lunedì 1 giugno 2020

I Figli degli Uomini (2006)

Mi sentivo in colpa per aver aspettato così tanto per vedere "I Figli degli Uomini". Un senso di colpa, devo ammettere, decisamente ridimensionato dopo la visione del film.
Insomma, non siamo di fronte a un film brutto, ma neanche a qualcosa di veramente fatto bene, almeno non quanto mi sarei aspettato. Il film di Alfonso Cuarón mette in mostra la triste sorte dell'umanità nel 2027. Siamo nel Regno Unito, e l'infertilità ha messo in ginocchio la specie umana. Da ben 18 anni, infatti, non nascono più bambini, e la storia si apre proprio con la notizia dell'assassinio di Baby Diego, l'ultimo nato sulla Terra, e dunque la persona più giovane (e idolatrata) del mondo. Entrano in scena così Theo (Clive Owen), ex attivista politico, e altri personaggi più o meno interessati alla causa, che cercheranno in qualche modo di salvare l'umanità dalla ormai certa estinzione, grazie e soprattutto al fantomatico "Progetto Umano". La storia post-apocalittica è interessante (sarebbe stato molto intrigante, per esempio, approfondire o quantomeno sviluppare un po' meglio l'idea dell'Arca delle Arti), ma il film a mio parere si svuota del significato originale laddove subentra un'altra tematica che, per quanto mi riguarda, spicca sopra ogni altra cosa: il problema dell'immigrazione, dei profughi, del razzismo. Subito, allora, le atmosfere da post-apocalisse verso cui l'umanità si avvia per colpa della sua infertilità (e le relative, terrificanti ma allo stesso tempo affascinanti conseguenze), mi sono sembrate passare in secondo piano, e, per quanto mi sia sforzato di capirne, comprenderne le motivazioni, non sono ancora riuscito a farlo in pieno. 
Un'occasione a mio parere mancata, ancor di più per un finale che mi ha lasciato del tutto insoddisfatto. Peccato.
(VOTO: 6- - Figli dei Confini)

3 commenti:

  1. mh, infatti l'ho saltato, non credevo facesse al caso mio e ci ho visto giusto...

    Moz-

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  2. Non se ne parla benissimo in giro, anzi non se ne parla proprio.

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  3. @Miki: no... non credo sia il tuo genere :D

    @Clarke: ma sai che io, invece, ne avevo sentito parlare bene? Peccato mi sia fermato a quelle impressioni...

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