L'Italia è un Paese strano. L'Italia è un Paese che ti piazza un VM18 su un film al Cinema (e ci sta), e per sicurezza, non si sa mai, te lo censura. Il prossimo passo, questo è anche un consiglio, potrebbe essere quello di dotare gli spettatori di comode bende da indossare in caso di scene troppo forti. Oh... non sia mai che andando a vedere un film Vietato ai Minori di Anni 18 (di un Regista come Von Trier, tra l'altro) ci scappi qualcosa di brutto brutto.
Da fan del buon vecchio Lars aspettavo questo film da tanto, e per un po' ho anche pensato che in Italia non arrivasse proprio in Sala. Poi la bella notizia della data di uscita, e quella un po' meno bella della censura. Per fortuna, comunque, qualche Cinema è stato così coraggioso da decidere di proiettare la Versione Originale sottotitolata... e allora bene così.
Non starò qui a recensire un film che forse non sarei nemmeno in grado di recensire. In questo nuovo lavoro di Lars Von Trier non troviamo soltanto la storia di uno spietato Serial Killer decisamente sopra le righe (come se già l'essere un Serial Killer non ti rendesse già tale), ma qualcosa di più. Siamo di fronte a una narrazione a mio parere esemplare, accompagnata da un dialogo spettacolare fuori campo del protagonista (ma quanto era perfetto Matt Dillon per questa parte!? E quanto è stato bravo!?) con un uomo, Verge, che alla fine (non tanto a sorpresa) si svelerà in un'esplosione scenica incredibile.
*** SPOILER ***
(VM 18)
Ma torniamo alla censura: giusto o no tagliare scene sì particolarmente cruenti (ma ho visto di peggio) in un film già classificato come adatto soltanto a un pubblico adulto? La risposta, per quanto mi riguarda, è semplice: no. No e ancora no. Non ha alcun senso presentare un'opera del genere, forte, volutamente forte, priva di quel paio di minuti che... il censore ha ritenuto non adatto a un pubblico maggiorenne, avvisato, e come se non bastasse cosciente di andare a vedere un film non della Disney, ma di un certo Lars Von Trier. Quindi, ripeto: che senso ha?
Quanto può indignare uno spettatore descritto come sopra che vede la scena di due bimbi presi a fucilate da quello psicopatico di Jack? Oppure veder staccata una tetta alla povera sventurata di turno con una lama affilata per poi piazzarla su un parabrezza?
Se durante la presentazione del film a Cannes poteva starci, diciamo, una risposta disgustata di un pubblico forse non proprio pronto e preparato a certe cose, questo non vale e non può valere per un film proiettato in sala.
Ma l'Italia è un Paese strano. L'Italia è un Paese che non ha permesso a Jack di costruire la sua casa così come voleva. Ma Jack, in qualche Sala, ci è riuscito comunque. Per il resto, aspettiamo il condono.
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