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mercoledì 10 ottobre 2012

Black Mirror (Stagione 1)

Va in onda stasera - finalmente in Italia - su Sky Cinema 1 la piccola, grande Serie TV "Black Mirror".
Soltanto tre episodi, tutti sconnessi tra di loro, ma con un unico filo-conduttore: il lato oscuro del progresso tecnologico. È questo il format di questa splendida e originale Serie TV made in GB.
Il primo episodio, "Messaggio al Primo Ministro", ha il coraggio di mostrarci un attacco alla politica, al potere, che probabilmente nessuno ha mai avuto il coraggio di ipotizzare. Il Premier inglese  Michael Callow viene svegliato in piena notte per essere informato del rapimento della principessa Susannah, membro della famiglia reale inglese. Per il suo rilascio, ovviamente, i rapitori chiedono un riscatto. Ma è un riscatto sconvolgente, fuori dall'ordinario. Non soldi, non scarcerazioni, non ritiro di truppe e nemmeno riconoscimenti di chissà quale comunità indipendente. Il Primo Ministro inglese si trova di fronte a una scelta assurda, malata, impossibile da accettare. È una proposta che ci sconvolge, che di primo acchito ci fa pensare: “Impossibile che accetti...”; ma col passare dei minuti l'episodio ci fa cambiare prospettiva: “E se accadesse? E se accadesse davvero?”. Già... se accadesse? Come si comporterebbe un Premier di fronte a una richiesta così sconvolgente? L’episodio si spezza in due parti: la prima ci mostra la visione realistica, quella che ci fa affermare senza esitazione che no, un riscatto del genere non può essere soddisfatto; nella seconda parte, però, la situazione viene ribaltata. A volte basta poco per far cambiare radicalmente l’orientamento all'opinione pubblica. È ciò che accade in questa seconda parte, senza però abbandonare il  realismo che ci faceva chiaramente rigettare l’ipotesi di accontentare i rapitori. È questa la forza dell’episodio: il Premier si ritrova in poco tempo (il tempo che corre) a dover far fronte al cambio netto dell’orientamento dell’opinione pubblica. Cosa fare, quindi? Rifiutare, ma sporcarsi le mani del sangue della giovane (e prestigiosa) Susannah, andando contro l’opinione pubblica, i suoi elettori, con conseguente fine della sua carriera politica? O sporcarsi in altro modo, la dignità, la faccia, il nome? Scelta ancora più difficile grazie proprio a quel progresso tecnologico che ormai non vive più di episodi unici e irripetibili, ma di grandi (e sconvolgenti) momenti che si propagano all'infinito in un turbine di filmati incontrollabili per tutto il Mondo. È qui che lo spettatore si ritrova in una situazione di oscura e morbosa curiosità. Alla fine una scelta verrà fatta. Il finale, spiazzante e crudele, ci lascerà interdetti.