liberi di fare tutto ciò che gli pare, anche grazie a impedimenti. Legittimi)
[...] Grande la voglia di lottare, la voglia di cambiare l'Italia che verrà...
(magari cambiare anche la Costituzione, questo libretto che ostacola da anni la crescita di qualcuno. E non stiamo parlando di quella fisica, perché lì, cari miei, non ci sono soldi o poteri che tengano. Magari soltanto qualche tacco.)
Beh, che dire. Sicuramente gli autori del testo sono persone che vanno aiutate: hanno un'idea alquanto distorta di termini come "Libertà", "Odio", "Invidia", "Tua", "Verità"...
Agli autori della musica, invece, consiglierei di buttarsi a capofitto nell'esperienza "Zecchino d'Oro", perché lavorando così, si potrebbero togliere molte soddisfazioni.
Dopo averla ascoltata per scrivere queste quattro righe, ho l'impressione che per disintossicarmi passerò le prossime 48 ore ad ascoltare "Bella Ciao"...
PS. Non pubblico il video della canzone. Amo troppo questo blog.
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