Ieri, mentre ero al computer, la televisione era accesa. Finita la Coppa Italia il canale è rimasto lo stesso, Rai Uno. Dopo un grazie a Juventus e Milan per aver fatto slittare Bruno Vespa alle 23.50 (chissà quanto ha maledetto il calcio, la Juve, il Milan, i supplementari... ringrazia soltanto Vucinic che non ti ha spedito direttamente dopo la mezzanotte), visto l'argomento affrontato dalla trasmissione ho deciso di non cambiare canale. Sì, la mia giornata era stata particolarmente allegra, e avevo quindi voglia di deprimermi almeno un po'. Troppo positivismo può farti montare la testa.
Al di là di tutto, mentre ascoltavo abbastanza distrattamente le parole di Vespa e dei suoi illustrissimi ospiti, mi è tornata quella sensazione di disgusto che provo spesso, troppo spesso ormai, quando ascolto le opinioni dei nostri politici. Di solito non mi piace fare il qualunquista, anche perché ho un'idea politica molto chiara e mai nascosta, ma ultimamente soffro. So benissimo che la ragione di tale sofferenza è banale, ma più passa il tempo più non riesco a sopportare le opinioni - su temi molto sensibili - di personaggi che, è evidente, sono lontani anni luce da quei temi. Ma è così... non se ne può fare a meno. Di certo sulle poltrone di Porta a Porta non ci vedrò mai seduto mio padre o un mio amico disoccupato in cerca di un impiego. Non ci vedrò mai qualcuno che, parlando di Austerity, Tasse e Licenziamenti, ne parlerà con trasporto, emozione, e rabbia.
Ci dobbiamo accontentare, insomma, di sentir parlare dell'aumento della benzina, di licenziamenti facili e di tasse su case e su tutto ciò che ci può essere tassato, da personaggi con abiti firmati, arrivati in trasmissione in auto blu e che, dopo la fine del programma, se ne torneranno nella loro bella casa di 150 mq in centro a Roma.
No, non abbiamo bisogno di parole vuote, di pareri tecnici freddi quanto un serial killer davanti alla sua ennesima vittima.
Ma è così. È sempre stato così.
È la Voce Vuota del Padrone. E il Silenzio Pieno del Popolo.
Più che un post, questo lo ritengo un piccolo sfogo, in attesa, un giorno, che quella Voce sia quella del Popolo, e il Padrone, finalmente, sia messo a tacere.
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