Stasera, guardando "Che tempo che fa", ho visto Roberto Vecchioni ricordare Lucio Dalla. Ho avuto la fortuna di conoscere Vecchioni frequentando due Corsi di Scrittura Creativa alla Sapienza di Roma: oltre a dimostrarsi una persona di una cultura mostruosa e grandissimo Professore (ah... se tutti fossero come lui!), ho avuto modo di apprezzarlo anche dal punto di vista umano; una persona davvero eccezionale.
Mi è tornato alla mente un suo libro che lessi un po' di tempo fa, e che mi sento di consigliare a tutte quelle persone a cui piace scrivere e leggere. Sto parlando di quello che, almeno per me, è il suo libro più bello: "Il Libraio di Selinunte".
Ricordo di aver letto questo libro in un lampo, totalmente rapito dalla magica atmosfera della storia e del paese nel quale si svolge la vicenda. A Selinunte, infatti, arriva un personaggio particolare: un vecchio libraio che non vende i libri, li legge. Li legge la sera, ad alta voce, in solitudine. Ma ad ascoltare le sue parole qualcuno c'è: un ragazzino che, sera dopo sera, fa sue le parole delle storie lette dal vecchio libraio, malvisto da tutti.
Un giorno la libreria del vecchio va in fiamme, e a bruciare non saranno soltanto i libri, ma anche le parole. Da quel giorno, infatti, le cose perdono il loro nome... e Selinunte si ritrova senza parole.
Vecchioni, con la sua splendida scrittura, ce le farà ritrovare.
(VOTO: 9 - Parole Ritrovate)
Sembra bellissimo questo libro, mi ha molto incuriosito. Lo comprerò. Ciao
RispondiEliminaSì, te lo consiglio... poi è scritto in maniera impeccabile!
RispondiEliminaCiao ;-)