Ieri al Diego Armando Maradona c'è stata l'ultima di Lorenzo Insigne. Buon giocatore, non certo un campione, devo ammettere di non averlo mai amato davvero. Altro è l'amore provato per Hamsik, Lavezzi, Cavani, Albiol...
Ieri, dunque, nessuna particolare emozione. Anche perché chi ha la memoria corta e si è scorticato le mani per applaudirlo ieri pomeriggio all'ex San Paolo, dovrebbe ricordarsi di qualche spettacolo indecente a cui ha partecipato da grande protagonista: ammutinamento con Ancelotti e Napoli-Verona 20/21 per cominciare; credo che un vero capitano, uno per cui sarebbe davvero valso spellarsi le mani per gli applausi di congedo, avrebbe appeso i compagni agli armadietti di fronte a simili scempiaggini. Lui invece ne è stato complice e forse addirittura capobanda. No, non dimentico. E quindi non me n'è mai fregato assolutamente niente del suo addio e della sua nuova avventura in un campionato al livello della nostra Serie C. Contento lui...
"Eh Guido, ma i soldi..."
Sì, certo. Vuoi mettere guadagnare qualche milioncino in più dopo tutti quelli che ha (giustamente) guadagnato negli anni passati? Non sia mai che andasse in rovina e non riuscisse più a campare i figli, i figli dei figli e quelli dei figli dei figli...
Vabbè.
Oltre all'addio indolore di Mr Tiraggiro, però, quest'anno c'è stato un altro addio, decisamente doloroso: quello alla lotta per uno Scudetto che mai come in quest'occasione era alla portata di una squadra appena decente. Il Napoli se n'è tirato fuori allegramente, con disinvoltura e leggerezza, inanellando una serie di partite fondamentali affrontate in maniera assurda, imbarazzante, inspiegabile, approcciate con la voglia di lottare di un bradipo azzoppato. Chissà perché, poi, quando lo Scudetto non era più raggiungibile (oh, che liberazione, eh?!) i nostri eroi si sono ricordati nuovamente come si giocava al pallone: 6-1 al Sassuolo, 0-1 al Torino, 3-0 al Genoa. Bravissimi. Meravigliosi.
Non voglio pensar male, ci mancherebbe. Voglio soltanto pensare che vedere questa gente scendere in campo in una certa maniera in partite fondamentali mi ha fatto quasi perdere la passione; insomma, cari, stressatissimi giocatori azzurri, avete visto i vostri colleghi del Milan (per lo Scudetto faccio il tifo per loro) ieri? Avete visto come si scende in campo con la pressione a mille? Come si scende in campo per una partita fondamentale? Come si scende in campo e ci si carica (e non ci si ammoscia) con un pubblico straordinario dalla propria parte? C'era da vincere uno Scudetto, e allora, Atalanta o Real Madrid, ieri a San Siro la squadra avversaria sarebbe stata presa a pallonate e a pedate; pure a cazzotti, se fosse servito. Cosa che non ho visto, da parte dei nostri, in partite come quelle con la Fiorentina, con la Roma, e con l'Empoli; e sì, in quest'ultimo caso si stava vincendo 2-0 a dieci minuti dalla fine, certo, ma non dimentichiamoci che, ancora in lotta per lo Scudetto e contro una squadra che non lottava più per alcun obiettivo (e che non vinceva più una partita dal girone di ritorno... proprio contro il Napoli!), fino al vantaggio avremmo meritato di prendere 3 palloni. Tre. Indecenti.
Li avrei cacciati tutti già quella domenica sera. Tutti.
E non mi si venga a dire: "Eh, non ti accontenti di un piazzamento Champions che a inizio Stagione era l'unico obiettivo?!"
Certo che no. Perché in un Campionato come quello di quest'anno, il piazzamento Champions si è poi dimostrato il minimo sindacale; pensate che l'ha raggiunto con qualche giornata d'anticipo persino questa Juventus di Allegri...
E poi, sia chiaro: anche se non lo avessimo vinto questo benedetto Scudetto (perché alla fine a vincerlo è soltanto una squadra), mi sarei accontento, allora sì, almeno di vederli lottare, di rincorrere il pallone fino a perdere il fiato. Come il Milan ieri sera.
Invece: Napoli-Fiorentina; Napoli-Roma; Empoli-Napoli.
Sì, li avrei cacciati tutti, altro che solo addio al capitano. E a calci in culo.
Ma poi, pensandoci bene, mi vengono in mente le parole del nostro Presidente qualche anno fa in ritiro:
"Perché quando io anche avessi, prima di morire, vinto un paio di Scudetti e pareggiato l'operato straordinario di Ferlaino... ma che me ne viene? Nulla..."
Questo è il livello di ambizione del Presidente della squadra per cui faccio il tifo. Pensate un po' quale potrebbe essere quello dei giocatori...
Detto questo, come si dice: solo la Maglia.
Detto questo, come si dice: solo la Maglia.
Forza Napoli Sempre.
Il Napoli era la squadra più forte, ma per vincere lo scudetto servono gli attributi.
RispondiEliminaCome dicono gli spagnoli: Cabeza, Corazón y Cojones.
E noi infatti non li abbiamo. Hai centrato il bersaglio!
EliminaIl Napoli era attrezzato davvero bene quest'anno e, giuro, ancora non capisco come stiamo lassù, senza Ibra e con mercato zero a gennaio.. per quanto riguarda Insigne, mi hanno fatto sorridere le sue lacrime.. sembra sia stato cacciato!! Un simbolo che se ne va per soldi.. davvero triste..
RispondiEliminaIo invece lo capisco, caro Franco: avete quei cosi di cui parla Gus più sopra.
EliminaSu Insigne: un'ulteriore cafonata. Addirittura accompagnato e premiato dal Presidente, che, tra l'altro, lo porterà in Tribunale appena andrà via per la questione ammutinamento. Che società ridicola...
A me sembra che il Napoli si sia "risvegliato" quando ha visto che la Juve lo stava scavalcando al terzo posto... sono d'accordo che mai come quest'anno lo scudetto fosse alla sua portata, Milan e Inter non erano niente di irresistibile
RispondiEliminaUn'occasione mancata. Difficile che ne capiterà un'altra così nei prossimi anni.
EliminaMah, sai... tra terzo e quarto a De Laurentiis poco importava. A lui interessava solo andare in Champions. Io credo che sia mancata proprio la personalità. Anche se non escludo altra roba che gira intorno a quell'ambiente, ma è meglio sorvolare va.
Stiamo parlando comunque di una squadra con un bacino d'utenza impressionante. Dopo tutti questi anni giocati a un certo livello, fatturando un certo livello, non mi sogno più minimamente di ringraziare il presidente perché ci ha fatto "annusare" lo Scudetto. Le sue dichiarazioni, poi, non aiutano, perché è chiaro che alla Società non frega assolutamente nulla di vincere un trofeo. Nulla.
RispondiEliminaSu Insigne sì, la pensiamo diversamente: se ne va il principale artefice della mancata qualificazione Champions dello scorso anno, tra l'altro. E, per inciso, sono convinto che non riuscirà a fare la differenze nemmeno col Toronto.
Eh il fatto è proprio quello... che mai come stavolta potevamo davvero provare il colpaccio.
RispondiEliminaCosa c'entra il buon Aurelio? Stavolta probabilmente nulla, nello specifico. Però sai, io parlo del clima generale che si respira: è quello di una Società che sembra non dare troppa importanza ai trofei. Il video che ho aggiunto è emblematico. E poi, citazione: vincere è da cafoni 😅