La trasposizione su pellicola del dolore, crudo, della pietà ed allo stesso tempo della freddezza che alberga nello spirito umano. "Sussurri e Grida" è un film durissimo e profondamente femminile; è la storia infatti di quattro donne: la povera Agnese, malata di cancro che qui vediamo negli ultimi, angosciosi e strazianti giorni della sua malattia; le sue due sorelle, la glaciale Karin e la frivola Maria; e Anna, la badante, l'unico satellite positivo a girare attorno ad Agnese, l'unica che mostra pietà e dolcezza materna (ha infatti perso una figlia), fino al punto di allattarla in un momento di estremo dolore per la povera malata.
Dopo la morte di Agnese, e un suo inquietante "ritorno" (momenti di straordinaria intensità cinematografica), la povera Anna verrà liquidata dalla famiglia benestante, che ancora una volta mostrerà il suo volto spietato e freddo, come freddi sono i rapporti delle due sorelle di Agnese con i loro rispettivi mariti (forse il marito di Maria potrebbe apparire come un'altra figura positiva, seppur passiva).
Un film sul dolore, sulla morte, sui rapporti (o non rapporti) in famiglia. Un film che lo stesso Bergman ha definito "Rosso" (colore che interverrà spesso tra una scena e l'altra), e che termina nel Bianco; il bianco dei ricordi di Agnese, sull'altalena, con le due sorella e Anna, che capovolge in pochi istanti il tema generale, passando dal dolore e dalla morte alla vita.
"Tutti i miei film possono essere pensati in bianco e nero, eccetto Sussurri e grida... ho sempre immaginato il rosso come l'interno dell'anima" (Ingmar Bergman)
(VOTO: 10 - Profondo Rosso)
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