Cos'è il genio? Era quello del giovanotto di cui ho parlato nel post precedente, per esempio. Ed era quello di un altro giovanotto del Sud, un tale Massimo Troisi, di cui appena ieri ricorreva l'anniversario della morte. Così come con Rino Gaetano, quante belle cose ci siamo persi con la sua scomparsa. Abbiamo però la fortuna di consolarci con ciò che ci hanno lasciato, e così qualche sera fa, sfogliando il catalogo Netflix, mi sono imbattuto in "Ricomincio da Tre". E allora, dopo uno sguardo d'intesa con mia moglie, ho abbandonato qualsiasi altra voglia di "nuovo" e ci siamo buttati a capofitto sul primo film di Troisi come regista.
Avevo già visto il film (come tutti quelli di Massimo) anni fa, ma la grandezza di un artista come lui sta (anche) nel fatto che certi suoi film, come quelli del primo Verdone o, andando ancora più indietro, quelli di Totò, non ti stancheresti mai di rivederli.
La storia di "Ricomincio da Tre" è di una semplicità disarmante: il giovane napoletano Gaetano decide di partire per Firenze. Per trovare un lavoro? Non proprio. Gaetano vuole viaggiare, fare esperienze, e proprio una di quest'esperienze lo porterà a vivere una storia d'amore molto particolare con Marta...
Un film con una storia all'apparenza semplice, che divertente senza volgarità. E la grandezza di Troisi è proprio questa: leggerezza, con spunti di riflessione (il continuo richiamo alla figura del "migrante", soltanto perché napoletano a Firenze; o il particolare rapporto con Marta), tempi comici perfetti (aiutati dall'ottima spalla Lello Arena) e che ti restano dentro nel tempo, tanto che, nonostante, come detto, l'avessi visto già anni e anni fa, in quest'ultima visione riuscivo quasi ad anticipare alcune battute.
E a proposito di battute, una domanda per coloro che non sono campani o, più in generale, del Sud: con Troisi usate i sottotitoli? Perché il suo dialetto naturale, anche in occasione delle interviste, mi ha sempre fatto impazzire...
Intanto ho visto che su Disney+ c'è qualche altro film di Troisi, e penso proprio che in queste sere di prossima estate ne approfitterò spesso e volentieri.
(VOTO: 8,5 - Non lo chiamerò Massimiliano)
Rischieresti di farlo diventare "scostumato"😉 Ovviamente io non ho bisogno di sottotitoli per guardare uno dei suoi film. Seguendolo fin dai tempi della "Smorfia" conosco a memoria intere scene dei suoi lavori e puoi ben capire quanto gli voglio bene. E quanto piansi quel sabato di tanti anni fa...
RispondiEliminaA chi lo dici... lo ricordo ancora con chiarezza, nonostante avessi soltanto 14 anni :(
EliminaMitica la "Smorfia", ho il cofanetto con DVD e libro ❤
Un film decisamente cult. E malinconia pura quando hai citato "i film del primo Verdone". Sono sicuro che Massimo non avrebbe mai fatto la fine pessima di Verdone.. :(
RispondiEliminaSì, lo penso anch'io. Un vero peccato che Verdone si sia perso in questa maniera...
EliminaTroisi era un grande. Un po' Totò e un po' Eduardo di Filippo.
RispondiEliminaDegno discendente...
EliminaAlle volte in effetti faccio fatica a capirlo, ma lo adoro!
RispondiEliminaBeh, immagino! Ma in fondo tra gestualità e quel modo di parlare, metteva in scena una sorta di linguaggio universale :)
EliminaLa mimica, le smorfie, quella sua faccia... come non capire la sua comicità? Anche se sono del nord, capisco benissimo Troisi. Di questo film ricordo quando si arrabbiava perché tutti dicevano che fosse un emigrante, invece lui giustamente diceva che era un turista, un viaggiatore...memorabile anche la scena con Renato Scarpa (grande attore anche in piccoli ruoli) bambinone, della quale tu hai messo la foto.
RispondiEliminaHai citato due delle cose che amo di più nel film. :D
EliminaComunque sì, mi capita spesso di sentire di persone del nord che riescono a capirlo benissimo 😂
Verdone!!! Ho visto il suo ultimo film su Prime ed è una cosa pietosa. No, Massimo ridotto così non ce lo vedo proprio.
RispondiEliminaPurtroppo l'ho visto anche io, e che dire... tristezza.
EliminaSì, credo che un genio come Troisi non sarebbe mai sceso a quei livelli...
Sono nato e ho vissuto sempre al Nord, ma i miei genitori erano napoletani. Forse è per questo che non ho mai avuto difficoltà a capire i dialoghi di Troisi. Robertino number one, avrebbe meritato uno spin-off!
RispondiEliminaSì, avere genitori napoletani probabilmente ti ha aiutato parecchio
Elimina😅
Su Robertino: alla prima visione infatti ci rimasi un po' male per quella sua breve, troppo breve apparizione! :D