lunedì 8 luglio 2024

Incubi e Sogni di Joko Anwar (Serie Antologica)

Come ho già avuto modo di dire, mi sono un po' scocciato di seguire Serie TV che spesso, dopo l'ennesima stagione con finale aperto e spianato verso la successiva, viene poi cancellata. Il tempo da dedicare alla visione di Serie e Film è poco, e sinceramente proprio non mi va di perder tempo a guardare un prodotto del quale, con ogni probabilità, non riuscirò mai a vedere la fine. Ecco perché sempre più spesso mi concedo la visione di Miniserie e Serie Antologiche, e "Incubi e Sogni di Joko Anwar" è proprio una di queste, visto che rientra nella seconda categoria.
Sette episodi all'apparenza sconnessi tra loro, che affrontano tematiche sociali (sono ambientate in Indonesia) in salsa horror. Vale dunque la pena lasciarsi catturare da queste sette storie dal forte richiamo sovrannaturale? Scopriamolo come sempre rigorosamente senza spoiler...

Più o meno. Molto meno che più.
Insomma, il viaggio da affrontare non sarà particolarmente impegnativo, visto che si tratta di sette episodi che quasi sempre restano ben al di sotto dell'ora di visione, e che promettono una serie antologica fatta e finita così come richiede questo tipo di format. Ci sono però un po' di difetti che ahimè compromettono il risultato finale. Ma andiamo innanzitutto a spendere qualche parola per ogni episodio, per capire di cosa tratta in effetti la Serie e quali sono i suoi problemi:

Nel primo episodio, "Casa per Anziani", faremo i conti con il senso di colpa di Panji, costretto suo malgrado a mandare la sua anziana madre in una casa di riposo molto particolare, che si rivelerà decisamente inquietante...


Nel secondo, "Ricchi in sei giorni", una coppia con problemi economici decide di correre il rischio di adottare un bambino che a quanto pare li renderà sì ricchi, ma che in cambio richiederà forse qualcosa di... troppo.


Ecco quindi il terzo episodio, "Poesie e Dolori", dove una scrittrice, dopo il successo del libro precedente, decide di cimentarsi in qualcosa di diverso e provocatorio, ma che non sembra riscuotere l'attenzione sperata. Che il seguito del suo famosissimo "Poesie e Dolori" possa cambiarle di nuovo la vita? Sembra proprio di sì...


Il quarto episodio, "L'incontro", ci porta in un povero villaggio di pescatori, dove ancora una volta un uomo in difficoltà economiche (e non solo) si ritroverà testimone dell'incontro con un "Angelo" che gli cambierà la vita in maniera radicale...


Nel quinto, "Dall'altra parte", il padre di una famiglia poverissima sembra ritrovare la giusta via quando scopre che il cinema nel quale un tempo lavorava (chiuso per l'arrivo dei multisala) ha riaperto. Peccato che le cose non andranno così come sperava...


E ancora una volta nel sesto episodio, "Ipnosi", il protagonista si ritrova a fare i conti con grandi difficoltà economiche, che sembra poi riuscire a superare attraverso lo sfruttamento di una capacità che, però, lo metterà di fronte alla sua etica.


Ma è nel settimo episodio, "Casella Postale", che tutto il senso della Serie Antologica viene a galla. E non è di certo una gran cosa. Lo spunto per unire, a mio parere in maniera distruttiva, tutti e sette gli episodi in quest'ultima storia di raccordo, sono le vicende di un'esperta di diamanti alla ricerca di sua sorella scomparsa anni prima...


Dicevo che questo episodio finale collega tutti gli altri in maniera distruttiva: assolutamente. Un solo episodio, l'ultimo, riesce incredibilmente a far crollare un castello che già traballava ma che nonostante tutto restava in piedi: evidenti limiti di budget, storie non proprio originalissime e spesso ripetitive, sospensione dell'incredulità a volte richiesta in dosi massicce di fronte a limiti di trama evidenti, soprattutto e paradossalmente in alcuni dei passaggi non sovrannaturali delle storie. Ma, come detto, tutto riusciva comunque a restar su per una buona coerenza stilistiche e strutturale, laddove era interessante soprattutto la denuncia sociale che traspare in ogni storia. A far crollare tutto, dunque, un ultimo episodio che, nonostante alla fine ci dia anche una spiegazione per alcuni dei finali dei precedenti episodi all'apparenza monchi, banalizza tutto, trasformando e trasfigurando senza pietà l'intero prodotto riducendo i sei episodi precedenti a semplici origini di una macro-storia svelata nel settimo, e che rasenta a tratti l'imbarazzo e il trash (per non dire tamarraggine). 
Un gran peccato davvero. E se proprio a questo punto volete un consiglio, guardatevi i sei episodi evitando il settimo, gustandovi così una Serie Antologica non indimenticabile ma almeno onesta. 
VOTO (da 1 a 5): 📺📺 - Non spingersi in fondo 

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