Credo che ci siano delle profonde differenze tra Giornalisti Buoni e Giornalisti Cattivi, Libertà di Stampa e d'Espressione e Libertà di Offesa e Diffamazione.
Il Buon Giornalista ha tutta la libertà di scrivere ciò che vuole. Se ne assume tutta la responsabilità e, nel momento in cui qualcuno gli facesse notare che ciò che ha scritto non corrisponde assolutamente al vero, quella verità ricercata che è una vera e propria missione per il Giornalista, questi prontamente si adopererà nel rettificare ciò che ha scritto. Se ci si aggiunge anche una scusa, tanto di guadagnato.
La rettifica, nel giornalismo, è un vero e proprio obbligo. Il giornalista è libero di scrivere in prima pagina che Tizio è un ladro, ma nel momento in cui Tizio non si rivelasse assolutamente un ladro, il Buon Giornalista è obbligato (e ci mancherebbe) a correggersi, dando lo stesso risalto della notizia falsa scritta in precedenza.
Il Cattivo Giornalista, invece, ha anch'egli la libertà di scrivere ciò che vuole, ma nel momento in cui qualcuno gli fa notare che ciò che ha scritto non solo non corrisponde al vero, ma è addirittura qualcosa di terribilmente offensivo e degno, probabilmente, del peggior estremista giustizialista del mondo (le invocazioni addirittura alla pena di morte si commentano da sole...), questi non provvede a nessuna rettifica, nonostante gli inviti della magistratura, e la richiesta da parte di questa di un risarcimento che andrebbe addirittura in beneficenza.
Ecco, sinceramente io non riesco a vedere come "Giornalista" qualcuno che si comporta in quest'ultima maniera.
Sallusti è stato arrestato in una sorta di show mediatico triste e ridicolo. Ha ottenuto ciò che voleva: visibilità. C'è da chiedersi se il Sallusti fosse stato un giornalista qualunque, uno che non ha la fortuna di vedersi in prima pagina per una questione squallida (andatevi a leggere l'articolo di Farina... squallore allo stato puro) e risolvibile in trenta secondi con una legittima e semplice rettifica. Ecco, se il signor Sallusti fosse stato un giornalista qualunque, uno di quei giornalisti che arrancano nelle redazioni minuscole di piccoli giornali di provincia, difficilmente avremmo assistito al suo arresto, perché, sono sicuro, prontamente si sarebbe adoperato a fare ciò che doveva fare da Buon Giornalista.
Invece eccolo... accompagnato in processione da scatti e applausi, e da dirette televisive degne delle elezioni negli USA del Presidente.
Mi dispiace, ma io in questa questione (sia chiaro, e lo ammetto, a me Sallusti non è mai piaciuto come giornalista e non mi è mai stato simpatico) non ci vedo nessun vero attacco alla Libertà di Espressione. Come già detto, la Libertà di Espressione è altro, è dire ciò che si vuole, sempre e comunque, ma assumendosi le proprie responsabilità. Non posso assolutamente vivere tranquillo in un mondo in cui, magari, un giorno qualcuno si appelli alla Libertà di Espressione per sbattere in prima pagina il mio nome o quello di un altro, accusandomi o accusandolo di essere un terrorista, un ladro, un violentatore, un pedofilo, un assassino così, tanto perché gli venga in mente di scriverlo, senza avere poi la possibilità di vedere quella notizia falsa e diffamante essere dichiarata tale con lo stesso risalto.
No, questa non è Libertà di Espressione. Questo è squallido sparlare. Allo stato puro.
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