martedì 7 maggio 2013

L'Uomo che verrà (2009)

Due circostanze accadute nei giorni passati mi hanno fatto ricordare di un bellissimo film del 2009 di Giorgio Diritti, "L'Uomo che verrà": il 25 aprile, ovviamente, Festa della Liberazione dalle forze Nazifasciste; e l’essermi recato per lavoro sull'Appennino Tosco-Emiliano, e avere così attraversato Marzabotto ed esser passato nelle vicinanze del Parco Monte Sole. È lì che si sono svolti gli eventi narrati nel film, ovvero la terribile, bestiale e disumana esecuzione nota come la "Strage di Marzabotto" (o "Eccidio di Monte Sole"). 
Il film è in dialetto (ovviamente sottotitolato), e questo a mio parere lo rende ancor più vero e coinvolgente. Gli attori sono bravi e credibili (stupenda la bimba che non parla...), e tutto scorre sotto la pesante cappa di un finale che, conoscendo un po’ di storia, si conosce già e si vorrebbe tanto cambiare, fare in modo che tutto ciò non fosse mai avvenuto e nemmeno lontanamente immaginato. Invece, purtroppo, è stato immaginato (quali menti malate?) e realizzato. Ancora una volta, messo di fronte ai fatti (come questo) di quel terribile periodo, non riesco a provare rispetto nei confronti di chi inneggia ancora al Fascismo o, peggio, è nostalgico di “quei tempi”. Vedere documentari o film del genere dovrebbe servire a scuotere le coscienze e a far riflettere. A me, che mi reputo umano, è sempre successo. Ad altri, purtroppo, disumanamente no.
(VOTO 8,5: Resistenza)

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